Assemblea Federvini

Dazi Stati Uniti e dossier alcol e salute: tre mesi per decidere il futuro del vino

Il 9 luglio si conoscerร  l'esito dei negoziati sui dazi. Giorgetti: "Conviene chiudere la partita al 10%". Il 25 settembre l'Onu rivedrร  la dichiarazione sulle malattie non trasmissibili, alcol compreso. Da Federvini l'invito a non abbassare la guardia

  • 26 Giugno, 2025

Il settore vitivinicolo ha due date da segnare in agenda: il 9 luglio, quando si capirร  lโ€™entitร  dei dazi di Trump e il 25 settembre quando le Nazioni Unite si ritroveranno a New York per la revisione della dichiarazione sulle malattie non trasmissibili, compresi gli effetti dellโ€™alcol sulla salute. Lโ€™allarme รจ partito dallโ€™assemblea generale di Federvini, che ha segnato anche il passaggio di consegne alla guida della Federazione, da Micaela Pallini a Giacomo Ponti.

Giacomo Ponti – presidente Federvini 2025

Il verdetto sui dazi si avvicina

Per il 9 luglio รจ attesa la decisione definitiva degli Stati Uniti di introdurre un ulteriore dazio fino al +20%, se non addirittura oltre, su vini, spiriti e aceti. Un passaggio delicato che, come mette in evidenza Federvini, potrebbe pesare in modo significativo sulle esportazioni verso il primo mercato extra-Ue per vino, spirtis e aceti.
ยซAbbiamo bisogno di unโ€™Europa forte e coesa โ€“ รจ il punto di vista del neoeletto Ponti โ€“ che agisca con determinazione per facilitare il dialogo e scongiurare qualunque escalation. Le nostre imprese non possono continuare a subire ingiustamente lโ€™incertezza dettata dalle forti tensioni geopolitiche che in queste ore si stanno intensificandoยป. Lo stesso Ponti ricorda che ยซgiร  da aprile le aziende hanno dovuto far fronte al 10% di dazio imposto da Trumpยป, in quello che il tycoon ha definito โ€œperiodo di sospensioneโ€.

Magazzini Usa pieni di vino italiano

Dโ€™altronde, se lโ€™export del 2024 ha tenuto botta, favorito anche dalle dichiarazioni di Trump che hanno portato ad una corsa alle scorte, la prima parte dellโ€™anno mostra i primi segnali negativi.
ยซDa novembre ad aprile, lโ€™incremento delle importazioni americane รจ stato rilevante sia per il vino, sia per gli spirits โ€“ spiega il responsabile dellโ€™Osservatorio Denis Pantini โ€“ I vini italiani hanno registrato a volume un +17,2% dietro alla Francia (+31%) e alla Spagna (17,5%). Ma questo significa anche che adesso i magazzini sono pieni di prodotti e questo genera ulteriore incertezza nelle imprese che stanno giร  pagando il dazio al 10% e che aspettano il 9 luglio per capire cosa succederร ยป.

Cโ€™รจ, poi, unโ€™altra questione da non sottovalutare: la svalutazione del dollaro. ยซNegli Stati Uniti il clima di fiducia si sta riducendo โ€“ sottolinea Pantini – E quando il consumatore ha paura del futuro, gli acquisti sono i primi ad andarci di mezzoยป. E gli effetti si vedono giร .

La questione statunitense si inserisce, infine, allโ€™interno di unโ€™ondata di neoprotezionismo che sembra aver preso quota negli ultimi anni a livello mondiale: ยซPurtroppo, nel post-covid sono aumentati in maniera esponenziale i rigurgiti di protezionismo โ€“ rivela Pantini โ€“ che di certo non aiutano gli scambiยป.

Il nuovo obiettivo รจ dazi al 10%

Il mondo politico – presente allโ€™assemblea Federvini con ben tre ministri (Lollobrigida, Urso e Giorgetti), un viceministro (Cirielli) e con il presidente Ice Matteo Zoppas – ha fatto il punto sulle trattative tra le due sponde dellโ€™Atlantico. Lโ€™ottimismo che รจ sempre trapelato fino ad ora ha lasciato il posto alla concretezza: ยซIl vostro รจ un settore importante che รจ cresciuto tantissimo โ€“ ha detto il ministro dellโ€™Economia Giancarlo Giorgetti โ€“ Ma se fino a poco tempo fa si davano per scontate tante cose, ora allโ€™orizzonte ci sono tanti nuvoloni. Il negoziato รจ molto โ€“ ha ammesso il Ministro โ€“ e non riguarda solo i dazi. Quindi sarebbe il caso di chiudere la questione dazi al 10%ยป. Come a dire, arrivare a zero non รจ piรน lโ€™obiettivo.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’Assemblea di Federvini

A settembre il dossier alcol e salute

Lโ€™altro nuvolone, per usare lโ€™espressione di Giorgetti, riguarda il dossier su vino e salute, con lโ€™obiettivo dellโ€™Oms di ridurre il consumo dannoso di alcol entro il 2030. Lโ€™Assemblea generale delle Nazioni Unite ha, infatti, inserito lโ€™alcol (vino incluso) tra i principali fattori di rischio assieme a tabacco, regimi alimentari insalubri e sedentarietร . E il 25 settembre, il periodo di trattative culminerร  nella riunione di Alto livello delle Nazioni Unite e che potrebbe influenzare le politiche sull’alcol.
Dallโ€™assemblea di Federvini รจ stato Giacomo Vigna del ministero del Made in Italy a fare il punto: ยซA confronto i dazi sembrano poca cosa โ€“ dice โ€“ il nuovo documento propone una maggiore tassazione sui prodotti alcolci oltre che i tagli alla promozione e il divieto di campagne di marketing soprattutto nei luoghi frequentati dai giovani. Lโ€™Italia sta tenendo posizione, ma bisogna soprattutto convincere gli altri Paesi ad opporsi a questa narrazione mainstreaming secondo cui il vino fa male, senza distinguere tra consumo e abuso. A tutti gli imprenditori โ€“ รจ il suo appello – chiediamo di fare lobbying a livello europeo per arrivare piรน forti allโ€™appuntamento del 25 settembreยป.

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd