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Dal Salento a Roma. I pasticciotti di Martinucci arrivano alla Stazione Termini

La storia di Martinucci inizia nel cuore del Salento, e dopo 70 anni il marchio รจ diventato sinonimo di un felice successo imprenditoriale, da laboratorio di pasticceria a celebre catena di bar. Alla stazione Termini, la prima apertura fuori dalla Puglia. Il must della casa? I pasticciotti proposti in nove diverse varianti.

  • 21 Gennaio, 2020

Pasticceria Martinucci. La storia

La storia della pasticceria Martinucci inizia nel 1950. Questo รจ quello che recita l’insegna diventata brand da esportazione. In realtร  per risalire alle origini dell’attivitร  bisogna tornare indietro al 1927, quando a Specchia, nell’entroterra salentino, la famiglia Fanese avvia un piccolo forno di paese, destinato a diventare laboratorio ben piรน ambizioso nel giro di pochi anni. Negli anni Quaranta fa la sua prima apparizione in famiglia il cognome dei Martinucci: Rocco, figlio del gelatiere autodidatta Giovanni Martinucci, sposa Annunziata Panese: l’incontro รจ sancito dalla nuova insegna dell’attivitร , quella che sopravvive oggi, che attesta l’evoluzione dell’impresa, nel segno di una sinergia tra arte dolciaria e panificazione. E si arriva rapidi agli anni Sessanta, con l’attivitร  avviata a diventare precocemente catena, con l’apertura di diversi punti vendita in Salento, agevolata dal passaggio generazionale. Alla morte del padre, all’inizio degli anni Ottanta, i figli di Rocco scelgono di affiancare alla produzione artigianale quella industriale di torte, semifreddi e gelato: una transizione che alla metร  degli anni Novanta porterร  alla separazione tra linee di produzione, in vista dell’ingresso dei prodotti Martinucci nel circuito della Gdo.

Pasticciotti alla crema: uno intero, l'altro diviso a metร 

Martinucci Laboratory. Il brand

Oggi il brand รจ una potenza di fuoco della pasticceria salentina, presente con numerosi punti vendita in tutta la Puglia (da Bari ad Alberobello, passando per Santa Maria di Leuca e Maglie, dove il locale merita due tazzine e due chicchi della guida Bar d’Italia 2020 per la qualitร  dell’offerta). A rifornire i negozi ci pensa il laboratorio di produzione di Acquarica del Capo, nel Basso Salento: le ricette privilegiano la tradizione locale, sfornando fruttoni, cassatine e pasticciotti. Mentre i localiย  – sotto l’insegna Martinucci Laboratory – si distinguono per lo stile moderno. La squadra al lavoro in laboratorio, dal canto suo, รจ un riuscito mix tra veterani dell’attivitร  โ€“ come il maestro Benito De Rinaldis, al lavoro dagli anni Settanta su pasta di mandorla e fruttoni, o il cioccolatiere Settimio Giancreco โ€“ e giovani leve.

preparazione dei pasticciotti

I pasticciotti salentini di Martinucci

Sui pasticciotti, che – insieme al gelato – hanno finito per diventare il prodotto di punta di Martinucci, รจ al lavoro un vero e proprio team, guidato da Luigi Potenza. E il dolcetto tipico della tradizione salentina, scrigno di frolla ripieno di crema pasticcera (meglio se mangiato tiepido), viene sfornato fresco, ogni giorno. In numerose varianti, per assecondare la richiesta numerosa, anche a scapito delle ricette tradizionali (del resto il pasticciotto, trainato dal boom turistico del Salento, รจ diventato nell’ultimo decennio un’icona pop): con amarena, crema e gianduja, ricotta e pistacchio, crema e cotognata, frolla ai 5 cereali e pezzetti di mela. E โ€œmorettoโ€, con frolla al cacao e crema al cioccolato. Maral Gel

I pasticciotti di Martinucci

Martinucci a Roma

Finora, perรฒ, il successo di Martinucci come catena di bar era rimasto confinato alla Puglia. Dalla metร  di dicembre, poco prima di Natale, e quasi in sordina, i pasticciotti di Martinucci (abituati a viaggiare anche oltreoceano, con spedizioni che raggiungono tutto il mondo) sono arrivati nella Capitale, all’interno del primo punto vendita in trasferta, dentro alla stazione Termini. A Roma, l’insegna di Martinucci Laboratory si raggiunge al piano -1, entrando da via Giolitti; e propone i suoi pasticciotti nelle nove differenti varianti (preparati a vista, e serviti caldi di forno), la puccia pugliese e i rustici leccesi, il caffรจ in ghiaccio con linfa di mandorle. A portar via, o da consumare sul posto, nella piccola saletta degustazione. Tutti i giorni, dalle 5.30 del mattino alle 22.30. I prezzi, sottolineano gli abituรฉe della casa, non sono convenienti quanto quelli pugliesi. La trasferta si paga.

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