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Il pizzaiolo campano che non ama apparire e che fa una pizza buonissima grazie alle verdure

Alla Mร dia di Salerno riflessioni e tecniche di cucina contemporanea danno vita a impasti e condimenti che sfruttano i vegetali a 360 gradi, a spreco zero, per arrivare all'essenza del gusto. E se fosse questa la vera pizza gourmet?

  • 24 Aprile, 2024

Francesco Miranda, al timone della pizzeria Mร dia di Salerno, Tre Spicchi per la Guida Pizzerie dโ€™Italia del Gambero Rosso, รจ un pizzaiolo โ€œsilenziosoโ€, una persona che non ama i riflettori, ma che bada alla sostanza delle cose. La sua idea di pizza rispecchia completamente questo modo di essere: il dogma che accomuna le sue creazioni รจ la concentrazione del gusto, quella che spesso nella cucina contemporanea viene definita, forse superficialmente, ricerca dellโ€™umami. In questo lavoro la parte vegetale รจ sempre stata predominante, come testimoniato dal fatto che, fin dagli esordi, la pizza simbolo del locale รจ stata una coloratissima Ortolana, probabilmente per il richiamo esercitato dalle sue radici, visto che Miranda รจ originario di un paese alle falde del Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, terra e fuoco.

L’influenza della cucina contemporanea

Nella pizza di Miranda appare fondante la necessitร  di unire la concentrazione del gusto, seguendo le rivoluzionarie idee di Niko Romito, a quella di utilizzare la totalitร  dellโ€™ingrediente, in nome della sostenibilitร , secondo quello stile di Cucina Circolare tanto caro a Igles Corelli. Cosรฌ nasce lโ€™idea di servirsi del vegetale a 360 gradi per realizzare una pizza che ne sia, appunto, massima espressione, partendo proprio dallโ€™impasto. ยซNon ho inventato nienteยป commenta umilmente il pizzaiolo vesuviano: giร  maestri come Simone Padoan e, soprattutto, Francesco Martucci – con l’Assoluto di carciofo, Le 7 consistenze della cipolla, la Ciao Amore (cinque consistenze della barbabietola) – hanno lavorato su questo concetto e lo hanno sviluppato a modo loro. E la via di Miranda ci pare altrettanto degna di ammirazione.

Nell’attuale menu primaverile della Mร dia sono presenti due versioni di questo lavoro: una pizza realizzata con il carciofo mammarella di Paestum e un’altra con gli asparagi selvatici dei Monti Picentini, entrambe a 14 euro. Nel prossimo cambio stagionale sarร  presentata quella con i fiori di zucca e, poi, a seguire, altre tonde che sfrutteranno in pieno la stagionalitร  dei prodotti, con zucca, funghi porcini e friarielli, ad esempio.

Carciofi 360ยฐ

Lโ€™impasto a base vegetale viene realizzato secondo le piรน attuali tecniche di panificazione: si parte da una fermentazione di brodo di carciofo, ricavato dagli scarti della tornitura, mediante lenti trattamenti termici e di estrazione, unito alle farine che vengono ricavate dalle fibre rimanenti, tramite essiccazione e setacciatura con lโ€™aggiunta del 50% di farina di frumento e, poi, ovviamente, il lievito. La prima fermentazione dura circa 12 ore, seguita poi dal rinfresco, varie manipolazioni e la doppia lievitazione dellโ€™impasto. La pizza รจ completata da tre consistenze del vegetale: una vellutata, realizzata con i gambi e i tagli delle foglie piรน tenere emulsionata con Provolone del Monaco DOP; i cuori, che vengono prima arrostiti e poi affumicati con le stesse foglie di scarto bruciate; la cenere, realizzata con le moderne tecniche di cucina. Il tutto รจ poi completato da un olio al carciofo.

Asparagi 360ยฐ

Per lโ€™impasto della seconda pizza, le tecniche sono piรน o meno le stesse, applicate allโ€™asparago selvatico dei Monti Picentini nella sua interezza: con le parti meno nobili si realizzano la farina e il brodo. Per il topping invece vengono aggiunte cinque consistenze del vegetale: punte spadellate, crema, riduzione di asparagi e Parmigiano Reggiano, briciole di pane agli asparagi e polvere (di asparagi, ovviamente).

La prova dell’assaggio

La cottura viene effettuata a vapore bilanciato. Questo dร  vita a una base che risulta allo stesso tempo soffice e croccante, dallo spessore regolare, con la fetta che, pur mantenendosi dritta per reggere gli ingredienti, si fonde perfettamente al morso, studiata โ€œa misura di boccaโ€, diversamente dai padellini modaioli, a volte davvero impegnativi da addentare. L’impasto della pizza al carciofo risulta scioglievole e intenso, le note tostate riportano alla mente, per profumi e colore, i bracieri dove vengono arrostiti i carciofi lungo le strade di Paestum. Il vegetale รจ rispettato nella sua interezza in quella che risulta essere effettivamente un’esplosione di gusto. Nella pizza all’asparago selvatico la nota amara tipica รจ ben mitigata dalla dolcezza del Parmigiano Reggiano che assolutamente non ne mortifica il gusto, anzi, lo accompagna in un vero e proprio โ€œviaggioโ€.
Oggi si parla tanto – e anche erroneamente, lasciatecelo dire – di pizza gourmet, riferendosi a tonde realizzate con una quantitร  eccessiva di ingredienti, spesso messi insieme a casaccio. La vera sfida, forse, sta nella โ€œsottrazioneโ€, nella ricerca dellโ€™essenzialitร  e nel potere di sintesi dei sapori.

Pizzeria Mร dia – via Irno, 2 c/o Irno Center – Salerno – pizzeriamadia.it

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