In Alto Adige il vigneto è racchiuso in poche migliaia di ettari, nella provincia di Bolzano, che si adagiano sui fianchi delle colline risalendo il corso dell’Adige e dell’Isarco, territorio caratterizzato da una grande variabilità. Si passa, infatti, dai 220 metri del fondovalle agli oltre 1000 nella Bassa Atesina e nel Renon, dove si alternano dove calcare, limo e porfido. La ricchezza ampelografica lè straordinaria e ancor più l’enorme frammentazione delle vigne che vede migliaia di famiglie interpretare il territorio e le vendemmie.
Il risultato di questo enorme puzzle è di altissimo profilo, con vini che riescono a raccontare queste sfaccettature con sempre maggior precisione. Oggi le aziende non coltivano più tutti i vitigni previsti dalla denominazione, ma soltanto quelli che esprimono un forte legame con il territorio; le vigne più vecchie e ormai sofferenti non sono rimpiazzate pedissequamente, ma sostituite dai vitigni più indicati, cercando freschezza in altitudine o valorizzando le esposizioni più calde con le uve adatte.
E, così, se le vigne nella zona di Magrè e di Sella sono perfette per lo chardonnay e il sauvignon, la conca del capoluogo ha nel lagrein il suo vitigno principe, conosciamo la vocazione della zona di Mazzon per il pinot nero, ma sempre più spesso colpiscono anche quelli della dirimpettaia zona di Appiano Monte. La schiava, che oggi è sempre meno diffusa, rimane la protagonista assoluta delle zone più vocate di Caldaro e Santa Maddalena.
Il pinot bianco rivendica il ruolo di vitigno storico in molte zone, da Sirmian nei pressi di Nalles a Tirolo nel Burgraviato o ancora a Terlano, dove entra in gioco sia come vitigno in purezza sia come comprimario del Terlaner. Il riesling ha trovato nelle più alte zone della Val Venosta e della Valle Isarco il suo territorio d’elezione, proprio come sylvaner, grüner veltliner si legano strettamente al territorio più orientale della regione, come anche il kerner, vitigno con cui viene prodotto uno dei grandi bianchi della regione, ottenuto in Germania nel 1929 dall’incrocio tra schiava e riesling renano e DOC dal 1993,
Ed eccoli qui i migliori Kerner selezionati tra quelli che che in enoteca e negli shop on line costano meno di 20 euro più uno che li può superare di poco, arrivato tra l’altro alle nostre finali. Tutte etichette recensite nelle guide Berebene 2025 e Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso.
A. A. Valle Isarco Kerner Aristos 2023 – Cantina Produttori Valle Isarco
Ancora una volta è il Kerner Aristos di Cantina Produttori Valle Isarco a guidare la produzione della cooperativa, un calice cui la vendemmia 2023 ha portato in dote intense note di agrumi, con il mandarino che intreccia le sfumature floreali, e una curiosa sferzata affumicata. All’assaggio emerge la forza del territorio, il vino rivela ricchezza ma soprattutto un’intensa e vibrante acidità che ne allunga e tende il sorso. Lo abbiamo incluso in questa lista perché – se non a meno di 20 euro – lo troverete a un prezzo di poco superiore. Risalendo il corso dell’Isarco da Bolzano si alternano tratti in cui la valle si stringe e i versanti si fanno completamente boschivi a tratti dove invece la valle si allarga e improvvisamente la viticoltura prende possesso delle colline, spesso con piccole vigne sorrette da muretti a secco che risalgono in direzione del cielo. La cooperativa di Chiusa è il produttore più importante del territorio e si dedica in massima parte alle varietà a bacca bianca della zona.
A. A. Valle Isarco Kerner 2023 – Villscheiderhof Florian Hilpold
A 700 metri di altitudine, in posizione incantevole, Florian Hilpold conduce l’azienda di famiglia da ormai 25 anni. Vini tipici della Valle Isarco. Qui vi segnaliamo il Kerner 2023
A. A. Valle Isarco Kerner 2023 – Köfererhof – Günther Kerschbaumer
Günther Kerschbaumer conduce l’azienda di famiglia nei dintorni di Varna, piccolo comune atesino famoso soprattutto per la presenza dell’imponente Abbazia di Novacella. Qui le vigne risalgono dai 600 metri delle zone più basse in direzione del cielo, dove le uve catturano aromi e freschezza straordinari e sono dedicate integralmente alle varietà a bacca bianca che Günther interpreta con uno stile ricco e vibrante. Qui vi segnaliamo il Kerner 2023.
A. A. Valle Isarco Kerner 2023 – Strasserhof Hannes Baumgartner
Le giornate estive in Valle Isarco sono caratterizzate da giornate calde e soleggiate, cui seguono invece notti ben più fresche. Qui Hannes Baumgartner conduce l’azienda di famiglia, pochi ettari di vigneti esposti a sud ovest che si estendono dai 680 ai 750 metri di altitudine, dove sono coltivate le tradizionali uve a bacca bianca della valle, per una produzione che ha nella tensione e la finezza il tratto distintivo. Grande precisione stilistica nei vini di Hannes. Qui ci concentriamo sul Kerner 2023.
A. A. Valle Isarco Kerner 2023 – Taschlerhof Peter Wachtler
Sul versante destro dell’Isarco, poco prima di Bressanone, si scorge una fitta trama di muretti a secco che sostengono fazzoletti vitati che risalgono dai 530 ai 730 metri con esposizione a sud est. Molti di questi sono i vigneti di Peter Wachtler, racchiusi fra prati e piccole macchie boschive. La produzione è incentrata sulle tradizionali uve a bacca bianca della vallata, che permettono una produzione raffinata e di grande tensione. Qui ci concentriamo sul Kerner 2023.
A. A. Valle Isarco Kerner 2023 – Tenuta Ebner Florian Unterthiner
Sicuramente la valle Isarco è uno dei luoghi d’elezione della viticoltura atesina e al solo pensiero di questo territorio vengono in mente bianchi snelli e profumati. Brigitte e Florian Unterthiner invece interpretano le loro vigne, poste nella zona meridionale della vallata e quasi affacciate sulla conca cittadina, per realizzare una produzione dallo stile inconfondibile, fatto di intensità aromatica ma soprattutto di pienezza e consistenza gustativa, che ritroviamo anche nel Kerner Karneid 2023.
A. A. Kerner Karneid 2023 – Glögglhof Franz Gojer
In un territorio dove l’acquisizione di vigneti è quasi impossibile, Franz Gojer ha saputo ampliare la piattaforma viticola partendo dalle vigne di Santa Maddalena, a due passi dal centro cittadino, e giungendo alle più alte esposizioni di Cornedo all’Isarco, dove trovano dimora le varietà a bacca bianca. Gestione familiare per l’azienda di via Rivellone, con Franz affiancato dalla moglie Maria Luise e il figlio Florian. Qui vi segnaliamo il Kerner Karneid 2023.
A. A. Kerner Luxs 2023 – Niklaserhof Dieter Sölva
A. A. Kerner Libellula Mondevinum Ris. 2021 – Niklaserhof Dieter Sölva
La vita dell’azienda della famiglia Sölva ruota da generazioni attorno al lago di Caldaro, una delle zone viticole atesine più conosciute, dove le vigne più vicine al bacino godono di calore e insolazione e risalgono in direzione della Mendola alla ricerca di freschezza. La piattaforma viticola è suddivisa in tante parcelle che esplorano zone differenti dell’area, permettendo di dedicare a ogni vitigno il suo luogo d’elezione. Qui vi segnaliamo i due Kerner aziendali, il Luxs 2023 e il Libellula Mondevinum Ris. 2021.
A. A. Kerner Palladium – Martini & Sohn 2023
La storica azienda di via Lamm è fra le protagoniste del territorio d’Oltradige, con un articolato parco viticolo dove alle vigne di proprietà si aggiungono quelle coltivate da viticoltori locali. Questa piattaforma permette all’azienda una produzione di ottimo livello, che è suddivisa fra vini varietali dalla nitida espressione legata al vitigno e la linea Palladium, che invece prevede un’attenta selezione delle uve, cui si aggiunge Maturum, la punta di diamante riservata solo ai migliori appezzamenti. Ampia la gamma di vini proposta, con etichette che hanno convinto le nostre commissioni. Qui vi segnaliamo il Kerner Palladium 2023.
La splendida tenuta della famiglia Wolf si sviluppa nell’areale di Cermes, alle porte di Merano. Tra i vini proposti il Kerner 2023.
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