Degustazioni

Castello di Gabbiano, verticale in 10 annate del Chianti Classico Gran Selezione Bellezza

Nel 1997 il vino uscì sul mercato per la prima volta come Igt Toscana, quindi come Chianti Classico e poi Gran Selezione. Ecco i risultati dei nostri assaggi

  • 15 Ottobre, 2025

In collaborazione con Castello di Gabbiano

Il Chianti Classico è una denominazione che continua a fare scuola. Per la storia che porta sulle spalle, certo, ma anche per quella sua capacità di rinnovarsi, restando fedele a sé stessa: perché se da un lato è custode di tradizione, dall’altro continua a essere ancora terreno fertile per investimenti che hanno come obiettivo qualità e riconoscibilità dei vini. È in questo scenario che si inserisce anche il Castello di Gabbiano: siamo a San Casciano in Val di Pesa, in una tenuta del XII secolo che oggi guarda avanti con la solidità di Treasury Wine Estates, gruppo internazionale che ha scelto di investire proprio qui per rafforzare la sua presenza nel vino italiano.

Castello di Gabbiano © Francesco Vignali Photography

La vocazione vitivinicola di questo luogo parte da un tempo lontano. Le prime cantine furono costruite nel 1124, quando il castello apparteneva alla famiglia Bardi, banchieri fiorentini che nel Duecento lo ampliarono con mura merlate di impronta guelfa. Nel Quattrocento passò ai Soderini che trasformarono la residenza in fattoria e, dopo vicende varie e un lungo abbandono, il castello è tornato a nuova vita nel Seicento, con successivi restauri e ampliamenti che sono riusciti a mantenere il fascino di un luogo che ha sempre avuto il vino come motore.

Castello di Gabbiano © Francesco Vignali Photography

L’esperienza di Castello di Gabbiano, però, non si ferma al vino. Oggi la tenuta è anche ospitalità di charme, con camere ricavate all’interno della storica dimora e un ristorante, Il Cavaliere, che propone una cucina di territorio riletta in chiave attuale: paste fresche fatte a mano, carni alla brace, verdure dell’orto e selezioni di salumi e formaggi locali. Una proposta che unisce tradizione toscana e creatività contemporanea, pensata per dialogare con i vini del Castello. In estate i tavoli si aprono sulla terrazza con vista sulle colline, mentre nelle sale interne domina l’atmosfera calda della dimora storica. Il risultato è un percorso che accompagna il visitatore dal calice al piatto.

Castello di Gabbiano: dal sangiovese ai vitigni internazionali

Oggi la proprietà si estende su oltre 150 ettari di vigne, la più grande in provincia di Firenze per il Chianti Classico, con altitudini comprese tra i 250 e i 350 metri. Il cuore della produzione è il sangiovese.

Castello di Gabbiano © Francesco Vignali Photography

Il Chianti Classico di Castello di Gabbiano è diretto, con note di frutto croccante e un sorso agile, mentre la Riserva alza l’asticella con maggiore densità, tannino cesellato e una trama gustativa che concede spazio a spezie e sottobosco. Il sangiovese arriva al suo culmine con le due Gran Selezioni, Bellezza e Cerbaiola, frutto di due vigneti singoli e quindi vera espressione territoriale legata ai cru. Tutti vini che si muovono senza forzature stilistiche e che mostrano una mano tecnica sempre più pulita rispetto al passato.

Accanto a queste etichette, la cantina propone anche vini che includono vitigni internazionali come cabernet sauvignon e merlot: scelte che guardano, soprattutto, a un pubblico globale, con risultati convincenti per equilibrio e capacità di unire struttura e bevibilità. Un grande merito dell’enologo Federico Cerelli, in azienda dal 2011, che ha guidato il recente progetto di modernizzazione della cantina con la realizzazione di un innovativo impianto di fermentazione a follatura meccanizzata e computerizzata, figlio della collaborazione con un ingegnere specializzato in orologi.

Castello di Gabbiano © Francesco Vignali Photography

Chianti Classico Gran Selezione Bellezza.Verticale dal 2000 al 2020

Torniamo indietro di quasi trent’anni per arrivare alla sua vendemmia del Bellezza, la 1997, anno in cui il vino uscì sul mercato come Igt Toscana.

Erano gli anni dei Supertuscan e quel vino, frutto di una vigna impiantata nel 1993, ne era uno dei testimoni. Nel 2008 divenne Chianti Classico, dal 2009 comparve in etichetta Vigna Bellezza per poi arrivare, nel 2011, a essere una delle prime 26 etichette con la menzione Gran Selezione, proprio l’anno in cui il Consorzio istituì questa nuova tipologia. Solo uve sangiovese e una vigna singola, dicevamo, di 13 ettari, di cui cinque sono stati reimpiantati nel 2007 e ora è da quelli che si produce il vino. Gli altri otto ettari sono stati reimpiantati nel 2023 e daranno i loro primi frutti utili tra qualche anno. Le bottiglie vanno, a seconda delle annate, da 15mila a 20mila, soprattutto per la rigorosa selezione delle uve che viene fatta in vigna.

96

Bellezza 2000

Sono passati ben 25 anni, ma il vino sembra avere ancora un’incredibile vitalità. Il naso riserva ancora sentori di frutto maturo, seguiti da cenni di sottobosco, corteccia e un tocco di ruggine. La bocca è ancora fresca d’acidità, il tannino è ben fuso alla materia e in più la parte sapida spinge il vino in un bellissimo finale.

92

Bellezza 2005

Sono le note calde, balsamiche, mentolate a prevalere sull’assaggio olfattivo e c’è ancora un tocco di legno, ora molto integrato, ma che è ben netto. La bocca invece mostra un carattere non da poco, col tannino ancora vivo e imponente e le note di frutto nero maturo che vengono fuori pian piano. Anche qui non manca la sapidità che valorizza la bella acidità presente.

90

Chianti Classico Bellezza Ris. 2009

La 2008 fu la prima annata a fregiarsi della Doc Chianti Classico, mentre dalla 2009 inizia a uscire come Riserva. Il vino si mostra complesso fin dal naso, con note di china e frutti neri a prevalere su tutto. La bocca è strutturata, si percepisce un’estrazione importante scandita anche da un tannino severo e ancora un pizzico astringente. Bella comunque la sapidità e il finale particolarmente carnoso, sanguigno, ematico.

96

Chianti Classico Bellezza Ris. 2010

Un vero cavallo di razza, figlio anche di un’annata splendida, fresca ed equilibrata. Il naso regala ancora sensazioni primarie e i profumi spaziano dai piccoli frutti rossi ai tocchi erbacei, dai sentori di sottobosco ai tocchi di resine nobili. La bocca è energica e vitale, il tannino puntuto ma preciso e il finale è lungo e saporito.

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Chianti Classico Gran Selezione Bellezza 2011

Dall’entrata in vigore della Gran Selezione il vino si avvale subito della menzione, forte di essere un 100% sangiovese e, in questo caso, frutto di un vigneto singolo. L’annata è stata molto calda e ciò si riflette in una gradazione importante. Il vino è fitto, al naso si sentono le note calde ma il frutto non va mai in surmaturazione. In bocca il tannino è puntuto, ma cremoso e, nel finale, non mancano freschezza mentolata e sapidità.

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Chianti Classico Gran Selezione Bellezza 2013

Fino all’annata 2013 si sono utilizzate in prevalenza le barrique con presenza massiccia di botti nuove. All’inizio si scorge un pizzico d’alcol di troppo, poi il naso regala note di alchermes, un tocco di tartufo e una sensazione netta di ciliegia. La bocca, a dispetto di ciò che può far sembrare il naso, è fresca, croccante, sapida e puntellata da un tannino vivo ma mai astringente.

94

Chianti Classico Gran Selezione Bellezza 2017

Annata in cui è chiaro il netto cambio di stile. Utilizzo di legni più grandi, meno estrazioni e vini più luminosi e leggiadri. A dispetto della calda annata 2017 il vino regala un bellissimo naso ematico, dai toni di frutto piccolo, leggere spezie e scorza d’arancia. La bocca è polposa, il tannino carezzevole, il sorso fresco, leggiadro, profondo grazie a sapidità esemplare.

95

Chianti Classico Gran Selezione Bellezza 2018

Annata fresca e stile, ormai quello attuale, ben definito ci regalano un vino davvero buono, lo potremmo definire un Sangiovese di razza. Il naso è complesso e sfaccettato, si scorgono note di frutto rosso, pepe e arancia sanguinella. La bocca è sottile, succosa, elegantissima e il sorso, grazie alla sapidità, ha un finale lunghissimo e molto pulito.

97

Chianti Classico Gran Selezione Bellezza 2019

Annata meravigliosa e vini altrettanto meraviglioso. La Gran Selezione 2019 è senza dubbio quella che ci ha sorpreso maggiormente, grazie a un naso davvero incredibile per finezza (le note spaziano dal frutto di bosco a tocchi di rosa, passando per sensazioni di ciliegia) e per una bocca leggiadra, elegante, dove tutto sembra al proprio posto, dal tannino alla freschezza acida.

94

Chianti Classico Gran Selezione Bellezza 2020

Grande vino nonostante la gioventù, si mostra più fitto e compatto dell’annata precedente (anche per un’estate più calda), il frutto è maturo, vivo, non manca la componente speziata che anticipa una bocca austera, dal tannino pronunciato ma mai invadente. Il resto lo fanno la materia, ben bilanciata dall’acidità e la sapidità che si scorge specie nel finale. È il vino attualmente in commercio, versione esemplare e che darà molte soddisfazioni in futuro. Lo abbiamo premiato con i Tre Bicchieri sulla guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso.

 

Castello di Gabbiano
San Casciano in Val di Pesa (FI)
fraz. Mercatale Val di Pesa
via Gabbiano, 22
055 821 053
castellogabbiano.it
FB: castellogabbiano
IG: castellodigabbiano
X: castellogabbiano

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