In principio fu George Clooney. E chi se lo sarebbe mai aspettato? In una zona placida, tranquilla, adatta a famiglie o magari a coppie in lร con gli anni ti arriva un attore, compra una villa e da quel momento รจ lโinvasione di un turismo piรน qualificato e, a ruota, lโapprodo di ristoranti e alberghi di primissimo rilievo. Nel numero di giugno del Gambero Rosso abbiamo provato a capire che cosa sta succedendo su quel braccio del Lago di Como che volge al saporeโฆ
Caranchini, Guarino, Beretta, Maci, Berton e tanti altri di cui parleremo. Dopo anni di placida routine lacustre, si puรฒ ben dire che sia in atto una vera rinascita della cucina dโautore nelle localitร che punteggiano il lago di Como, in particolar modo proprio sul ramo che volge il suo sguardo verso la Svizzera, per parafrasare Alessandro Manzoni, e dove nel giro di pochi anni sono approdati cuochi di primissimo piano in parte attirati da strutture alberghiere a cinque stelle intenzionate nello sfruttare un turismo, soprattutto straniero, in costante crescita in termini di quantitร e di (altospendente) qualitร .
Dโaltro canto, e facendo solo qualche passo indietro negli anni, sono in molti da queste parti a pensare che il vero punto di svolta sia da attribuire al mitico arrivo della star cinematografica George Clooney e allโacquisto dellโormai famosissima villa di Laglio, capace di attirare per diverse stagioni la curiositร mediatica di tutto il mondo e, al tempo stesso, di portare molti nuovi turisti sulle rive del lago. Oggi Clooney si fa vedere molto meno da queste parti, ma resta il fatto che la cittร di Como, cosรฌ come molte localitร vicine, vive un momento di splendore turistico e gastronomico invidiabile e inedito, in un panorama vario e piacevole che mette in fila cucine storiche cosรฌ come giovani rampanti cui guardare con grande attenzione. Ma andiamo per ordine.
Davide Maci – The Market Place
Partendo proprio dal capoluogo, che puรฒ contare su almeno un paio di indirizzi rimarchevoli, giร da tempo sul taccuino dei foodies piรน smaliziati. In primis cโรจ il nuovissimo The Market Place che nel mese di gennaio ha aperto le sue porte in una nuova sede, piรน centrale e sfavillante. Davide Maci, il cuoco, ha una passione non troppo nascosta per la Francia e si vede chiaramente in molti dei piatti che figurano nel menu (cosรฌ come dalla affiliazione alla guida Les Collectionneurs), ma dalla sua ha anche un certo gusto esplorativo che esce dai clichรฉ dei sapori dโOltralpe cui si รจ abituati, per spingersi verso qualche tocco asiatico o piรน semplicemente esotico a fare da contrappunto.
Cosรฌ la capasanta incontra il daikon e un chutney di lime e scalogno, mentre il tagliolino al coriandolo (dal gusto soave, non impertinente), si mescola alle lumache confit, alle mandorle e alla terra di olive. Un ristorante dai contenuti estetici davvero preziosi, ed รจ forse il piรน bello in cittร con il suo stile urbano, i pochi tavoli e una ammiccante cucina a vista.
Federico Beretta – Feel
Non troppo distante, perรฒ, si trova anche il Feel del trentacinquenne milanese Federico Beretta, che nel giro di cinque anni dallโapertura del ristorante ha saputo crearsi uno stile decisamente originale e determinato, soprattutto nella scelta di voler rappresentare nel piatto i prodotti dellโarco alpino senza scendere a compromessi. Per questa ragione, e per fare un esempio, non troverete pomodori in nessuna preparazione: la cucina di montagna qui la fa sempre da padrona.
Spesso รจ sapida, decisa, e prevede lโinserimento del pesce dโacqua dolce, ma non solo del lago di Como perchรฉ arrivano primizie, allโoccorrenza, anche da laghi piรน lontani, come il Garda e lโIseo. Il Feel ha nelle sue due piccole salette unโanima per certi versi un poโ romantica, ma piace molto anche il grande tavolo per otto persone dallo spirito conviviale, che caratterizza la stanza dโingresso al ristorante. Da provare, nel menu, la carpa con sedano bianco, zincarlin e crescione, oppure la trippa con corniole, fagiolo bianco di Pigna, alloro e crumble di pane alla salvia.
Mandarin Oriental Lago di Como
Uscendo poi da Como, e scegliendo il versante del lago che conduce verso la punta di Bellagio, si incontra la vera grande novitร degli ultimi tempi, ovvero il ristorante LโAria ospitato allโinterno del nuovo Mandarin Oriental Lago di Como. Qui รจ arrivato a reggere le sorti della cucina il campano Vincenzo Guarino, un cuoco dal curriculum rimarchevole (Frรฉdy Girardet e Andrรฉ Jaeger, tra gli altri) e un recente percorso che lo ha portato dalla sua Vico Equense, dove รจ nato, a risalire lo Stivale, prima al Castello di Spaltenna in Toscana e infine sul lago, con un menu che in qualche modo racconta molti dei suoi diversi passaggi lavorativi.
La sua cucina rivela precisione, grande eleganza, un approccio libero da condizionamenti (si va dal maiale con salsa yakitori ai fagottini di pasta fresca farciti con melanzane affumicate, coregone laccato, chips di pane e salsa bouillabaisse) e richiami evidenti alla sua costiera. Non manca un certo gusto per la provocazione, ma in punta di forchetta, perchรฉ alla fine i risultati sono da grande cucina solida e moderna, che sa di potersi attendere, con merito, riconoscimenti quasi immediati dalle guide di settore.
Feel – Risotto con lumache, caffรฉ nero, erba cipollina selvatica, spugnole e rafano fresco
Sempre a Bellagio impossibile non menzionare Ettore Bocchia, al ristorante Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni (Due Forchette del Gambero Rosso). ร stato proprio lui, nel 2002 a lanciare il primo menรน di cucina molecolare in Italia, sulla scia dei precursori iberici. Ma chi pensa che lo chef sia solo dedito alla cucina molecolare รจ fuori strada, la sua notevole tecnica trova terreno fertile nel riproporre la classicitร in maniera integrale e perfetta, a volte attingendo anche dal territorio. Pensiamo per esempio ai missoltini, ovvero pesci del Lago di Como che vengono pescati, salati ed essiccati al sole, e che Bocchia propone nei chitarrucci.
Berton al Lago – Funghi cardoncelli, radice di loto e pesto di menta
Poco piรน in lร , seguendo il tortuoso percorso tra montagna e lago, si arriva al Sereno, lโhotel che ospita il ristorante Berton al Lago (Due Forchette del Gambero Rosso), nelle mani di uno dei collaboratori piรน preziosi di Andrea Berton, il giovane e intraprendente Raffaele Lenzi. Giร visto allโopera al Seven Stars in Galleria a Milano, Lenzi ha costruito un percorso avvincente e tuttโaltro che banale, dove si passa dai tuberi, ai vegetali e alle radici (vedi i funghi cardoncelli con radice di loto e pesto di menta) fino a un menu con preparazioni forse piรน classiche e facilmente comprensibili, ma impeccabili e perfette per chi vuole lasciarsi stupire, ma non troppo.
Ad esempio, la milanese di vitello (perรฒ con salsa piccante e lime) e l’astice gratinato con cardo e finocchi. La vista lago mozzafiato e il tocco artistico di Patricia Urquiola, che ha arredato lโhotel, rendono il luogo degno di una visita che va oltre la semplice ragione gastronomica, di per sรฉ sufficiente.
Il tour dei ristoranti del lago di Como, con il versante occidentale, continua nel mensile di giugno del Gambero Rosso.
a cura di Gualtiero Spotti
foto di Stefano Borghesi
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Nel numero di giugno del Gambero Rosso, in questi giorni in edicola, trovate il tour completo con un tutti i ristoranti del versante occidentale. Un servizio di 10 pagine che include anche i ristoranti poco distanti dalle sponde del lago di Como, i prodotti tipici della zona, le botteghe dove fare acquisti lacustri, le ricette consigliate da Ettore Bocchia e gli indirizzi utili dove mangiare, dormire e comprare, con comoda mappa annessa.
Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store
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