vitigni del futuro

I vitigni del futuro si sperimentano nel deserto israeliano

Sono circa 30 le varietร  testate vicino alla Striscia di Gaza a oltre 45ยฐC per capire cosa berremo tra 20 anni. Lโ€™Universitร  del Negev: โ€œLa viticoltura si focalizzi sul climate change, non sulle modeโ€

  • 25 Giugno, 2023

Cambiamento climatico e viticoltura nel deserto

Innalzamento delle temperature e caldo torrido: dove testare la viticoltura del futuro se non nel deserto? รˆ quello che stanno facendo in Israele, a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza, dove si sta sperimentando la resistenza dei vitigni al climate change. Del progetto ha parlato Aaron Fait professore della Ben Gurion University del Negev, intervenuto al convegno “L’agricoltura nel XXI secolo tra Italia, Usa e Israeleโ€ che si รจ svolto a Roma nei giorni scorsi.

Da anniโ€ ha spiegato โ€œportiamo avanti un grosso progetto di viticoltura nel deserto israeliano del Negev, formidabile laboratorio in cui testare sulla vite gli effetti che i cambiamenti climatici hanno o potranno avere sui vigneti di zone non desertiche dove preservare la qualitร  delle uve sta diventando difficile. A oggi, ad esempio, osserviamo una riduzione di rese, in particolare su alcune varietร , che ci porta a prevedere la perdita fino al 60% della produzione a fronte di un incremento di temperatura di 2ยฐ Cโ€.

Viticoltura nel deserto. Le varietร  bianche hanno piรน probabilitร  di sopravvivere

Queste sperimentazioni permettono di ottenere modelli previsionali di quella che sarร  la condizione in Europa tra 20 o 30 anni e di capire quali varietร  avranno piรน probabilitร  di sopravvivere in condizioni estreme. In particolare, si stanno valutando gli effetti a 45ยฐC su una trentina di varietร  diffuse in tutto il mondo, come Cabernet e Merlot. I risultati? โ€œLe varietร  a bacca bianca si adattano meglio all’aumento delle temperature per la loro maturazione piรน veloce rispetto a quelle a bacca rossa” spiega il professor Fait, che poi avverte: โ€œDovremo avere una viticoltura mirata all’adattamento climatico e non piรน al mercato e alle modeโ€.

Lโ€™Italia non ricicla lโ€™acqua

Allโ€™evento ha partecipato anche Raphael Singer, direttore per gli Affari Economici e Scientifici dellโ€™Ambasciata di Israele, che ha sottolineato la volontร  del suo Paese di condividere con lโ€™Italia lโ€™esperienza nell’alta tecnologia per l’irrigazione in agricoltura. Oggi in Israele l’utilizzo dell’acqua riciclata nel settore primario รจ pari all’80%, mentre in Italia si รจ vicini allo zero.

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