In Piemonte, nel cuore della provincia di Novara, a circa 389 metri sul livello del mare, sorge Boca, un piccolo centro abitato incastonato tra dolci colline vitate, con lo sguardo rivolto verso le maestose cime alpine che si stagliano sullo sfondo. Il clima รจ caratterizzato da estati miti e ventilate, grazie alle brezze che scendono dal Monte Rosa, e da una forte escursione termica tra giorno e notte, soprattutto nelle fasi finali della maturazione.
Il piccolo centro di Boca dร il nome a una altrettanto piccola denominazione vinicola che trae la sua unicitร da un terroir straordinario per origine e complessitร . Il suolo su cui si estendono i vigneti รจ il risultato di un lungo processo geologico. Il territorio di Boca fa parte del supervulcano fossile della Valsesia, uno dei piรน estesi e complessi del mondo, oggi riconosciuto anche come Geoparco UNESCO. I suoli vitati si sviluppano su antiche colate di porfido rosso e su formazioni di rocce vulcaniche acide, tra cui tufi e graniti.
Questa base geologica dona ai suoli aciditร , povertร in sostanza organica, buona capacitร drenante e una marcata ricchezza in minerali, elementi fondamentali per la qualitร enologica della zona, le cui suggestioni รจ possibile ritrovare anche nel calice. Questo tipo di substrato,ย infatti, regala ai vini un profilo minerale inconfondibile, con tannini finemente cesellati e unโaciditร vibrante. Inoltre, la scarsitร di elementi nutritivi nel suolo induce la pianta a contenere naturalmente la vigoria, concentrando cosรฌ lโenergia nella maturazione dei grappoli.
Nel corso dei secoli, la viticoltura locale si รจ evoluta profondamente. I metodi di allevamento della vite, inizialmente legati a pratiche contadine tradizionali, si sono progressivamente affinati grazie allโesperienza tramandata e alla crescente attenzione alla qualitร , sebbene alcune pratiche antiche siano ancora gelosamente conservate, come la maggiorina, un sistema di allevamento tradizionale,ย ancora adottato e salvaguardato da alcuni viticoltori della zona, testimone di una viticoltura antica e sapiente, che racchiude in sรฉ secoli di adattamento agricolo, conoscenza empatica del territorio e una logica agronomica sofisticata, spesso fraintesa in tempi moderni.
foto di www.maggiorina.it/
In breve, รจ un sistema di allevamento a forma quadripartita, in cui tre o quattro ceppi di vite sono disposti ai vertici di un quadrato, e i tralci sono legati radialmente su un telaio inclinato o orizzontale a circa un metro e mezzo da terra. La struttura ricorda una croce o una ruota, vista dallโalto. Questa disposizione crea un tappeto vegetativo orizzontale, che intercetta efficacemente la luce solare e protegge i grappoli dalla troppa esposizione diretta, contribuendo a una maturazione lenta e regolare. Negli ultimi anni, alcuni produttori lungimiranti, come per esempio Christoph Kรผnzli de Le Piane, hanno riscoperto il valore storico e ambientale della maggiorina, recuperandola con finalitร conservazionistiche ed enologiche..
Lโarea della denominazione Boca si estende su tutto il territorio comunale di Boca e in parte su quelli di Maggiora, Cavallirio, Prato Sesia e Grignasco, in una zona pedemontana ai piedi delle Alpi Pennine, a cavallo tra la Valsesia e lโalta pianura novarese. Siamo a quote comprese tra i 400 e i 500 metri, altitudini che influiscono significativamente sulla maturazione delle uve e sulla freschezza del vino.
Le uve utlizzate per la produzione del Boca (di cui abbiamo anche la tipologia Riserva) sono il nebbiolo (dal 70 al 90%), la vespolina e l’uva rara, che troviamo anche nel Lessona, in purezza o insieme per una percentuale che va dal 10% al 30%. Per quanto riguarda la maturazione, per bere un Boca bisogna aspettare almeno 34 mesi (di cui almeno 18 in legno); per un Boca Riserva i tempi ovviamente si dilatano un po’: deve maturare 46 mesi (di cui almeno 24 in legno).
Se del nebbiolo abbiamo avuto occasione di parlare spesso, qualche parola sugli altri due vitigni che lo accompagnano in questa denominazione va spesa. La vespolina รจ un’uva a bacca rossa autoctona del Piemonte settentrionale, coltivato soprattutto nelle province di Novara, Vercelli e Biella. Poco conosciuta al grande pubblico, รจ invece ben nota agli appassionati e ai produttori di queste zone, dove da secoli rappresenta una componente essenziale dei vini tradizionali, sia in taglio con il nebbiolo sia, piรน recentemente, in vinificazioni in purezza. Le origini della vespolina sono antiche e in parte avvolte dal mistero. Il vitigno รจ documentato giร nel Settecento, ma รจ probabile che fosse presente nella regione anche molto prima. Il nome potrebbe derivare dal termine โvespaโ, alludendo alla dolcezza degli acini maturi che attraggono questi insetti. Studi genetici moderni hanno rivelato che la vespolina appartiene alla stessa famiglia del nebbiolo, con cui condivide una certa parentela, ed รจ inoltre affine ad altre varietร locali come la croatina e lโuva rara, pur distinguendosi nettamente per caratteristiche morfologiche, fenologiche e aromatiche.
L‘uva rara ย รจ coltivata prevalentemente in alcune zone del Piemonte nord-orientale, ma si allunga anche in Lombardia, in particolare nellโOltrepรฒ Pavese. Spesso รจ presente come varietร di supporto nei blend grazie al suo profilo aromatico gentile, alla buona capacitร di adattamento che contribuisce in modo sostanziale allโequilibrio di molti vini del Nord Italia. Nonostante il nome possa far pensare a una varietร esotica o poco diffusa, si tratta in realtร di un nome generico che, nel corso dei secoli, รจ stato utilizzato per diverse varietร locali. Per evitare confusioni, รจ utile precisare che nel contesto del Piemonte e dellโOltrepรฒ Pavese, con uva rara si fa generalmente riferimento alla bonarda novarese, una varietร geneticamente distinta dalla bonarda piemontese e dalla croatina (che in Oltrepรฒ รจ anche chiamata bonarda tout court, ma non ha nulla a che vedere con la nostra uva rara).
I vini a denominazione Boca generalmente sono dotati di grande carattere e longevitร . Si tratta comunque di produzioni piuttosto limitate, il che contribuisce a una certa esclusivitร e a un elevato valore tra gli appassionati di vini pregiati. La dedizione dei viticoltori locali nel mantenere alta la qualitร produttiva garantisce che ogni bottiglia rappresenti al meglio le caratteristiche uniche di questo territorio. E cosรฌ abbiamo a che fare con vini dagli aromi sfumati, dai tratti vagamente floreali e speziati, con un palato contrappuntato da tannini sottili e dotato di una dinamica verticale e sottofondo sapido-minerale. Sono queste le caratteristiche dei migliori Boca che abbiamo recensito nella guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso e che trovate di seguito.
Il Boca โ20 di Le Piane si apre con note di frutto e tabacco, proseguendo con una nota ematica di grande finezza. La bocca รจ austera, i tannini, ben presenti, sono equilibrati perfettamente dalla ricchezza e dalla profonditร di questo grande vino.
Immersa nel Parco naturale del Monte Fenera lโazienda Le Piane รจ un modello di riferimento e rinascita dellโenologia del Piemonte Settentrionale, e la sensibilitร , la passione e la dedizione di Christofer Kunzli ne sono lโanima e il motore trainante. Nel 1998 รจ lโamore per il territorio che condivide con lโamico Alexandr Trolf a spingerlo allโacquisto da Antonio Cerri del vigneto Campo alle Piane. Terreni ricchi di porfido di origine vulcanica, ghiaiosi in superfice, con esposizione verso sud e ottime escursioni termiche.
Boca Adele 2020 – Davide Carlone
Davide Carlone nel 1991, con il supporto della sorella Michela, riprende lโattivitร di famiglia avviata nel 1880. Il progetto aziendale si concentra sulla valorizzazione del territorio, come testimoniato dalla coltivazione di varietร locali con metodi sostenibili e rispettosi dellโambiente. In cantina lโaccento รจ posto sullโartigianalitร e sulla ricerca di unโespressione autentica nei vini, per offrire prodotti che rispecchino le peculiari caratteristiche di questa regione. Spiccano nelle degustazioni di questโanno i due Boca, caratterizzati da note tipiche per la denominazione che rendono intrigante lโassaggio di questi vini. Di grande carattere il Boca Adele โ20, con note di china e rabarbaro. La bocca di struttura รจ leggermente contratta dai fitti tannini, tuttavia ben bilanciati da una bella polpa che assicura volume al sorso. Ancora profumi di rabarbaro nel Boca โ20, ai quali si aggiungono sentori di olive. Al palato risalta grazie a una discreta complessitร e finezza, abbinate a una bella trama tannica.
Molto buono il Boca โ21 di Villa Guelpa, caratterizzato da intensi profumi di lampone e pepe. Palato fine e di ottima profonditร .
Daniele Dinoia, grazie alla sua grande esperienza nel settore, nel 2015 ha iniziato la ristrutturazione della cantina e della Villa Ottocentesca di Villa Guelpa a Lessona, adiacente alla vigna collinare e in riva al Torrente Strona. I vigneti sono collocati in zone diverse, con caratteristiche diverse: sulle colline di Roppolo suoli a ciottoli alluvionali, a Mottalciata sabbie silicee, a Lessona e Sizzano sabbie e a Boca argille e porfido. Il territorio offre clima mite e unโottima escursione termica fra notte e giorno.
Il Boca โ20 di Barbaglia esprime classe e tipicitร , profuma di frutti rossi con note balsamiche e mentolate, ha un sorso denso, ricco, con un finale saporito.
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd