Ristoranti

Dal delivery alle botteghe del gusto. Quando l'online diventa reale

Da online a offline: cosรฌ i delivery di maggior successo aprono spazi fisici dove acquistare o consumare i loro prodotti.

  • 13 Maggio, 2021

All’inizio รจ stata Antonia Klugmann che ha portato il suo progetto Antonia a casa dalle pagine virtuali del suo shop on line alle strade di Trieste, dove ha aperto i battenti uno spazio dedicato alla proposta da viaggio che indaga le ricette della tradizione. รˆ successo a novembre scorso, circa 6 mesi dopo aver lanciato il suo delivery attivo nelle province di Udine, Gorizia, Trieste e parte di Collio. Non รจ un caso isolato, il suo. Ma l’emergere di un fenomeno che nasce nelle brume del lockdown e da lรฌ prende vigore per strutturarsi in forma stabile.

La creativitร  in tempo di Covid

Come abbiamo avuto modo di documentare nei mesi passati, le restrizioni dovute alla lotta alla pandemia hanno – in molti casi โ€“ fatto da propulsore alla creativitร , complici i tempi morti nelle lunghe giornate di fermo. Per qualcuno รจ stato l’escamotage che gli ha consentito di non stare troppo tempo senza fare nulla e, al contempo, rimanere vicino ai propri clienti, una sorta di lotta al buio della monotonia e di investimento nella comunicazione, per qualcun altro l’occasione per sperimentare nuove idee, magari mettendo mano a un progetto giร  accarezzato da tempo, ma ancora non elaborato, per qualcun altro, infine, il modo per fare cassetta e rimanere a galla.

Il Covid, insomma, ha imposto riflessioni e cambi di rotta. Si รจ trattato spesso di formule temporanee, conclusesi con la fine delle restrizioni. Ma qualcosa, di tutta quest’esperienza, rimane. No, non i โ€œne usciremo miglioriโ€ e neanche gli โ€œandrร  tutto beneโ€. Quel che rimane รจ il risultato, concreto, di certe operazioni imprenditoriali particolarmente efficaci. Idee azzeccatissime, che hanno saputo cogliere nel segno colmando un vuoto nell’offerta gastronomica. Come quella di Antonia Klugmann, appunto. Che – quando ci chiedevamo se avesse senso impegnare per un delivery una cucina come quella dell’Argine, e se questo fosse sostenibile economicamente – ha risposto, con disarmante saggezza: โ€œLa motivazione bisogna trovarla in se stessi, ogni cosa che faccio devโ€™essere sensata per meโ€. Che implica anche la presa di coscienza della sfida tecnica e imprenditoriale da affrontare per ottenere i risultati sperati. Per lei la scelta รจ andata verso una proposta legata al territorio, una formula semplice, ben realizzata e di sicuro appeal che ha avuto un grande riscontro.

antonia a casa

L’anima pop del delivery

La via della cucina in movimento รจ sicuramente piรน adatta a una proposta pop, dovendo mettere in conto tempi dilatati e indefiniti tra il momento della preparazione e quello del consumo, spesso filtrati dall’intervento del cliente โ€“ sulla cui abilitร  non si puรฒ avere certezza – che deve finire i piatti, rigenerandoli, componendoli, completandoli o solo impiattandoli. Secondo i casi. Per questo le proposte che hanno avuto maggiore riscontro sono quelle dall’anima pop, dove il rischio รจ contingentato. Formule easy, divertenti e ad ampio margine di libertร , capaci di intercettare esigenze diverse, magari riunendo insieme piatti per la cena e chicche per la dispensa o la cantina, per portare a casa dei propri clienti un richiamo goloso e potente del proprio ristorante del cuore.

Eat Me Box.

Enoteca La Torre: la vittoria della modularitร 

Uno dei casi di maggior successo รจ stato quello dell’Enoteca La Torre di Roma, che ha registrato numeri da capogiro con il suo Eat Me Box sin dal primo lockdown, senza mai perdere smalto. Il segreto? Probabilmente la grande varietร  di proposte. Frutto dell’intraprendenza e della capacitร  imprenditoriale di Silvia Sperduti e Michele Pepponi, che nel 2019 โ€“ in epoca pre Covid… una vita fa โ€“ veleggiava verso gli 8 milioni di fatturato, con un grandissimo palinsesto di eventi e catering all’attivo e una clientela di alto target e aspettative altrettanto alte. Cosรฌ, dopo il primo momento di riflessione, รจ nato un nuovo progetto, con business plan misurato alla perfezione, offerte modulabili e capaci di rispondere alle esigenze piรน varie. E uno stile fedele a quello che da sempre caratterizza il gruppo. Come รจ andata? โ€œAbbiamo fatto anche 300 box a settimanaโ€ spiega Rudy Travagli che del gruppo รจ restaurant manager e colonna portante. โ€œA Natale non ci stavamo dietro, poi San Valentino, Pasqua, la Festa della Mammaโ€ le box pensate per alcune giornate particolari hanno un successo clamoroso, โ€œpoi una volta che si prende il via, vengono acquistate per qualsiasi cosa, dal compleanno del figlio all’aperitivoโ€. Un successo clamoroso (con tanto di endorsement dei Ferragnez) โ€œnon ce lo aspettavamo neanche noiโ€.

Eat Me Box.

A dicembre scorso la svolta, con l’inaugurazione di uno spazio fisico a via Sabotino, nel quartiere Prati: una zona di uffici, cosรฌ da sfruttare il potenziale della pausa pranzo. Nato come punto di ritiro delle Eat Me Box, oggi ci lavorano 15 persone, anche perchรฉ nel progetto si รจ pensato subito al consumo in loco: il locale ha una cucina a vista, un’area che ospita le box ma c’รจ anche spazio per tavolini e american bar, con l’inevitabile dehors. Dal 26 aprile รจ aperto anche come bistrot, per gustare le proposte che fanno parte dei menu del delivery: bao, polpette, le scarpette con tre salse romane, e poi lasagnetta, lobster rolls, pokรฉ per la parte healty food, hamburger (quello della Dogana di Capalbio spin off fronte mare); insomma: piatti che sintetizzano alcune offerte del gruppo, con una spesa media che si aggira sui 20-25 euro. Da bere una ventina di etichette e altrettanti signature cocktail, oltre ai classici, anche in versione take away, proprio come leEat Me Box. Pranzo e aperitivo i momenti piรน frequentati in questa fase in cui le norme anti Covid limitano di molto il lavoro e la capienza che a regime normale, dovrebbe stare sui 100 coperti tra esterno e interno. Aperto tutti i dalle 10 alle 22 (la domenica fino alle 15).

Nuovi progetti e anteprime online

Poca distanza separa La Torre in Prati da Carnal, altro progetto nato durante il lockdown, come delivery (divertentissimo e buonissimo) e poi trapiantato in forma stabile in un ristorante. A guidare le danze di una proposta a tutto sapore รจ Roy Caceres che, conclusa l’esperienza di Metamorfosi, ha dato spazio insieme a Riccardo Paglia e Andrea Racobaldo alle sue origini gastronomiche con un progetto che racconta la cucina sudamericana. In questo caso il ristorante era giร  nei piani, ma poi la pandemia ha ritardato l’apertura, dunque la formula delivery si รจ trasformata in una specie di anteprima da viaggio (ora diventata stabile) poi affiancata dalla variante su strada. Un po’ come รจ successo poco tempo fa a Milano per Frangente, nuovo locale di Federico Sistiย partito i primi di aprile con una versione delivery โ€“ frangenteacasa.it che ha fatto da apripista per il suo ristorante.

turnรจ on the street

Street food, nel vero senso della parola

Dall’altra parte del Tevere, Anthony Genovese ha recuperato l’ereditร  delle sue esperienze intorno al mondo e ha dato loro una nuova forma, dando vita a un progetto nato come ghost kitchen oggi fisicamente presente e disponibile per il consumo in loco, ovviamente su strada. Tanto che il progetto Turnรจ รจ diventato, per l’occasione, Turnรจ on the street, in attesa di trovare il posto giusto dove trasferire il progetto in pianta stabile, con una grande area interna ed esterna e una formula da street food, senza servizio al tavolo. Per tutta l’estate sulla stessa strada del Pagliaccio (dal mercoledรฌ alla domenica, dalle 12 alle 21) ci saranno i tavolini (4 al momento) e i cubotti colorati che fanno da richiamo all’arredo della vicina casa madre. La proposta dall’anima etnica รจ quella del delivery che per l’occasione si arricchisce di un Aperiturnรจ con 4 finger e una bevanda (20 euro), e la scelta di 5 cocktail creati per l’occasione e una piccola carta dei vini potenzialmente espandibile, del resto la magnifica cantina del Pagliaccio รจ proprio lรฌ. โ€œAbbiamo cambiato il menu, ora ci sono nuovi dolci e antipastiโ€ fa Matteo Zappile, restaurant manager che racconta l’andamento di questi mesi, in cui si รจ venuta a formare una clientela polarizzata โ€œPrati, Parioli, Corso Triesteโ€ racconta, e aggiunge โ€œquello che piace di piรน? I ravioli, e poi il risone di Gerardo di Nola saltatoโ€.

La zona vendita de i tigli Lab

La nascita delle botteghe

Con l’evolvere delle consegne e l’ampliarsi del paniere di prodotti firmati, in molti hanno sentito l’esigenza di avere uno spazio fisico per la vendita diretta accanto a quello della somministrazione. Un caso รจ quello di Simone Padoan, che ha potenziato e rinnovato durante il lockdown la tradizionale consegna a domicilio della pizza, studiando il modo di far viaggiare la famosa proposta dei Tigli โ€“ una delle migliori in Italia – anche lontano da San Bonifacio (Verona), grazie a un corriere a freddo e a un sistema che mantiene base e topping separati, da comporre al momento giusto e replicare a domicilio l’esperienza che si potrebbe avere nel suo locale. Oggi, perรฒ, a questa giร  importante novitร , si รจ aggiunto un nuovo store all’ingresso della pizzeria โ€“ anch’essa fresca di restyling – dove acquistare le creazioni del Lab: biscotti, crackers, lievitati dolci e pane.

Daniel Canzian Sushi Veneziano

Tra i primi a mettere in campo una proposta delivery, Daniel Canzian dell’omonimo ristorante a Milano, รจ soddisfatto del risultato: โ€œCome รจ andata? Grazie al delivery abbiamo messo in sicurezza un ristorante che altrimenti avrebbe chiuso, non so se perchรฉ siamo stati piรน veloci o perchรฉ abbiamo colto nel segno, ma abbiamo avuto una risposta che รจ riuscita a mantenere in piedi tuttoโ€: Sostenendo i costi di una struttura importante. โ€œCertoโ€ aggiunge โ€œabbiamo dovuto riadattare un po’ tuttoโ€. La storia รจ partita prima del lockdown, l’8 marzo, โ€œlo abbiamo visto come un servizio di comodity per i nostri clienti fatta via taxi, su Milano e l’interlandโ€. In carta tre diversi menu, due box aperitivo (tra cui il sushi veneziano). โ€œTutti hanno come matrice la stessa filosofia: contemporaneitร  e stagionalitร : i piatti cambiano infatti nel corso del tempoโ€ anche se ci sono dei punti fissi: โ€œla zuppa di pesce รจ un 4 stagioni, non la posso togliereโ€ ma ci sono anche l’ossobuco in gremolata e vari menu degustazione. โ€œQuello che ha piรน risposta รจ il menu Tizio, con crudo di pesce e altri piatti, come il branzino al sale, dove la crosta di sale diventa un modo intelligente e sostenibile per il trasportoโ€. Nel corso del tempo il paniere si รจ arricchito di prodotti pronti (disponibili su tutto il territorio nazionale) โ€œil primo passaggio รจ stato costruire l’e commerce e trovare i packaging per la venditaโ€.

Il tutto, in piรน di un anno di vita, si รจ consolidato, โ€œe oggi รจ una cosa fissaโ€ parte integrante di un progetto di ristorazione che guarda avanti e diventa sempre piรน strutturato. โ€œVedo questo per il futuro: i ristoranti si trasformeranno in vere e proprie boutique, non piรน solo un posto in cui sedersi e consumare un buon piatto con l’esperienza del servizio โ€“ cosa che sarร  ancora piรน esclusiva – ma un luogo da vivere in modo piรน ampio, dove andare anche a prendere dei prodotti o ritirare la cena ordinataโ€, abbracciando l’idea di un concept place del gusto, una specie di boutique che offre prodotti e servizi diversi. Allora รจ maturata l’esigenza di creare l’Emporio, uno spazio da dedicare al ritiro degli ordini, si tratti del sugo di arrosto, il pane sfogliato o la zuppa di pesce. โ€œGrandi lavori non abbiamo dovuto farneโ€ spiega โ€œnella sala di 200 metri quadrati giร  c’รจ uno spazio notevole, ed รจ molto interessante per i miei commensali e per me avere un’area in piรน all’interno del ristorante. Oraโ€ continua โ€œla sfida sarร  cercare di far coesistere le due strutture, motivo per cui abbiamo deciso di aprire l’emporioโ€ in modo da radicare l’identitร  di questo nuovo spazio.

spicy blend by apreda

 

Segue i passi di Canzian anche Francesco Apreda, pur se di lontano: anche per lui il tempo fermo del lockdown รจ stato l’occasione per dare forma a un progetto che accarezzava da tempo e che โ€“ pur se attualmente รจ solo online โ€“ a breve troverร  un posto tutto suo, magari con un corner all’interno del The Pantheon Iconic Hotel. โ€œMi chiedevano spesso di acquistare i miei blend di spezieโ€ racconta lo chef di Idylio e della terrazza Divinity (che aprirร  il 18 maggio con la proposta piรน pop by Apreda, seguita qualche settimana dopo da Idylio, per l’occasione spostato in terrazza, mentre, nel frattempo, proseguono i lavori di ampliamento della sala al piano tera). โ€œLe miscele le faccio ormai da 15 anni, e ora che ho avuto un po’ di tempoโ€ continua โ€œho aperto un e-commerce sul mio sito, che a breve evolverร  ulteriormenteโ€. Il progetto, dal nome Spicy Blend, รจ in fase di ampliamento: โ€œper ora ci sono 4 miscele, ma ogni mese ne uscirร  una nuova, con l’obiettivo di arrivare a una collezione di 15 blendโ€. La cosa prende piede tra spezie, ricette, eventi e serate a tema in cui il progetto sta crescendo, per ora in forma itinerante, โ€œma l’idea รจ di avere presto un luogo fisico, alla fine mi sono reso conto che รจ nata una cosa parallela, che sta viaggiando per la sua stradaโ€.

Antonia a casa โ€“ Trieste – via Madonna del Mare 6Cย  – 3505212804ย  – https://largine.prenota-web.it/

Enoteca La Torre in Prati โ€“ Roma – via Sabotino 28 โ€“ 06 51601328 – https://eatmebox.it/negozio/

Carnal morso sabroso โ€“ Roma โ€“ via dei Gracchi, 19 – 06 4291 7690 – https://carnal.it

Frangente โ€“ Milano โ€“ via Panfilo Castaldi, 4 โ€“ 02 96844851 โ€“ย frangenteacasa.it

Turnรจ on the street โ€“ via dei Banchi Vecchi 129 – 06 68809595ย  – https://turnefood.it

I Tigli โ€“ San Bonifacio (VR) – Via Camporosolo 11 – 045 610 2606 – https://www.pizzeriaitigli.it/pizza/

DanielCanzian Ristorante – Cucina Italiana Contemporanea – Via Castelfidardo angolo San Marco – 02 63793837 – https://shop.danielcanzian.com

Spicy Blend by Francesco Apreda – https://www.chefapreda.it

 

a cura di Antonella De Santis

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