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Il nuovo progetto di Massimo Viglietti a Roma. Da Taki per l'incontro tra Giappone e Mediterraneo

L'apertura รจ prevista per il mese di marzo, ma il progetto รจ giร  ben chiaro nella testa di Massimo Viglietti. Dopo l'addio ad Achilli, il cuoco ligure si appresta a intraprendere una nuova avventura, con la complicitร  di Onorio Vitti, patron del ristorante giapponese Taki, in piazza Cavour.

  • 09 Gennaio, 2020

Massimo Viglietti. Un cuoco e il suo pensiero

Abituato a sentirsi descrivere come uomo burbero e scontroso, Massimo Viglietti ci tiene subito a fare tabula rasa. Lui, che tra pochi giorni spegnerร  60 candeline, non ha mai iniziato a crederci, in quel ritratto poco lusinghiero che molti gli hanno cucito addosso: โ€œIo sono sempre stato fuori dagli schemi, non perchรฉ voglio fare lo strano, ma perchรฉ รจ il mio carattere. Capisco che vedere un uomo della mia etร  con la cresta e l’orecchino possa indurre a prendermi poco sul serio, ma chi in passato ha avuto voglia di approfondire, mi ha conosciuto per quello che sono: una persona seria, coerente, che non ha mai perso la voglia di divertirsiโ€.

Insomma, una personalitร  complessa, ma dichiarata. Che anzi della complessitร  ha fatto la sua ricchezza, trasmettendola naturalmente al mestiere che ha respirato sin da bambino, e che continua ad amare, quello del โ€œbruciapadelleโ€, come si definisce non senza un pizzico di provocazione. La cucina, per Massimo Viglietti, ligure di Alassio da tempo stabilmente a Roma, รจ stata prima di tutto il mezzo per uscire dal guscio: โ€œSono sempre stato timido, sono cresciuto in contesti ristretti… La cucina รจ stato il mio modo per riconoscermi, e comunicare quello che sono. E dopo tanti anni ancora mi appaga, voglio morire spadellando, sentirmi ogni giorno come un bambino che entra nel negozio dei giocattoli. Il nostro รจ un mestiere meraviglioso, ma bisogna onorarlo, lavorare per passione, non per ambire ai riconoscimenti della critica. Sono stanco delle liturgie, stanco di lavorare solo per dimostrare a tutti i costi qualcosa, stanco degli chef esaltati che non staccano mai la spina, o che non si curano dei propri stagisti. Dobbiamo essere riconoscenti a un mestiere che ci permette di esprimerci, conoscere persone, crescere. Il problema del settore oggi รจ rappresentato dal fatto che non c’รจ un umanesimo intorno, si รจ persa la spiritualitร โ€.

Il nuovo progetto. L’incontro con Onorio Vitti

Questo รจ Massimo Viglietti, pronto a cimentarsi con un nuovo progetto, a partire dal mese di marzo, dopo l’addio ad Achilli (al suo posto, in via dei Prefetti, รจ arrivato il giovane Tommaso Tonioni), che l’ha visto per diversi anni alla guida di una delle cucine piรน apprezzate della Capitale. E si resta a Roma, pur sull’altra sponda del Tevere, in piazza Cavour: โ€œSono il nemico numero uno della routine, che porta impoverimento, e quindi perdita di stimoli. Se un cuoco non riesce a comunicare, รจ finita. Avevo bisogno di rientrare in contatto con le mie idee, sono carico e ho voglia di ricominciare a cucinare. Sarรฒ un po’ come la fenice che rinasce dalle ceneriโ€. Con la complicitร  di Onorio Vitti, erede di una lunga tradizione familiare al servizio del pubblico, nello storico caffรจ Vitti di piazza San Lorenzo in Lucina, che presto completerร  l’offerta con una decina di camere, proprio sopra al bar. Sposato con la giapponese Yukari, l’imprenditore romano ha aperto da molti anni, nel quartiere Prati, uno dei primi ristoranti giapponesi in Italia, Taki. Che tra un paio di mesi sarร  pure la nuova casa di Massimo Viglietti: โ€œHo trovato in Onorio un sostenitore e un complice di grande apertura mentale, un ottimo compagno di viaggio. Insieme abbiamo pensato a un’idea di ristorazione gourmet in cui mi metterรฒ in gioco completamenteโ€.

Taki a Roma

Massimo Viglietti da Taki

Taki gourmet, come potrebbe chiamarsi il progetto, sorgerร  in uno degli spazi del locale giapponese, giร  articolato in tre aree distinte: il kaiten, il bistrot e lo spazio destinato, prima dell’incontro tra Onorio e Massimo, a trasformarsi in matcha bar. Superata la prima idea, le due salette direttamente affacciate su piazza Cavour ospiteranno invece l’idea di cucina del cuoco ligure: โ€œLo immagino come un happening, una piece teatrale. Ci saranno dentro un mucchio di medaglie con il loro rovescio, tra Giappone e Mediterraneo, ma senza necessitร  di scomodare il fusion. Per giocare insieme agli ospiti, coinvolgerli in modo semplice, lineare, ma sempre diversoโ€. Ormai piรน di un anno fa, Viglietti ha avviato un progetto gastronomico giocato proprio sul coinvolgimento del cliente, nato all’interno della Casina Valadier e oggi replicato al Boscolo Circo Massimo. Anche di questa idea si nutrirร  il nuovo ristorante: โ€œAvremo una tavolo lungo a diretto contatto con la cucina, a vista. E qualche tavolo piรน riservato nella saletta adiacente. In totale circa 35 coperti, 4 persone comprese me a cucinare e servire, senza distinzioni di sorta. Vogliamo incuriosire la cittร , non รจ detto che l’idea si riveli di per sรฉ redditizia, perchรฉ contiene una bella componente di rischio e follia. Ma nell’ambito di un sistema strutturato e diversificato come quello di Taki, si puรฒ osareโ€.

Carne Wagyu su tagliere in legno

Tra Giappone e Mediterraneo, per giocare con la cucina

Chi sceglierร  di cedere alla curiositร , deve aspettarsi un percorso di degustazione guidato (โ€œla carta per lo chef รจ limitante, non trasmette fino in fondo il suo pensieroโ€, sostiene con forza Massimo), in due forme: โ€œUna versione ridotta e una proposta piรน articolata, con eventuale pairing, che gioca su vino, sake, tรจ…Senza limitiโ€. Circa 120 e 160 euro le rispettive fasce di prezzo ipotizzate per i menu. E la cucina? โ€œSarร  personale, come molti definiscono la mia cucina senza riuscire a etichettarla. Con inserti classici giapponesi, preparati dai cuochi di Taki, per favorire l’interazione tra i due mondi. I gusti non hanno confini, le cucine devono stare al passo con i tempi, interpretare un ciclo storicoโ€. E Viglietti ha molta voglia di vivere il presente: โ€œQuando c’รจ in ballo un progetto, bisogna viverlo fino in fondo, giorno per giorno. Ora farรฒ questo, curioso di scoprire cosa succedeโ€.

Prima, perรฒ, mentre da Taki si lavora sull’allestimento, รจ in programma una breve fuga in Francia: โ€œVado a festeggiare il mio compleanno da Pierre Gagnaire, per me uno dei piรน grandi di sempreโ€.

 

a cura di Livia Montagnoli

Foto di apertura di Alberto Blasetti

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