La 24ยฐ edizione delle Giornate del Pinot Nero si รจ tenuta a Egna dal 29 aprile al 2 maggio. Un appuntamento ormai classico, che celebra il celebre vitigno borgognone, e offre lโoccasione per fare il punto sulla produzione italiana anche grazie al concorso che premia il migliore Pinot Nero annata 2019. Una delle varietร piรน affascinanti, ma anche difficili da interpretare. Un rosso atipico, dal colore scarico e dal profilo raffinato, che gioca le sue migliori carte sulle note della finezza, dellโeleganza e non sulla potenza e sulla concentrazione. La sua complessitร si manifesta in delicate sfaccettature e non in aromi densi e intensi. La sua struttura รจ leggera, sorretta da una tessitura tannica sottile e da unโaciditร sempre importante.
Questโanno hanno partecipato al concorso 87 vini. Come da tradizione, la rappresentanza piรน numerosa era quella altoatesina con ben 41 etichette, a seguire il Trentino (20), la Lombardia (12), la Valle dโAosta (4), il Piemonte (4), il Veneto (2), la Toscana (2), il Friuli Venezia Giulia (1) e lโAbruzzo (1). Un panorama che fotografa la diffusione del vitigno nelle regioni italiane, ma attenzione: lโOltrepรฒ Pavese continua ad avere la maggiore superficie vitata, ma bisogna considerare che buona parte della sua produzione รจ destinata alla spumantistica. Oltre alle aree storiche, da alcuni anni si stanno affacciando interessanti zone emergenti, come quella toscana del Mugello e del Casentino, che regala vini di carattere, piuttosto ricchi e intensi. Mancavano invece etichette delle Marche, dove il vitigno dimora fin dallโOttocento grazie alla dominazione napoleonica e della Sicilia, dove alcuni produttori ne stanno sperimentando le potenzialitร sullโEtna e nella zona di Niscemi, in Val di Noto.
Il Pinot Nero รจ arrivato nelle terre altoatesine verso la fine dellโOttocento. Tuttavia, per molto tempo, la storia dei rossi dellโAlto Adige รจ stata dominata dalla produzione di Schiava da esportare verso i mercati del nord Europa. Un lascito della sua antica appartenenza allโImpero Asburgico, che coltivava uve a bacca bianca nelle regioni settentrionali e che chiedeva al Sud Tirolo di produrre soprattutto vini rossi. Solo verso gli anni โ80, nella fase di profondo cambiamento della viticoltura altoatesina, il Pinot Nero ha cominciato a ritagliarsi un ruolo da protagonista tra i rossi.
Oggi il vigneto altoatesino ha una superficie complessiva di circa 5400 ettari, di cui 500 dedicati al pinot nero, che rappresenta quasi il 10% del totale. La culla storica del vitigno si trova nella zona di Egna e Montagna, grazie a condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli. Le vigne sono coltivate sul versante orientale della Bassa Atesina, in particolare nel cru storico dellโaltopiano di Mazzon (300-430 metri slm), che possiede vigneti a pergola piรน vecchi, e nellโarea di Glen (450-790 metri slm). Negli ultimi anni si stanno rivelando interessanti anche altre zone, come quella di Appiano Monte, Salorno, tradizionalmente destinata alla spumantistica per il suo clima fresco, quella di Aldino, Terlano e della Val Venosta. Proprio lโesigenza di mettere in luce le peculiaritร dei vini provenienti da diverse aree del territorio altoatesino, ha suggerito al Consorzio dei Vini Alto Adige di intraprendere un processo di zonazione. Il lavoro si concluderร con lโintroduzione di Menzioni Geografiche Aggiuntive, che potranno essere poi utilizzate per indicare in etichetta il luogo di produzione del vino. Unโesigenza che nasce dal desiderio di definire e valorizzare i singoli terroir e che asseconda una tendenza seguita da numerose cantine, che giร segnalano in etichette il luogo di coltivazione dei vigneti.
Per conoscere meglio il territorio del Pinot Nero altoatesino, รจ stato creato un sentiero che attraversa le zone piรน famose di coltivazione del vitigno. Il percorso si trova nellโarea del Parco Naturale del Monte Corno e attraversa i comuni di Ora, Montagna ed Egna. Lโescursione conduce alla scoperta delle vigne di Mazzon, Gleno e Pinzano. Si puรฒ scegliere tra un tragitto lungo di 14 chilometri, da percorrere in unโintera giornata, o tra percorsi piรน brevi che si richiedono solo qualche ora. Si tratta di una camminata poco impegnativa e alla portata di tutti, che consente di apprezzare un territorio splendido, con vigneti immersi in un incontaminato paesaggio naturale.
La 2019 รจ stata unโannata dal clima piuttosto temperato, con una primavera fresca e unโestate regolare, solo con qualche pioggia ad agosto. Il tempo stabile ha caratterizzato anche la vendemmia, che รจ stata leggermente tardiva e si รจ svolta con un tempo mite e buone escursioni termiche tra le temperature del giorno e della notte. I vini rispecchiano perfettamente il millesimo e possiedono un carattere fresco e fragrante, con una bella tensione espressiva e un dinamico slancio verticale. Unโannata giร piacevole da bere subito, ma che promette anche una buona longevitร .
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