Vino

Il vino adesso teme le politiche dell'Europa per la riduzione dei consumi di alcol

Due documenti mettono in apprensione i produttori di vino: da una parte il Piano anticancro Europeo, dallโ€™altro lโ€™implementazione della Global strategy Oms. Lโ€™obiettivo รจ ridurre lโ€™assunzione di alcol nei prossimi anni puรฒ mettere a rischio il settore?

  • 14 Ottobre, 2021

Lโ€™allarme era scattato lo scorso febbraio, quando la Commissione Ue aveva presentato il Piano anticancro, in cui, tra le altre cose, si puntava il dito contro il consumo di vino (vedi articolo โ€œVino sotto attacco? quel piano Ue contro il cancro che fa tremare la filieraโ€). Nessuna doccia fredda, quindi. Ma adesso il pericolo si fa ancora piรน concreto, perchรฉ a rincarare la dose, dopo lโ€™European beating cancer plan, si รจ aggiunto il rapporto di implementazione della strategia alcol dellโ€™Organizzazione Mondiale della Sanitร  (il secondo draft รจ stato rilasciato il 4 ottobre), il cui obiettivo dichiarato รจ ridurre del 20% il consumo di alcol entro il 2030.

Ed รจ su questo che si stanno confrontando gli Stati membri dellโ€™Oms, con la possibilitร  di fare le proprie proposte e osservazioni nel corso di questo mese, per poi arrivare alla sua adozione entro fine anno. โ€œSia chiaro che noi condividiamo tutte le osservazioni relative al bere in maniera consapevoleโ€ spiega a Tre Bicchieri il presidente di Wine in Moderation e vicepresidente Uiv Sandro Sartor โ€œma sono le modalitร  di consumo che vanno attenzionate, non il consumo di per sรฉ, altrimenti si sbaglia obiettivo e si finisce per adottare misure generalizzate: dalla riduzione di pubblicitร  alla riduzione della disponibilitร  del prodotto fino a una maggiore tassazioneโ€.

Che cosa dice il documento dellโ€™Organizzazione Mondiale della Sanitร 

Tra le buone notizie, perรฒ, Unione Italiana Vini osserva che nellโ€™ultima bozza dellโ€™Oms, rispetto a quella pubblicata nel mese di giugno, la locuzione โ€œharmful use of alcoholโ€ (consumo dannoso di alcol) รจ andata a sostituire il termine generico di โ€œalcoholโ€. Ciรฒ significa che quella riduzione dei consumi del 20% non riguarderร  tutto il pacchetto (dโ€™altronde non si parla mai di vino in maniera esplicita). Tuttavia, le preoccupazioni restano perchรฉ, come spiega lโ€™associazione โ€œin altri passaggi torna il riferimento allโ€™acol in tutte le sue accezioni e, quindi, le misure suggerite dallโ€™Oms riguarderebbero anche il vinoโ€.

No alle ricette uguali per tutti รจ, quindi, la posizione Uiv: โ€œLe proposte dellโ€™Organizzazione Mondiale della Sanitร , infatti, sono misure restrittive che non tengono conto dei singoli Paesi e dei singoli comparti. Inoltre, il documento attacca i programmi del bere con moderazione (vedi Wine in Moderation; ndr), giร  adottati da tanti Paesi tra cui lโ€™Italia. Il motivo? Sarebbero realizzate dalle industrie dellโ€™alcol e, quindi, considerate delle azioni di marketing, anzichรฉ delle vere campagne contro lโ€™abuso di alcol. Per noi, invece, รจ fondamentale che sia lo stesso mondo del vino a fare delle campagne per distinguere tra ciรฒ che รจ consumo a tavola, stile di vita e dieta mediterranea e ciรฒ che รจ semplicemente abusoโ€.

Il Mipaaf chiama a raccolta il Tavolo del Vino

Motivo per cui, pochi giorni fa (il 5 ottobre), il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, insieme al sottosegretario con delega al vitivinicolo, Gian Marco Centinaio, ha convocato il Tavolo del vino per la seconda volta dal suo insediamento (la prima volta dal vivo), mettendo insieme le principali sigle di settore – Assoenologi, Cia, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini, Unione Italiana Vini e Alleanza delle Cooperative Italiane โ€“ che avevano sollecitato un vertice urgente per discutere delle questioni piรน impellenti riguardanti il comparto. Allโ€™ordine del giorno โ€“ oltre al caso Prosek che da qualche settimana sta infuocando gli animi – proprio il piano anticancro e la Global Strategy on alcholics dellโ€™Oms.

โ€œEntrambi i documentiโ€ ha spiegato la Filiera โ€œsono in una fase piuttosto avanzata della discussione: รจ fondamentale che lโ€™Italia porti avanti con atti ufficiali, in tutte le sedi opportune, istanze di equilibrio, buon senso e ragionevolezza, elementi che da sempre contraddistinguono la posizione italiana, evitando raccomandazioni fiscali e normative di tipo proibizionistico che, lungi dal colpire lโ€™abuso, hanno il potenziale di infliggere un danno ingiustificato a un settore fiore allโ€™occhiello dellโ€™agroalimentare del nostro Paese e che penalizzano proprio il consumo moderato di vino, uno dei componenti principali della dieta mediterranea riconosciuta dallโ€™Unesco Patrimonio dellโ€™Umanitร โ€.

A rischio il budget per la promozione

Le linee guida che verranno fuori dallโ€™Oms, cosรฌ come le indicazioni del Piano anticancro attese per il 2022 (al momento in discussione al Parlamento Ue) – รจ bene dirlo โ€“ non avranno valenza normativa. Resta il fatto, perรฒ, che saranno documenti politici con degli orientamenti che i Paesi membri non potranno ignorare, in termini di marketing legato al vino, alert in etichetta (sulla falsa riga di quanto avviene giร  con le sigarette) e, da ultimo, anche in termini di budget legato alla diffusione di acol. Sebbene i due piani non parlino esplicitamente di fondi Ocm, รจ chiaro che, dopo aver riconosciuto e certificato la pericolositร  di un prodotto, risulterebbe quantomeno paradossale finanziarne la diffusione. Da qui la paura per i programmi di promozione.

A tal proposito, le associazioni vitivinicole, nellโ€™incontro a via XX Settembre, hanno ribadito la necessitร  di essere coinvolte nella definizione del piano nazionale di comunicazione istituzionale che il Mipaaf ha deciso di adottare, in seguito allโ€™avvio della riforma europea che rischia di escludere i prodotti vitivinicoli dalla possibilitร  di accedere al budget dedicato. Ogni anno, sono piรน di 100 milioni i fondi destinati alla Promozione del vino italiano allโ€™estero. Misura che ha portato in poco piรน di dieci anni il settore a passare da 4 miliardi di euro ai possibili 7 miliardi di questo 2021. Veder sfumare questi fondi significherebbe ritornare indietro di un decennio, con lโ€™aggravante dello stop forzato dello scorso anno dovuto al Covid.

โ€œNon si puรฒ mettere in discussione il valore della sana promozione del vinoโ€ ha dettoย il ministro Patuanelli โ€œBisogna informare il consumatore e accrescere la sua consapevolezza al consumo. Il tema della promozione รจ centrale perchรฉ il consumatore va informato e non condizionato. รˆ la stessa battaglia che portiamo avanti contro il Nutriscore, un sistema che condiziona anzichรฉ informare”.

a cura di Loredana Sottile

La versione completa di questo articolo รจ stata pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri dellโ€™8 ottobre 2021

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