Se si vuole ascoltare il battito del cuore di Napoli, bisogna venire qui, ai Quartieri Spagnoli. Una rete fitta e intricata di vicoli in ripida discesa dal colle di SantโElmo, che si scorge nei pochi tratti di visibilitร aperta, fino alla via Toledo, quella dello shopping. Sono stati una costante via di comunicazione, e scorciatoia, tra la parte alta della cittร , un tempo poco abitata e ricca di conventi, tra i quali ricordiamo la meravigliosa Certosa di San Martino, e la parte bassa che si snoda intorno a piazza del Plebiscito, fino a piazza Dante, ricca dei negozi importanti e della socialitร delle famiglie bene. Ovviamente molte cose attualmente sono cambiate e lโarrivo del turismo da alti numeri spesso influisce in maniera veloce e impattante.
Luogo antico che prende il nome dal fatto che questo quartiere fu creato dal vicerรจ Don Pedro da Toledo nel XVI secolo per alloggiarvi lโesercito spagnolo. Il Regno di Napoli aveva visto il suo declino nel 1501 con Federico I dโAragona, al quale subentrarono i reali di Spagna, con una lunga serie di vicerรจ. Prepotenti e inclini al vizio, i militari spagnoli sono stati lโorigine del decadimento di questโarea, nella quale si svilupparono diffusamente la prostituzione, il gioco dโazzardo e la prepotenza. Negli ultimi decenni, invece, la criminalitร organizzata ha fatto il resto. E per molto tempo la cattiva fama del quartiere ha tenuto lontani turisti e residenti di altri quartieri.
Murale dedicato a Diego Armando Maradona nei Quartieri Spagnoli di Napoli
Fino a quando, una decina di anni fa circa, proprio i napoletani che abitano tra queste stradine, hanno avuto il coraggio del cambiamento, credendoci fortemente, desiderosi di portare nuova vita e di attirare visitatori. Cosรฌ abbiamo assistito a una svolta che ha fatto a sua volta la storia. Moltissimi napoletani hanno cominciato a recarsi tra queste viuzze pulsanti di vita per scoprirle nei particolari. Si รจ entrati in contatto con un mondo di grande vivacitร , pieno di botteghe, di case belle e meno belle, pronte ad accogliere. I bassi si sono per lo piรน trasformati in luoghi del cibo, in negozietti di tutti i generi, ma la cosa piacevolissima รจ che si ritrovano anche vecchie attivitร di grande interesse. Il moltiplicarsi dei B&B la dice lunga sul fatto che turisti e viaggiatori amino abitare in questi luoghi, nutrendosi della naturale vivacitร e positivitร dei napoletani.
Partiamo dal caffรจ, fortemente radicato nella cultura partenopea, nel desiderio di accoglienza e di condivisione. Cโรจ un posto carino assai, Don Cafรฉ, piccola caffetteria dove Giuseppe Schisano prepara il caffรจ nella napoletana, ne ha di diverse dimensioni per assecondare nel migliore dei modi la richiesta. Tavolini allโaperto in Vico Lungo Teatro Nuovo, al civico 39, sempre frequentatissimi – la strada prende il nome dal glorioso Teatro Nuovo dove si esibivano Bellini e Donizzetti, innamorati di Napoli. Oltre al caffรจ, serve anche qualche cocktail classico e un signature di sua ricetta, il Cocktail Napoli 75, twist del French 75, preparato con gin, succo di limone fresco, limoncello e spumante di Falanghina. Giuseppe prepara da sรฉ la sua miscela con le varietร Guatemala, Costa Rica, Brasile e Uganda, e quando il tempo glielo permette, tosta anche i chicchi. Si fa notare nel vicolo il bellissimo carrettino, da lui disegnato, una minuscola caffetteria su ruote che porta in giro per via Toledo.
Cโรจ poi il Bar Aloia, entrando si legge โla tradizione del caffรจ ai Quartieri Spagnoli dal 1980โ, รจ in via Emanuele De Deo 9, posto ad angolo con Vico Lungo del Gelso, al banco incontriamo il proprietario, Mario Aloia, simpaticissimo, e avremo il piacere, oltre al caffรจ, di notare un continuo via vai di persone che abitano qui e vengono per scambiare chiacchiere colorite e pettegolezzi da quartiere.
Sempre in via Lungo del Gelso, una delle arterie principali che prende il nome dal boschetto di gelsi nel quale i militari spagnoli ricercavano le prostitute e altre illecite attivitร , faremo unโulteriore conoscenza, piacevole e interessante. Al numero 92 cโรจ il negozio di frutta e verdura di Tina e Angelo Scognamiglio, qui da quarantโanni. Due sognatori che vogliono un mondo inclusivo e colorato dai sorrisi, propongono corsi di cucina nel retro bottega agli abitanti del quartiere, ma anche ad altri che vogliono fare questa esperienza. Lezioni di vita preziose, ci viene da dire, perchรฉ attraverso la cucina e il cibo abbattono le barriere culturali e razziali, mettono insieme immigrati e turisti. Qui Tina riesce a dissolvere ogni pregiudizio e a creare il dialogo, convincendo molti a prendere contatto e a rivedersi.
Tina e Angelo Scognamiglio
Ci facciamo un drink? Barrucchiere Quartieri Spagnoli รจ un indirizzo molto singolare, suddiviso in due locali, uno รจ il negozio di parrucchiere, lโaltro il bar con tavoli allโaperto โ vico Lungo del Gelso. Si รจ fatto subito notare per la โpiega sospesaโ, sulla scia del caffรจ sospeso: si raccolgono dai clienti mance per garantire una piega gratuita alla settimana a chi ne ha bisogno. Da qui lโidea di Salvatore Visone di aprire il bar, proprio adiacente lโhair style, dove in tanti si recano dalla prima colazione, allโaperitivo, agli snack dellโora di pranzo.
Barrucchiere Quartieri Spagnoli a Napoli
Chi viene in una zona popolare di Napoli cerca automaticamente lo street food e la pizza. Questโultima nasce proprio come cibo da strada: nei pressi del celebre Largo Maradona, dove possiamo ammirare il murales del Pibe de oro, meta di un vero e proprio pellegrinaggio, cโรจ la pizzeria Pino Lucignolo, molto carina e curata, con il banco su strada. Pizza piegata a portafoglio da gustare per strada, o da asporto, una tradizione ancora vivissima che tra queste viuzze mantiene un sapore nostalgico, eppure attualissimo.
Una meta imperdibile รจ lโantica Pizzeria Brandi, di fine Ottocento, in salita SantโAnna di Palazzo 1/2. Proprio qui il vicolo sfocia nellโelegante via Chiaia, a pochi metri da piazza del Plebiscito e dal Teatro Regio San Carlo. Famosissima, offre la possibilitร di essere accolti nella sala storica al piano superiore, nella quale รจ confortante ritrovare lโatmosfera di una pizzeria elegante degli anni 60, dove quasi nulla รจ cambiato negli arredi e nellโaccoglienza. Lungo il vicolo ci sono un bel poโ di tavoli che offrono un altro tipo di esperienza, quello di gustare la pizza in un angolo della cittร molto colorito e intimo.
Trattoria San Ferdinando, in via Nardones 117, per gustare la cucina napoletana, molto frequentata dal dopo teatro del San Carlo, poco distante. Cucina sia di terra sia di mare, questโultimo molto presente (รจ il pescato del giorno a guidare il menu). La sala รจ accogliente, calda negli arredi che la rendono una trattoria di altri tempi. Pasta e patate e pasta e fagioli sono un must, cosรฌ come gli spaghetti alle vongole, la pasta al granchio, il sautรฉ di frutti di mare e tanto altro.
Trattoria San Ferdinando
Non manca lโindirizzo per gli amanti dei vini naturali: Puteca Wine Bar, di Claudio Tramontano, ormai conosciutissimo sia dai napoletani che dai turisti. Il grande attrattore รจ lui, per la capacitร di accogliere e condividere il piacere di un vino naturale del mondo, sui Gradoni di Chiaia. Tavolini in bilico lungo la storica gradinata dei Quartieri Spagnoli, proprio lรฌ dove sbuca sotto il ponte di Chiaia. Per gli appassionati del settore, Claudio ha selezionato etichette rinomate e sconosciute allo stesso tempo โ la cosa migliore da fare รจ lasciarsi guidare. Tra le botteghe storiche e identitarie merita una sosta quella di Mario Talarico, custode di una tradizione di altissima fattura artigianale a Napoli, quella degli ombrelli che troveremo nelle fogge piรน diverse, divertenti, fino a quelle raffinatissime.
Niente da mostrare
Resetยฉ Gambero Rosso SPA 2025 – Tutti i diritti riservati
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.