Stati Uniti

Un maxi incendio devasta i vigneti della Napa Valley: in fumo due mila ettari di terreni

Stato d'emergenza per la contea statunitense, dove i danni si aggirano sui 65 milioni di dollari. Ora gli occhi degli enologi sono tutti per il temutissimo effetto "smoke taint" sui vini

  • 03 Settembre, 2025

L’industria vitivinicola americana del grande distretto della Napa Valley pagherà a caro prezzo le conseguenze del pauroso incendio che dal 21 agosto scorso ha interessato, in particolare, gli areali della Pope Valley e le colline di Calistoga. A due settimane di distanza, e a vendemmia in corso, le stime ufficiali ancora provvisorie ma sicuramente più attendibili rispetto ai giorni dell’emergenza e delle evacuazioni, sono molto dure: 65 milioni di dollari americani di danni complessivi.

L’effetto “smoke taint”

Sono circa duemila gli ettari di coltivazioni interessati dalle fiamme, coi vigneti particolarmente colpiti. Nel dettaglio, secondo il resoconto della Commissione agricola della Contea di Napa, che nel frattempo ha dichiarato lo stato di calamità, si stima che il 20% delle uve interessate dagli incendi sia stato danneggiato direttamente dal fuoco e dagli effetti del calore. L’80% rimanente è stato esclusivamente interessato dal fumo. Elemento, questo, che preoccupa gli enologi delle cantine locali per i noti contraccolpi sul gusto e sugli aromi dei vini (smoke taint). Il rischio è quello di doversi trovare di fronte a una vendemmia compromessa e di dover lasciare le uve in pianta.

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Superlavoro e rimedi

Ora, l’attenzione, al netto di nuovi incendi, è proprio sui possibili effetti negativi di questo gigantesco rogo (denominato Pickett) sulla qualità finale dei vini. Come già avvenuto nel 2017 e nel 2020 (quando i roghi resero invendibili le uve e provocarono danni notevoli a numerose strutture e cantine), si tratterà di lavorare attentamente sulle micro vinificazioni delle parcelle più colpite, per capire cosa riserverà l’annata 2025 in queste zone. Considerando che per vitigni come il cabernet occorrerà attendere ancora diverse settimane per la maturazione, alcuni produttori si sono detti fiduciosi che i problemi saranno limitati.

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