La nuova guida

Tre Bicchieri 2026, i migliori vini dell'Alto Adige premiati dal Gambero Rosso

Le 24 etichette che hanno ottenuto il nostro massimo riconoscimento confermano l'ottimo lavoro svolto nella regione da cooperative e piccole aziende per valorizzare sempre più il binomio vigneto vitigno

  • 23 Settembre, 2025

La provincia atesina ha conquistato i mercati del mondo solo negli ultimi decenni, facendo velocemente emergere la grande potenzialità di un territorio, l’Alto Adige, coltivato da migliaia di viticoltori e che può contare su una grande varietà di suoli, esposizioni e altitudini che permettono ad ogni vitigno di trovare il proprio luogo d’elezione. Negli ultimi anni è diventato fondamentale il contributo del Consorzio di Tutela Alto Adige che ha realizzato una minuziosa e attenta suddivisione del territorio in sottozone viticole, suggerendo quali siano i vitigni che meglio si adattano alle numerose unità geografiche.

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zonazione Alto Adige – mappa – foto Consorzio di tutela

I vini dell’Alto Adige e il binomio perfetto vigneto-vitigno

Il passo successivo spetta alle cantine che sempre più spesso concentrano la loro massima attenzione sul binomio perfetto, dove vigneto e vitigno si sposano alla perfezione. Tanto le cooperative quanto le piccole aziende a conduzione familiare non guardano alla tipologia più in voga o più remunerativa, dedicano le etichette più ambiziose ai vini che esprimono la forza del territorio, i gewürztraminer di Sella, i lagrein di Gries, i pinot bianco di Terlano e Nalles o i riesling della Valle Venosta e della Valle Isarco. In questo contesto si inserisce sempre più anche la classificazione delle singole vigne che esaltano ancor più il legame virtuoso che unisce il lavoro dell’uomo al territorio e alle uve che meglio lo rappresentano.

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Vini e vitigni protagonisti zona per zona

Lettura territoriale che si riscontra perfettamente fra i vini premiati, dallo chardonnay e le varietà bordolesi che occupano i vigneti d’Oltradige e della Bassa Atesina, risalendo poi con ben 3 Gewürztraminer frutto dei vigneti che si allungano fra Termeno e Caldaro. Proseguendo ecco Sauvignon e Pinot Bianco fra Appiano, Cornaiano e Terlano mentre a Bolzano sono i Lagrein della Cantina di Bolzano e Muri a fare la voce grossa. Risalendo la Valle Isarco kerner, riesling e pinot grigio rappresentano alla perfezione quel mix di calore diurno e brezze fresche serali che si riflette nella tensione e agilità dei vini. Sapidità, leggerezza e beva irrefrenabile contraddistingue le schiave del lago di Caldaro e delle colline di Santa Maddalena. Il Pinot Nero, invece, si esprime su altissimi livelli tanto sul versante sinistro quanto in quello destro della valle dell’Adige, con le zone di Mazzon, Glen e Appiano Monte ormai conosciute proprio per il carattere dei loro vini. Chiudiamo infine con la grande terrazza di Pochi di Salorno, bacino di pregio per le basi spumanti come testimonia il Pas Dosé ’20 – Kettmeir.

Tre Bicchieri 2026 dell’Alto Adige

Ecco i vini che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso.

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