Venezia รจ bella, ma rischia di farci diventare sociopatici. Le folle di mestieranti del turismo, dei camminatori in infradito, dei crocieristi cappellino-e-canottiera, che si intasano sullโasse San Marco-Rialto come in una processione senza santo, spingono allo snobismo piรน becero (roba che poi a ripensarci ci fa vergognare) e a cercare requie in zone dove i โmerenderosโ finiscono solo se Google Maps tende loro un tranello.
ร bello, quindi, avventurarsi nei sestieri piรน appartati, illudendosi di essere parte della cittร (errore marchiano, eppure fornitore di felicitร a basso costo): tra le โvenetian routineโ preferite, cโรจ prendere qualche cicchetto al Timรฒn e trasportalo in campo del Gheto Nuovo a Cannaregio, mangiandolo su una panchina ombreggiata di un luogo sempre โ sempre โ silenzioso. Oppure spingerci tra i vicoli di Dorsoduro, dove arraffare un cicchetto al baccalร mantecato o alle sarde in saรฒr (oppure piรน probabilmente entrambi) con un onesto Pinot Grigio in un bicchiere di plastica al Cantinรฒn giร ai Schiavi, dove di turisti ce nโรจ ma in misura tollerabile e mischiati a veneziani qualunque. Talvolta รจ piacevole sedersi sul bordo del canale, i piedi a cavalcioni verso lโacqua poeticamente putrida, e piluccare il nostro bottino guardando gli operai che lavorano pigramente allo โsqueroโ, il cantiere a cielo aperto in cui si fabbricano o si riparano le gondole. Ci si puรฒ distrarre, ma nemmeno troppo, perchรฉ in agguato ci sono gabbiani anabolizzati pronti a insidiare il nostro spuntino e val la pena farsi vedere allโerta.
Oppure ci si puรฒ fermare in uno dei bar nellโellittico Campo Santa Margarita, la piazza piรน grande di Venezia dopo San Marco, dove ascoltare gli studenti parlare della tesi e investire tre euro in un Cynar Spritz, delle patatine attirapiccioni e unโora a guardare la gente che passa come se Venezia fosse una cittร normale, di sacchetti della Conad. Altre volte, in epoca di Biennale, si puรฒ andare a Castello, verso la coda del pesce, dove cโรจ lโArsenale, per mangiare qualcosa al Caffรจ la Serra, un angolo di Parigi a Venezia, magari seduti nellโerba del giardino. E ci si puรฒ anche sentire unโanima buona, malgrado lo snobismo da sociopatici.
Al Timon โ Cantinรฒn giร ai Schiavi โ Caffรจ La Serra
altimon.it โย cantinaschiavi.com โย serradeigiardini.org
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