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"Uscire dal Consorzio รจ diventata una moda, ma le lotte si fanno dall'interno". Intervista a Celeste Dotti

L'appello di una delle produttrici piรน ispirate della Franciacorta: Celeste Dotti della cantina San Cristoforo

  • 26 Maggio, 2025

La collina di Erbusco in Franciacorta รจ un gran bel posto dove fare vino. Qui ha sede San Cristoforo, la cantina fondata nel 1992 dalla famiglia Dotti, perfettamente integrata con il territorio. Alla guida troviamo Celeste Dotti, tra le piรน ispirate produttrici delle denominazione, che ha preso il testimone dai genitori Claudia e Bruno. L’intercettiamo per misurare il termometro della Franciacorta, che con i i suoi 20 milioni di bottiglie ogni anno si attesta come primo distretto del Metodo Classico in Italia.

Partiamo dagli esordi, cosa ti ha spinto a produrre vino in Franciacorta?

Beh, sono nata nel 1992, anno in cui i miei genitori hanno fondato la cantina, mi piaceย  dire che รจ come fossimo sorelle. Ho sempre saputo che avrei lavoratoย  nel mondo del vino, non ho mai preso in considerazione nessunโ€™altra strada.

La tua filosofia produttiva in tre parole?

In realtร  ho una sola parola che la riassume alla perfezione: Territorio, inteso sia come rispetto della storicitร  della nostra area di produzione, che come cura della terra in quanto ecosistema vivente.

E il produttore come lo esalta questo territorio?

In passato si tendeva a affidarsi a consulenti esterni. Il vignaiolo di oggi รจ un custode del territorio. Penso infatti che sia fondamentale stare in cantina e nei campi per avere una visione olistica della propria azienda.

Trovi ci siano delle differenze sostanziali tra la tua azienda e le aziende โ€œstoricheโ€ della Franciacorta?

Sicuramente in Franciacorta cโ€™รจ una grande spaccatura tra chi come me crede nellโ€™artigianalitร  e chi invece nellโ€™imprenditoria. Non distinguo basandomi sul numero di bottiglie, mi riferisco invece allโ€™attenzione e alla qualitร  produttiva.

Lโ€™apartenenza al consorzio del Franciacorta รจ una questione delicata, diversi produttori giovani oggi non ne fanno parte o scelgono di lasciarlo, come mai?

Innanzitutto io credo fermente nel consorzio, inteso come unione di persone accomunate da un obiettivo e legato a un disciplinare ben preciso. Scrivere ‘Franciacorta’ sulla bottiglia รจ una sfida: rispettare le regole รจ fondamentale per avere risultati di eccellenza.ย  Penso che oggi non essere nel consorzio sia visto come una moda per differenziarsi dagli altri ma non riesco a condividere questa scelta. Sicuramente noi giovani troviamo poco spazio rispetto alle aziende piรน grandi e storiche, tuttavia dobbiamo giustamente lottare per trovare il nostro posto.

Di sicuro, cโ€™รจ stato un netto cambiamento di stile nei Franciacorta negli ultimi anni.

Sicuramente si รจ passati a dosaggi molto piรน bassi nelle liqueur, noi รจ dal 2004 che proponiamo un millesimato dosaggio zero. Penso sia stata una scelta azzeccata, non tanto a livello di percezione del gusto, ma per raccontare al meglio le nostre vocazioni territoriali. Ogni annata ha le sue peculiaritร : ci sono annate perfette e altre meno, ed รจ giusto che ognuna venga espressa senza troppe costruzioni.

Il vino che piรน vi rappresenta?

รˆ appunto il progetto nato nel 2004: il dosaggio zero millesimato, che produciamo solo nelle annate migliori: 100% di Chardonnay.

San Cirstoforo nel futuro:ย  cosa si cambia e cosa si mantiene?

Innanzitutto il rispetto del nostro territorio: se cโ€™รจ una zona con il bosco, lasciamola. รˆ fondamentale preservare la biodiversitร . In secondo luogo sperimentare: sono nata con lโ€™idea di vinificazione in acciaio, ma negli ultimi anni ho deciso di provare a usare il legno. I risultati si vedranno tra qualche anno e, a quel punto, faremo le nostre valutazioni, tuttavia รจ importante continuare a evolvere e migliorare.

L’assaggio

Il Franciacorta ND (non dosato), prodotto da sole uve chardonnay si รจ aggiudicato Tre Bicchieri nella Guida Vini d’Italia 2025.ย  Il palato รจ armonico, cristallino, sapido e profondo con un perlage persistente e cremoso che dona vitalitร  al sorso. Il naso รจ intenso, elegante e sfaccettato nei toni di frutto bianco, erbe aromatiche e miele. Chiude lunghissimo, su note sapide e di grande piacevolezza. Il prezzo? Intorno ai 30 euro in enoteca.

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