Con il suo +283,7% la Calabria si attesta come la regione (dopo la Basilicata) che ha avuto il maggior incremento produttivo rispetto alla scorsa annata, passando da 14mila tonnellate del 2018 alle quasi 54mila di questa campagna olearia. Parliamo quindi di volumi piรน che triplicati, ma soprattutto abbondantemente sopra la media degli ultimi 4 anni. Un trend positivo che ha coinvolto tutte le province. Sono state varie le cause di questa ottima produzione: sicuramente c’รจ stata una buona fioritura e allegagione nel reggino e nellโareale ionico soprattutto rispetto a quello tirrenico, ma si รจ riscontrata anche una abbondante produzione anche nel Cosentino nonostante lโalternanza e le temperature spesso non ottimali che in alcuni casi hanno inciso sulla fioritura. Nella zona di Catanzaro c’รจ stato un andamento a macchia, ma anche qui la produzione si รจ attestata nettamente piรน alta rispetto allo scorso anno.
Anche la Calabria, come il resto della Penisola, non si sottrae nel far emergere produzioni dโeccellenza, emozionanti, che negli ultimi anni sono cresciute sia in termini di numeri che nella ricerca di uno standard qualitativo sempre piรน elevato. Tra le aziende piรน impegnate in questo percorso cโรจ sicuramente quella delle Sorelle Garzo: Consuelo, Alessia e Maria Rosa gestiscono questa bella realtร familiare fondata nel 1965, quando il padre Pietro cominciรฒ a coltivare lโoliveto dei genitori e acquistรฒ un frantoio con macine in pietra. Nel tempo sono stati comprati altri terreni fino allโattuale estensione dellโoliveto su 45 ettari nella parte meridionale della piana di Gioia Tauro, tra la Costa Viola e le pendici dellโAspromonte. Nel frattempo sono stati fatti passi da gigante anche per quanto riguarda le tecniche di estrazione che oggi vedono la presenza di due impianti allโavanguardia. La produzione si concentra sullโutilizzo di varietร autoctone di questo territorio come Ottobratica, Sinopolese e Roggianella per un totale di 5.000 piante. Ed รจ stato proprio il Dolciterre Rosรฌ, coupage paritario di queste ultime due cultivar, ad aver ottenuto il premio come โmiglior blendโ: uno straordinario fruttato medio/intenso dalle verdi e persistenti note di foglia di pomodoro, erbe aromatiche, fiori, pepe e tratti balsamici. Sul versante della delicatezza il campione รจ stato lโolio La Badessa Monocultivar Carolea Bio dellโazienda agricola Barranca, a cui va il premio come โmiglior fruttato leggeroโ: un olio delicato nelle verdi sensazioni di pomodoro, erbe aromatiche e mela, cosรฌ come nellโamaro e nel piccante. Domenico Barranca gestisce la sua impresa insieme alla sua famiglia. Situata sulle colline ioniche reggine, lungo la riviera dei Gelsomini, l’azienda si dedica alla produzione olivicola con 5 ettari di proprietร coltivati in regime biologico: in totale 2.000 ulivi suddivisi tra le varietร Carolea e Nocellara del Belรฌce.
Altre punte di eccellenza non sono mancate nella seconda regione produttrice italiana. Tra le realtร che si consolidano come riferimenti assoluti nel panorama olivicolo regionale (ma anche nazionale e internazionale) troviamo nomi che conosciamo bene e che ormai da molti anni portano alta la bandiera della qualitร . Anche questโanno le Tenute Librandi Pasquale ci hanno emozionato con uno straordinario monovarietale di Nocellara del Belice, cosรฌ come lโOlearia San Giorgio dei fratelli Fazari (storico e imprescindibile riferimento della Piana di Gioia Tauro) ci ha permesso di assaggiare una delle migliori interpretazioni della tipica varietร Ottobratica con il loro L’Ottobratico. A loro si aggiunge lโimpeccabile Lei, sempre unโaffascinante lettura della cultivar Cassanese, dellโazienda Doria di Alessandra Paolini e lโaccattivante blend Deciso di Enotre, ottima realtร del Crotonese. Si confermano ai vertici dellโannata anche lโOleificio Torchia di Tiriolo (CZ) e lโazienda del F.lli Renzo che da qualche anno, con rara ostinazione e dedizione, si attesta come una delle realtร emergenti piรน avanguardiste in termini di valorizzazione delle varietร autoctone e tecniche estrattive.
Qui lโelenco completo:
a cura di Indra Galbo
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