Questo Vinitaly n.57 passerร alla storia come quello dazi: iniziato sotto il peso schiacciante di quel 20% annunciato da Trump si รจ concluso con la sospensione delle tariffe per 90 giorni. In mezzo cโรจ stato un poโ di tutto: passerelle politiche of course (anche europee), task force di Governo, tentativi di negoziazione, uscite da gradasso dellโuomo piรน potente del mondo (ยซTutti mi chiamano per baciarmi il culoยป) scaricabarile degli importatori Usa (sempre sui dazi), grandi ritorni in fiera ed esordi assoluti. E ancora polemiche sui vini dealcolati, polemiche sui vini naturali, polemiche su chi fa polemiche. Insomma, รจ stato un Vinitaly pregno di notizie.
Ma che edizione รจ stata dal punto di vista del business? I feedback che abbiamo raccolto sono stati piรน che positivi: mentre fuori dal perimetro fieristico si facevano e disfacevano guerre commerciali, dentro ci si stringeva mani e firmavano contratti.
ยซSiamo molto soddisfatti. Allโinizio eravamo un poโ preoccupati riguardo allโesito della fiera per quello che sta succedendo nel mondo del vino, ma, per fortuna, ci siamo dovuti ricredereยป, dice Fabio Marrazzi, proprietario dellโazienda dellโOltrepรฒ Pavese Scuropasso. ยซA livello di presenze abbiamo notato meno wine lovers e molti piรน operatori. Questa รจ stata unโedizione che si รจ focalizzata molto sul business e quindi il risultato non puรฒ essere stato che positivoยป gli fa eco la figli Flavia.
ยซTutto molto bene: contatti interessati, buyer provenienti da tutto il mondo e grande attenzione per il vino di qualitร โ รจ il punto di Marina Cvetic, amministratore unico di Masciarelli Tenute Agricole – Un bilancio positivo, se non fosse stato per lo spavento dei dazi di Trump, poi per fortuna rientratoยป.
ยซNonostante le difficoltร del mercato del vino, possiamo ritenerci molto soddisfatti di come sia andato il nostro Vinitaly” โ racconta Ezio Dallagiacoma, direttore tecnico di Cantina La-Vis – Abbiamo registrato una notevole affluenza di pubblico, tra cui molti appassionati, ma la maggior parte degli ospiti erano professionisti del settore, secondo noi anche di piรน rispetto alle edizioni precedenti. Un dato che ci fa ben sperare, soprattutto perchรฉ in un periodo storico cosรฌ complesso l’entusiasmo e la voglia di fare non mancano, spingendoci a guardare al futuro con ottimismoยป.
ยซร stato un grande successo! Le presenze trade sono state notevoli, sia in termini qualitativi che quantitativi. La qualitร degli operatori presenti รจ stata importante, con una presenza massiccia di buyer di settore sia italiani che stranieri. Anche la stampa ha partecipato in modo massiccio, con una copertura mediatica di alto livelloยป, รจ il punto di vista di Francesco Allegrini, ceo di Allegrini Wines, che se proprio deve trovare un neo si focalizza sulla durata: ยซLa domenica รจ stata molto ben gestita, con un flusso costante di visitatori. Lunedรฌ e martedรฌ sono stati un po’ piรน caotici, con un afflusso maggiore di persone. Il mercoledรฌ, invece, non ha piรน senso come giornata di fiera, poichรฉ la maggior parte degli operatori ha giร concluso i suoi affari nei giorni precedentiยป.
ยซNoi italiani di solito abbiamo la tendenza a lamentarci, ma posso affermare che Vinitaly, al momento, รจ il miglior posto dove esserci โ รจ la sentenza di Valentina Di Camillo di Tenuta i Fauri โ Al contrario, nonostante i tanti pareri positivi, ritengo che WineParis rimanga una fiera dedicata ai vini francesi, mentre ProWein rimane troppo tecnica e ingessata. Non a caso entrambe hanno fatto da volano a Vinitaly: sia a Parigi sia a Dรผsseldorf si guardava allโappuntamento italiano, come a dire โCi vediamo a Verona per parlare seriamente di affariโ. Piccolo neo? Questโanno ho visto pochi rappresentanti della ristorazione. In compenso ho incontrato tanti buyer internazionaliยป.
Lโappunto sulla latitanza dei ristoratori viene anche da altre parti. Piรน di un’azienda ci ha confidato che sono mancati gli incontri con chef, maรฎtre e imprenditori del settore. Una possibile lettura? Forse le sanzioni del codice della strada spaventano piรน degli umori di Trump.
ยซA mancare erano i vecchi ristoratori, ma di quelli nuovi ce nโerano abbastanzaยป, interviene Leopardo Felici dellโazienda marchigiana Andrea Felici, al suo ventesimo Vinitaly. ยซHo sempre creduto in questa fiera e credo che non bisognerebbe disperdere troppe energie in altri appuntamenti. Per esempio, a Dรผsseldorf trovo che manchi la parte empatica e frizzante, il life style che piace anche ai buyer che, infatti, vengono qua a Verona per passare una giornata insieme ai produttori. Bene anche il ritorno di produttori naturali, come Arianna Occhipinti. Sono convinto che da soli si va piรน veloci, ma insieme si arriva piรน lontanoยป.
ยซPer il vino italiano Verona รจ Veronaยป – dice senza giri di parole Silvano Brescianini, presidente di Barone Pizzini e del Consorzio Franciacorta โ Andare a ProWein o Wine Paris (non necessariamente ad entrambe) รจ importante, ma essere a Vinitaly รจ imprescindibileยป.
Difficile trovare, in questa edizione della fiera, voci deluse da Vinitaly sul lato business. Ma una lโabbiamo trovata: ยซEdizione un poโ statica โ dice Giulia di Cosimo dellโazienda Argillae in Umbria – Ho visto molti meno buyer internazionali e la loro presenza รจ determinante per lโinvestimento che comporta partecipare alla manifestazione. Nelle scorse edizioni vedevi molti piรน operatori dellโAsia, ad esempio, mentre in questi quattro giorni ne ho visti davvero pochi. I contatti con operatori nazionali li riesco a fare anche al di fuori di Vinitaly con i vari appuntamenti che faccio con i miei distributori nelle varie cittร . Non sono andata al Wine Paris e al Prowein proprio per puntare su Vinitaly, ma non posso spendere in una manifestazione che non mi offre molto di piรน di quello che riesco a fare al di fuori di essa. Non vuol dire che non participerรฒ piรน. Sto pensando di andare al Vinitaly ad anni alterniยป.
Vinitaly Tourism- foto Veronafiere
Al di lร dei buyer, la 57esima edizione della fiera di Verona ha portato anche tante novitร , tra cui il salone Vinitaly Tourism. Soddisfatta la presidente del Movimento turismo del vino Violante Gardini Cinelli Colombini: ยซร andata benissimo. Questo Vinitaly ha portato tante novitร , tra cui lโapertura allโenoturismo con incontri b2b tra operatori turistici e cantine: la svolta che serviva per dare nuova spinta al settore rispetto agli altri Paesi competitor. Anche in un momento delicato come questo bisogna essere ottimisti e vincere assieme. Questa รจ la nostra fiera, giochiamo in casa e ce la siamo cavata benissimoยป.
Spazio anche ai nuovi trend dai vini dealcolati ai low e no alcol, passando per lattina, piccoli formati, Piwi e offerta alla spina: ยซIn un contesto complesso, caratterizzato da un mercato in rapida trasformazione e consumi in calo, la fiera si conferma non solo una vetrina commerciale, ma un luogo di confronto concreto dove analizzare trend, intercettare nuove esigenze del mercato e consolidare relazioni commerciali – Alberto Serena, ceo di Montelvini – Il segmento low alcol si posiziona come risposta credibile ai nuovi stili di consumo, e la nostra proposta alla spina ha ottenuto un riscontro positivo, soprattutto da parte degli operatori internazionali, sempre piรน orientati verso soluzioni innovative e sostenibili. Torniamo da Verona con la convinzione che, proprio nei momenti di cambiamento, il vino sappia ancora parlare con forza e autenticitร ยป.
Tutto esaurito per Pierguido Ceste, il produttore che per la prima volta questโanno ha portato anche i suoi vini Piwi in fiera: ยซAl secondo giorno avevo giร finito le scorte โ ci racconta, insieme al figlio โ Sono piaciuti soprattutto le tipologie che intercettano i gusti delle nuove generazioni: orange wine e ancestrali. In generale ho visto molto interesse, soprattutto italiano, verso i vini prodotti con i vitigni resistenti. Chi veniva al nostro stand non arrivava per caso: sapeva giร di cosa si stava parlando. Di certo, perรฒ, per i risultati sul mercato ci vorrร ancora tempo: dovremo essere bravi noi a comunicarliยป.
Esordio positivo anche per il salone Raw Wine nella seconda giornata di Vinitaly: la collettiva di โvini naturaliโ arriva per la prima volta non solo a Verona, ma anche in Italia. Tante le presenze dal Belpaese, ma anche una nutrita rappresentanza dallโestero: dalla Georgia alla Spagna, passando per Francia e Germania e tanti i curiosi accorsi per assaggiare le novitร .ยซPer noi come per la maggior parte dei produttori di Raw Wine รจ la prima volta a Vinitaly: finalmente abbiamo superato questo tabรน โ racconta al Gambero Rosso Scilla Mannucci del progetto Sfera, che imbottiglia vino in lattina per piccole cantine artigianali. ยซDa soli non potremmo permetterci i prezzi di uno stand, ma la collettiva ci dร la possibilitร di essere presenti a costi contenutiยป.
Ma per qualcuno che entra cโรจ qualcuno che esce. Lโaltra faccia della medaglia, infatti, vede fuori dalla fiera la collettiva di Vivite, che negli scorsi anni raccoglieva i piccoli produttori biologici, biodinamici e naturali nel Padiglione F. ยซQuestโanno siamo stati estromessi โ dice il produttore Fulvio Cautiero โ e ci siamo dovuti attrezzare fuori dalla fiera allโhotel Crowne Plazaยป. Al contrario questa edizione della fiera ha rivisto due presenze di peso tra i naturalisti: Arianna Occhipinti e Nino Barraco, entrambi nello stand Sicilia.
Ma cโรจ unโultima domanda per cui si cercava risposta proprio da Vinitaly: i giovani il vino lo bevono o no? Dal canto nostro possiamo dire che ne abbiamo visti tanti tra i padiglioni, alle masterclass, agli incontri, e ancora di piรน per le vie di Verona: รจ vero che sono stati giorni di festa, ma quello che ci portiamo a casa รจ una goccia di ottimismo per il futuro. E, in questo momento, non guasta.
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