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Il vino resta la bevanda alcolica più amata dagli italiani. Spritz e Prosecco i campioni dell'estate

Nonostante il calo dei consumi, il vino supera birra e spirits tra le preferenze: lo scelgono nove consumatori su dieci. E mette d'accordo uomini e donne

  • 13 Agosto, 2025

In questa estate di grandi cambiamenti per i consumi di vino, arriva una buona notizia per tutto il settore: nonostante la crisi dei consumi in corso, il vino continua ad essere la bevanda alcolica più amata dagli italiani. Con nove consumatori italiani di alcolici su dieci (89%) che hanno alzato i calici nell’ultimo semestre del 2024, resta il preferita rispetto a birra (81%), spiriti (79%) e liquori (51%). Lo rilevano le ultime elaborazioni dell’Osservatorio Unione italiana vini su base Iwsr.

Gli italiani non rinunceranno al vino

Secondo il principale istituto di analisi beverage al mondo, che ha rilasciato le ultime tabelle relative ai trend tra i consumatori di alcolici italiani, nel 2024 si è confermata un’alta incidenza di user ma con un calo di intensità, con i volumi a -2,5% rispetto all’anno precedente. Il profilo che emerge è che gli enoappassionati non hanno alcuna intenzione di cancellare il vino dalla propria dieta mediterranea.

È vero che è calata l’intensità del consumo nell’ultimo biennio (-6% circa i volumi dei fermi, stabili invece gli spumanti) ma – rileva Uiv – non l’incidenza rispetto al totale dei consumatori alcolici. In sintesi, si evidenzia una maggior misura dovuta a questioni salutistiche o – ancor più – economiche, ma ciò non significa un allontanamento strutturale dal vino in favore di altre bevande alcoliche.

Il vino conquista sia donne sia uomini

Inoltre, il vino è presente in maniera quasi paritaria da uomini (90%) e donne (88%); ciò non avviene per gli altri alcolici come birra, spiriti e liquori, dove la preferenza al maschile è molto più evidente. Sul fronte generazionale, per la Gen Z (fino a 27 anni) il vino vanta una share all’80%, quota che si alza in maniera direttamente proporzionale all’età: 88% per i Millennials (fino a 43 anni), 89% per i Gen X (fino a 59 anni) e 92% per i Boomers. Altro indicatore sensibile tra gli user – secondo l’Osservatorio Uiv – è la disponibilità finanziaria: anche in questo caso l’equazione maggior guadagno-maggior consumo è una costante per il vino come per le altre bevande.

Primeggiano i cocktail a base vino

A giocare un ruolo di primo piano è ancora il Prosecco (lo consuma il 68% del campione), di gran lunga il vino più citato nel panel di prodotti enologici che, al contrario della bollicina triveneta, sono consumati in particolare durante i pasti e tra le mura domestiche.
L’affezione speciale per il vino si evidenzia anche nella scelta dei cocktail (soprattutto consumati durante la stagione estiva): tra questi, infatti, primeggia lo spritz che conquista un consumatore italiano su tre, in particolare le donne (34% il tasso di adesione al femminile, più alto in assoluto) e i giovani tra 25 e 34 anni (46%). Ben posizionata anche la sangria, al quinto posto con il 10% delle preferenze dopo gin tonic, mojito e negroni.

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