Non รจ ancora chiaro quale sarร l’effetto quantitativo dell’applicazione dei dazi sui vini italiani nel mercato americano. Ma l’Italia sa bene che da questa piazza, la prima per giro d’affari, non si puรฒ prescindere. E sa anche che il commercio รจ concentrato su circa 15 Stati, che vedono finora prevalere California, New York, Florida, Texas e Illinois. Pertanto, รจ difficile pensare che non ci siano ulteriori spazi di crescita, nonostante gli ostacoli delle tariffe decise dalla Casa Bianca. L’Italia, assieme alla Francia, รจ leader tra i fornitori di vino negli Usa, avendo esportato 345 milioni di litri nel 2024, per 2,25 miliardi di dollari. E se si guarda al di fuori delle classiche destinazioni, esiste una grande platea alternativa di oltre 113 milioni di persone che possono trasformarsi in consumatori potenziali. Ma qual รจ l’identikit del consumatore attuale e di quello futuro? E, soprattutto, con quali tipologie di vino si potrebbero conquistare gli americani?
Negli Stati considerati tradizionali, secondo un’analisi dell’Osservatorio Uiv sulla base di dati Iwsr, in occasione del lancio di Vinitaly Usa (5-6 ottobre a Chicago), i consumatori di vino italiano hanno origine europea-caucasica (75%), appartengono alle fasce dei boomer o della Gen X (62%), con un pubblico femminile ben rappresentato. I vini hanno una notorietร media del 72% e un tasso di conversione all’acquisto del 55 per cento. Per genere, in California, Florida e New York, la prevalenza dei consumi di vino รจ piรน maschile; per etnia, gli afroamericani sono sopra la media in Georgia, North Carolina e Virginia, con prevalenza di ispanici in California e Texas. Per etร , la Gen Z รจ sopra le medie in Georgia, Illinois, Carolina (Nord e Sud) e Texas. I Millennial sono piรน numerosi, rispetto alla media nazionale, a New York e Texas.
Il consumatore del futuro negli Stati Uniti ha, in linea generale, un preciso identikit: maschio, di etnia latino-americana o afro-discendente, residente in Texas, Illinois, California, South Carolina e Georgia, appartenente ai Millennial o alla Gen Z. L’analisi Uiv-Vinitaly, sottolinea l’importanza dei segmenti demografici che attualmente risultano in aumento: gli ispanici, che oggi pesano per il 20% sulla popolazione degli Usa e che in Stati come California o Texas rappresentano la metร delle fasce giovanili; gli afroamericani e gli asiatici, rispettivamente con un peso del 15% e del 6% sui residenti americani.
Se si guarda all’acquirente di solo vino italiano, l’identikit per Stato che risulta dall’analisi dell’Iwsr, vede in California e in Florida una prevalenza di maschio, ispanico, appartenente ai Millennial. Per questo target, il vino giusto sarebbe un rosso, non solo frizzante (come il Lambrusco, anche in versione dolce/amabile) ma anche fermo strutturato e morbido, come Primitivo e Amarone.
In Georgia, Illinois e Carolina (Sud e Nord), l’etร si abbassa ai giovanissimi afroamericani, con rossi siciliani (Nero d’Avola e Shiraz) ma anche bianchi come Moscato d’Asti e spumanti a base moscato. Anche in Texas il target รจ giovanile seppure di etnia latina, attraverso Chianti e Lambrusco. Piรน occasioni per i vini italiani tra i consumatori Millennial di New York e Washington grazie a vini bianchi come il Pinot grigio, il Vermentino e la Ribolla. Mentre in Ohio, il target potrebbe essere la Z Generation e in Virginia gli afroamericani.
Ci sono zone, all’interno degli Stati Uniti, dove i vini made in Italy sono poco conosciuti, con tassi ben al di sotto della media americana. Ecco perchรฉ, secondo Vinitaly-Uiv, le potenzialitร sono notevoli. Nello stato dell’Arkansas, per esempio, ai Millennial di origini caucasiche e afroamericane potrebbe piacere il mix tra la spumantistica dei territori a i rossi a base Sangiovese (Brunello, Merlot, Igt toscani). In Arizona, un profilo di consumatore da esplorare รจ quello di genere femminile, over 40, appartenente anche alla comunitร asiatica, a cui piacciono i rossi strutturati, come il Montepulciano d’Abruzzo.
In Louisiana, le occasioni sono collegate agli afroamericani, con un profilo di genere maschile, sia molto giovane sia adulto; in Indiana, prevalgono le donne (sempre afroamericane) della Gen X. Ancora, in Colorado, i maschi di origini caucasiche della Gen X sono piรน numerosi e piรน “sensibili” a bianchi longevi, come Soave e Verdicchio. Infine, in New Mexico, il target principale รจ ispanico, maschio e del gruppo dei Millennial. ยซI dati confermano una notorietร media per i vini italiani del 72% – ha spiegato il dg di Veronafiere, Adolfo Rebughini – e un tasso di conversione allโacquisto del 55%: un patrimonio che, attraverso Vinitaly, vogliamo consolidare aprendoci al tempo stesso a nuovi target e mercati emergentiยป.
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