Nella Germania del lockdown soft, la ripartenza della ristorazione asseconda le decisioni dei diversi Land. Dunque tempi e modalitร di ripresa differiscono da una regione allโaltra, seppur con una certa uniformitร dettata dal Governo centrale. Si รจ parlato molto dellโimponente sistema di aiuti economici stanziato a sostegno delle imprese del Paese. Alle piccole e medie attivitร , il fondo federale nazionale ha destinato 50 miliardi di euro, distribuiti in base al numero di dipendenti impiegati: 9mila euro fino a 5 dipendenti, 15mila da 5 a 10, fino a 30mila per le realtร piรน articolate. Liquiditร a fondo perduto (ma tassata), percepita dalle imprese colpite con una certa puntualitร , con lโobbligo perรฒ di utilizzarla per le spese inerenti la gestione dellโattivitร , e non retroattive. A questo si sommano gli aiuti stanziati dai singoli Land e dalle municipalitร (succede a Berlino, a Monacoโฆ) e un provvedimento fortemente caldeggiato dal settore della ristorazione, che entrerร in vigore dal 1 luglio: una settimana fa, il Segretario di Stato parlamentare per le finanze ha annunciato di aver recepito lโappello congiunto di molti addetti ai lavori, confermando un taglio importante dellโiva riguardante i cibi (ma non le bevande), che scenderร dal 19 al 7% per un anno a partire dallโinizio di luglio.
Eppure piรน di qualche motivo di preoccupazione affligge anche i ristoratori della Germania. Se da un lato il Paese non si รจ mai realmente fermato โ โqui molto hanno percepito il problema come poco piรน che unโinfluenza, non cโรจ stato allarmismo, le strade sono sempre state piene, la libertร di movimento da una regione allโaltra del Paese non รจ mai venuta menoโ, raccontano tutti gli interpellati โ dallโaltro la ristorazione (come buona parte delle piccole attivitร commerciali) ha scontato il prezzo piรน alto, con chiusure obbligate che quasi ovunque si sono protratte per due mesi, dalla metร di marzo alla metร di maggio, salvo la possibilitร di operare servizio a domicilio e da asporto. โFa specie pensare quanto mi trovo in difficoltร col ristorante, mentre fuori tutto continua come se niente fosse. Le persone sono diligenti, certo, ma non percepiscono molto il problema. Sono vicino a un mercato allโaperto, che si svolge in strada tre volte alla settimana: ha sempre continuato a essere molto affollatoโ. A parlare รจ Gianluca Casini, italiano di Livorno e titolare del ristorante fine dining LโArte in Cucina a Dusseldorf. Nella sua cittร la ristorazione รจ ripartita prima che altrove, giร lo scorso 11 maggio. Dopo qualche giorno di assestamento, anche lui ha deciso di riaprire: โSi dice molto della gestione confusionaria dellโItalia, ma anche qui le regole non sono chiarissime. Ci hanno dettato le misure di base, per il resto dobbiamo inventarci come fare, con la consapevolezza che le sanzioni possono arrivare a 25mila euroโ. Regole che per certi versi, come ci confermeranno anche da Berlino e Monaco, sono piuttosto stringenti: la distanza tra tavoli โ calcolata da seduta a seduta โ รจ ovunque fissata a 1 metro e mezzo. E i clienti che mangiano insieme non possono appartenere a piรน di due nuclei familiari, โanche se le persone provano a forzare le regole, e noi dobbiamo vigilareโ, sottolinea Gianluca. La prenotazione non รจ obbligatoria, ma caldamente consigliata, mentre cโรจ lโobbligo di registrare i dati dei commensali: โGeneralitร , indirizzo e numero di telefono, non sappiamo ancora per quanto tempoโ. Poi ci sono i dispositivi di sicurezza: โLa mascherina รจ obbligatoria anche in cucina, oltre che in sala; i clienti la indossano per spostarsi nel locale. Ma quel che piรน ha risentito del cambio di passo รจ la piacevolezza del servizioโ.
Nel suo ristorante, Gianluca ha ridotto la capienza a 18 coperti (prima erano 40, โeconomicamente non รจ sostenibile, continuiamo a integrare con il take away, e abbiamo dovuto semplificare il menu, per ottimizzare i costiโ), ma il piรน grande cruccio รจ non poter coccolare il cliente come in passato: โNon possiamo servire vino e acqua al tavolo, i commensali devono fare da sรฉ e questo penalizza lโatmosfera, anche se i clienti mostrano affetto, cโรจ comprensione; nรฉ apparecchiare la mise en place, quando il cliente si accomoda il tavolo devโessere vuoto, i piatti arrivano direttamente dalla cucina con quanto ordinato. Per fortuna si รจ tornati indietro rispetto allโobbligo di utilizzare esclusivamente tovaglie e tovaglioli di carta: ora sono ammessi anche quelli di stoffa, garantendo ovviamente la sanificazione costante. E unโaltra fortuna per noi รจ la mancanza di un limite orario. In altre cittร รจ stato fissato alle 22โ.
Sarร cosรฌ a Monaco di Baviera, quando sarร possibile riaprire: da qualche giorno รจ stato accordato il permesso a bar e ristoranti che possono fare servizio allโaperto. Per la riapertura vera e propria, invece, bisognerร attendere il 25 maggio. E Mario Gamba, ambasciatore dellโalta cucina italiana a Monaco da quasi 25 anni col suo Acquarello, si sta preparando alla ripartenza, con molta fiducia: โPotremo lavorare a pranzo dalle 12 alle 14, a cena dalle 18 alle 22. E ci stiamo attrezzando a convivere con le restrizioni, pensando prima di tutto alla sicurezza del team, perchรฉ diciamoci la veritร , qui hanno una percezione del rischio piuttosto bassa: continuano a fare manifestazioni, non adottano precauzioni particolari. Da bergamasco sono fiero del senso di responsabilitร dimostrato in Italiaโ. Il ristorante di Mario (Tre Forchette Tricolore) รจ conosciuto in tutto il mondo per la sua โcucina del soleโ, lโattenzione alla materia prima, gli alti standard di servizio e cucina, la valorizzazione delle culture gastronomiche regionali dโItalia. Da metร marzo Acquarello รจ chiuso, ma lo chef ha ideato un menu take away fondato sulla versatilitร del sous vide, che presto potrebbe diventare un progetto parallelo: โSiamo riusciti a conquistare anche una clientela nuova, molti giovani, portando lโalta cucina nelle case delle persone, a prezzi contenuti. E ora sto studiando una collaborazione con una catena di supermercati locale per distribuire una linea di 5 o 6 proposte, sottovuoto e pronte da mangiare. Saremo pronti non appena avrรฒ approntato un laboratorio di trasformazioneโ. Intanto, perรฒ, il ristorante deve ripartire: โDovremo rivedere le procedure di cucina, ripensare le lavorazioni dei piatti per organizzarci in turni di lavoro. Sarร una carta piรน agile, ma una cosa รจ sicura: non passeremo dalla ristorazione alla โtrattorazioneโโ. Anche a Monaco valgono distanziamenti (ma Acquarello ne risentirร poco, 5 tavoli in meno in sala, 4 in terrazza), obbligo di registrazione e misure di cui sopra, quindi qualche coccola verrร meno: โNon potremo portare al tavolo oli e selezione di sali di benvenuto, anche i petit four li sostituiremo con una piccola torta monoporzione che lโospite potrร portare con sรฉ. Ma soprattutto sarร fondamentale limitare i contatti tra il personale di sala e i commensali, senza penalizzare il servizio: ho calcolato che in una serata normale chef de rang e sommelier vanno al tavolo 80-90 volte. Non potrร essere cosรฌ. E i miei camerieri indosseranno mascherina e visiera. I guanti no, non sono obbligatori, ed รจ molto meglio lavarsi continuamente le mani: le mie sono giร distrutte!โ. Cโรจ comunque voglia di ripartire, e fiducia: โCโรจ la necessitร economica di andare avanti, ma anche lโentusiasmo di riprendere. E lโintensitร dellโimpegno fa la differenzaโ.
A Berlino, intanto, la ristorazione รจ ripartita il 15 maggio. Protocolli di sicurezza analoghi, anche se interpretabili in piรน di qualche passaggio, orario di chiusura imposto alle 22. Emmanuele Cirillo รจ il titolare della pizzeria Malafemmena, molto apprezzata in cittร . Originario di Torre del Greco, il giovane imprenditore era in procinto di raddoppiare i locali allโinizio di marzo, โe nonostante i rallentamenti burocratici di questo periodo, saremo pronti a inaugurare tra qualche giornoโ. Nel frattempo รจ appena ripartita la pizzeria madre, che di fatto non ha mai smesso di lavorare con lโasporto: โPersonale a mezzo servizio, sfruttando per metร la cassa integrazione, e grandissima richiesta della clientela, anche perchรฉ Berlino ha continuato a girare. Noi abbiamo passato un mese bruttino, ma sono riuscito a mantenere tutti i 20 dipendenti, che presto diventeranno 35. Chi davvero sconterร i prossimi mesi sono i grandi ristoranti del centro, e gli alberghi, che lavoravano col turismo. Per il resto qui la gente aveva voglia di tornare a mangiare fuoriโ. Anche Emmanuele lamenta poca chiarezza nelle regole, โper fortuna facevamo molti coperti e abbiamo un grande spazio esterno, quindi rispetteremo distanziamento e obbligo di registrazione. Abbiamo anche imposto la prenotazione obbligatoria, rimediato allโapparecchiatura con kit di posate usa e getta, adottato il qrcode per il menu, che รจ unโidea che manterremo in futuro. E sono molto soddisfatto della diminuzione dellโiva sul cibo: per noi si tratta di un risparmio di 8-9mila euro al mese, conta piรน degli aiuti giร ricevutiโ. La difficoltร piรน grande? โTenere la mascherina davanti al forno delle pizze, i miei pizzaioli sono strematiโ.
Sempre a Berlino, Alessandro Leonardi รจ proprietario di un pizzeria dalle dimensioni piรน ridotte, ma ugualmente autentica, e ambasciatrice della buona pizza napoletana (non a caso pizzeria dell’anno all’estero per la guida Top Italian Restaurants di Gambero Rosso): โCon Futuraย non ci siamo mai fermati, continuando con delivery e asporto. Economicamente รจ stato importante, ma non ero felice, mi รจ mancato il volto dei clienti, la loro soddisfazione. La pizza napoletana per me รจ questo, non mera sopravvivenza economicaโ. Ma da qualche giorno il servizio รจ ripreso, le richieste sono numerose, ora rigorosamente organizzate in turni di prenotazione: โFacciamo affidamento al buon senso delle persone, e alla loro tolleranza. Cโรจ sempre qualcuno che vuole fare il furbo, ma dobbiamo attenerci alle regole. Favoriamo i pagamenti contactless, rispettiamo le distanze, indossiamo la mascherina, abbiamo menu con qrcode. Si puรฒ fare, ma anche perchรฉ la cittร non ha mai smesso di vivere, anche con una certa dose di incoscienzaโ. A questo proposito, chiude con un nota di ammonimento Gianluca Casini: โIl timore di una nuova chiusura cโรจ anche qui. Nella regione di Dusseldorf i casi di contagi stanno aumentando, lโapproccio รจ quello di imporre mini-quarantene per cluster specifici, senza bloccare lโintera regione. Ma certo questa precarietร esiste anche quiโ.
a cura di Livia Montagnoli
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