Vino

Dal Premio Gavi, luci e ombre della comunicazione web del vino

Dei 123 consorzi iscritti al Mipaaf, quasi il 30% ha il sito internet solo in lingua italiana e in pochi aggiornano costantemente i social. Sono alcune delle criticitร  emerse dal Premio Gavi La Buona Italia, che questโ€™anno รจ andato al Brunello di Montalcino

  • 28 Marzo, 2022

Premio Gavi La Buona Italia 2022

Brunello piglia tutto. Dopo un 2021 da record, con 11,4 milioni di bottiglie immesse sul mercato, il vino di Montalcino si รจ aggiudicato anche il Premio Gavi La buona Italia 2022 organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi e quest’anno titolato “Italian Wine Worldwide – La comunicazione web internazionale dei Consorzi di Tutela del Vino italiani”. โ€œCon un sito web tradotto in ben quattro lingueโ€ si legge nella motivazione del Premio โ€œil Consorzio del Vino Brunello di Montalcino si propone come un vero e proprio brand comunicando efficacemente la sua identitร  global, profondamente radicata nella propria storia e allo stesso tempo capace di integrare eventi e notizie di respiro internazionaleโ€. Menzione Speciale anche per i Consorzi del Garda, del Soave e di Bolgheri per la capacitร  di comunicare efficacemente i propri punti di forza, utilizzando in maniera strategica l’impatto emozionale creato da un mix di immagini e storytelling, e rivolgendosi direttamente ad un pubblico internazionale.

I siti web parlano ancora troppo italiano

Il Premio, a partire da tutti i 123 consorzi iscritti al Mipaaf, ha visto 16 finalisti votati da una giuria di esperti (tra cui anche Tre Bicchieri del Gambero Rosso) e ha fatto emergere luci e ombre della loro comunicazione. Unโ€™occasione preziosa per fare il punto su un aspetto cruciale del business vitivinicolo, perchรฉ – oggi piรน che mai ยญ- se non comunichi non esisti. E se non esiste non vendi. Non sfruttare, quindi, a pieno gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione si rivela unโ€™occasione persa in partenza.

Eppure, come emerge dalla mappatura realizzata da The Round Table per il Laboratorio Gavi, su 123 consorzi del vino analizzati, quasi il 30% ha il sito internet solo in lingua italiana. I 16 presenti nella short list hanno tutti il sito in lingua inglese (quello del Garda Doc si apre direttamente in versione inglese), ma solo la metร  si spinge verso almeno una terza lingua, in 7 casi su 16 rappresentata dal tedesco. E qua il Brunello mostra la propria vocazione allโ€™export con quattro lingue presenti, tra cui anche il cinese.

Lโ€™importanza dei social e la forza dellโ€™immagine

Stesso problema linguistico lo si riscontra sui social media, spesso utilizzati solo per comunicare con un pubblico italiano: raramente su uno stesso account รจ presente un multilinguismo o รจ realizzato un account parallelo dedicato ad altre lingue. Senza considerare che, in ancora troppi casi, la presenza social รจ diradata con post datati. Ad avere la meglio, รจ Instagram che, in questi anni, sta dimostrando la forza comunicativa dellโ€™immagine, quale elemento sovralinguistico ed emozionale, capace di โ€œparlareโ€ anche ad un pubblico internazionale. Tra gli altri social, risulta quasi sempre presente Facebook, molto meno Twitter che versa, nella maggior parte dei casi, in stato di abbandono.

Altra novitร  da rilevare a proposito della forza degli elementi visual รจ lโ€™incremento di mappe e infografiche nei siti web dei Consorzi, grazie alla loro fruizione immediata e capace di โ€œparlareโ€ a tutti.

Enoturismo: come comunicarlo

Ma se fin qua abbiamo parlato di come e dove comunicare, bisogna anche capire cosa comunicare. Senzโ€™altro il vino e le denominazioni tutelate devono avere un ruolo predominante, ma questa รจ ormai la conditio sine qua non, su cui poi andare a costruire tutta una narrazione che passa da temi, oggi piรน che mai imprescindibili. Tra questi, oltre a sostenibilitร  ed internazionalizzazione, cโ€™รจ lโ€™enoturismo.

Secondo la ricerca โ€œComunicare il vino italiano allโ€™estero via web. Il ruolo dei Consorzi di tutelaโ€ che il Consorzio del Gavi ha affidato alla societร  Astarea sono diversi i modi di porsi dai singoli enti rispetto al tema enoturistico, ma secondo quanto illustrato da Laura Cantoni โ€œla piรน accentuata promozione dellโ€™enoturismo avviene quando il sito mantiene in equilibrio gli spazi dedicati al Consorzio e quelli alle cantine, che allโ€™interno del sito trovano una spazio pienamente valorizzanteโ€. Se, quindi, il Consorzio deve mantenere la sua espressione di una identitร  locale forte e riconoscibile, le cantine โ€“ cosรฌ come alle altre entitร  pubbliche o private del territorio โ€“ diventano snodi della route enoturistica.

Caso emblematico รจ quello del Consorzio Bolgheri che non solo dร  la possibilitร  di prenotare le visite in cantina tramite form, ma rimanda anche a delle experience personalizzate, curate dallโ€™operatore esterno Filippo Magnani DipWSET insieme al team di Fufluns srl, WineTravel Agency. โ€œAbbiamo introdotto questa funzionalitร  proprio questโ€™annoโ€ spiega il direttore del Consorzio Riccardo Binda โ€œperchรฉ il nostro obiettivo non รจ solo vendere vino, ma unโ€™esperienza completaโ€.

Scommette sullโ€™enoturismo anche il Consorzio del Brunello di Montalcino: โ€œVogliamo valorizzare il nostro vino, ma anche tutta la Val dโ€™Orciaโ€ ha detto il vicepresidente del Consorzio Giacomo Bartolommei โ€œAnche per questo dal 2016 abbiamo una fondazione territoriale e lo scorso anno รจ stato inaugurato il Tempio del Brunello, un polo museale che permette delle esperienze interattive per conoscere meglio il nostro vino e il nostro territorioโ€.

Il ruolo dei Consorzi nella narrazione del vino

Seppur scontato, avere chiari i propri obiettivi, cosรฌ come il proprio ruolo, รจ il primo step necessario per una corretta comunicazione. โ€œIl ruolo dei Consorzi รจ fondamentaleโ€ ha ribadito il sottosegretario al Mipaaf Gian Marco Centinaio, intervenendo alla cerimonia di consegna del Premio โ€œperchรฉ vale lโ€™assioma che da soli di va piรน veloci, ma insieme si va piรน lontano. Per farlo, perรฒ, serve utilizzare tutte le nuove forme di comunicazione, altrimenti il rischio รจ di rimanere troppo chiusi e territorialiโ€.

Dallโ€™altra parte, le singole aziende devono affidarsi allโ€™ente di tutela: โ€œBisogna uscire dalla mentalitร  di antico protagonismo di cui soffrono alcune cantineโ€ ha ribadito il direttore del Corriere Vinicolo Giulio Somma โ€œma allo stesso tempo i Consorzi devono avere chiara la loro mission e rendersi utili e interessanti agli occhi dei consorziatiโ€. โ€œDโ€™altronde i tempi sono cambiatiโ€ ha sottolineato Leone Massimo Zandotti, consigliere di Valoritalia e Federdoc โ€œnon siamo piรน nel periodo in cui il Consorzio era solo un organo di controllo, considerato al pari della repressione frodi. Oggi le aziende devono capire i vantaggi โ€“ economici e promozionali – che possono derivare dallo stare dentro ad un sistema consortileโ€.

โ€œLe indicazione sono chiareโ€ ha concluso Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio di tutela del Gavi โ€œormai i Consorzi hanno un ruolo strategico per la promozione. Quella del vino ovviamente, ma anche della combinazione obbligata con tutto il territorioโ€.

a cura di Loredana Sottile

Questo articolo รจ stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 24 marzo 2022

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