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Dal primo lavoro a 15 anni fino alla torta per Jessica Rabbit: ecco chi รจ Fabrizio Galla, eletto Pasticcere dell'anno

A Torino i maestri pasticceri dellโ€™associazione Apei, presieduta da Iginio Massari, hanno eletto il Pasticcere dellโ€™anno: cresciuto nel ristorante di tradizione piemontese dei genitori, ha vinto anche la Coupe du Monde de la Pรขtisserie

  • 06 Maggio, 2024

Per il suo secondo seminario pubblico lโ€™Apei, lโ€™Associazione degli Ambasciatori pasticceri dellโ€™eccellenza italiana, presieduta da Iginio Massari, ha scelto il Museo Egizio di Torino, il piรน ricco e antico del mondo (compie questโ€™anno 200 anni) per lโ€™evento โ€œAromi dellโ€™Antico Egittoโ€, con le creazioni di grandi pasticceri realizzate con ingredienti selezionati dallโ€™egittologa Divina Centore. Frutta e miele certo, ma anche verdure inattese, dalla cipolla al porro, il sedano. Un bel mix fra i sapori millenari e creativitร  contemporanea. Gran successo dellโ€™evento a Torino che si รจ concluso a Villa Sassi con la proclamazione del pasticcere dellโ€™anno: Fabrizio Galla. Un riconoscimento โ€“ ha sottolineato Massari โ€“ al suo grande impegno professionale e nellโ€™associazione.

Chi รจ Fabrizio Galla, pasticcere dell’anno

Quando รจ cominciata la passione di Fabrizio Galla per i dolci? Da ragazzino, certo. Uno che cresce nel ristorante di tradizione piemontese dei genitori, Le Tre Colombe, fra le colline di San Sebastiano Po, il castello, la chiesa e 800 abitanti nellโ€™area fluviale del parco del Po, le mani in pasta le mette molto presto, ovvio. E capisce subito che il suo mondo sono i dolci. A scuola allโ€™Arte Bianca di Torino e a 15 anni comincia a lavorare in una pasticceria di Cogne, in Val dโ€™Aosta, poi nel laboratorio piรน prestigioso di Torino, Falchero, il re del mignon, unโ€™eccellenza oggi sparita, e quindi a Chivasso, da Bonfante, dove a 23 anni diventa capo pasticcere. Prova anche la ristorazione, in locali i come la Smarrita di Torino e o il Castello di Pavone, a Ivrea, ma torna in fretta ai dessert, il suo vero grande amore, e si dedica alla produzione nel ristorante di famiglia. Partecipa a concorsi nazionali e internazionali, e proprio lรฌ la svolta: vince il premio speciale come miglior torta alla Coupe du Monde de la Pรขtisserie di Lione nel 2007. La Torta Jessica โ€“ nome si dice ispirato a Jessica Rabbit โ€“ caso praticamente unico di torta della Coppa del Mondo diventata dolce, รจ la torta-icona ancora oggi. Gambero Rosso lo aveva giร  scoperto per primo molti anni fa, quando era agli inizi.

Dopo di che lโ€™avventura americana: un paio dโ€™anni a San Francisco, dove commercializza la Jessica in formato monoporzione per il canale della ristorazione. Al ritorno lโ€™esperienza con Matteo Baronetto, al ristorante Del Cambio di Torino, come consulente per i dessert da ristorazione e la linea di dolci della Farmacia Del Cambio.

Oggi, un ritorno alla tradizione

Nellโ€™aprile del 2016 Galla inaugura una grande pasticceria a San Sebastiano Po, inglobando il ristorante di famiglia: uno spazio multitasking dalla colazione alla pausa pranzo al pomeriggio. Con un grande laboratorio dove nascono i prodotti per bar, pasticceria, gelateria, panetteria e bottega di eccellenze. Al suo fianco Federica Russo, oggi sua moglie, trentโ€™anni, miglior pasticcere donna nel 2018. Dal 2019 Galla รจ uno dei pochi italiani a far parte dei Relais Desserts, lโ€™associazione francese che riunisce l’รฉlite dell’alta pasticceria di 19 Paesi. Un secondo secondo punto vendita nel cuore di Milano, in Corso Matteotti, due spazi da Eataly Lingotto a Torino e a Eataly Smeraldo a Milano, libri sulla pasticceria e il cioccolato, le Tre Torte nella guida Pasticceri&Pasticcerie del Gambero Rosso.

Oggi a 50 anni appena compiuti (รจ nato nel 1973), un nuova scelta in qualche modo rivoluzionaria: un ritorno alle origini e al territorio. Concluse le esperienze milanesi, Galla ha scelto di puntare sulla pasticceria di San Sebastiano Po, dove tutto รจ cominciato, che attualmente รจ in suo unico punto vendita. Una scelta coraggiosa e controcorrente, ma giusta per lui, un pasticcere che preferisce ยซproporre 50 dolci straordinari piuttosto che 200 normaliยป,ย e crede fermamente che la pasticceria sia unโ€™arte e la manualitร  non potrร  mai essere sostituita dalla tecnologia, che รจ utile, certo, ma solo dove serve.

Il futuro? รˆ nella tradizione

A proclamazione avvenuta, abbiamo chiesto a Fabrizio Galla come ci si sente ad essere stato eletto pasticcere dellโ€™anno Apei. ยซEโ€™ sempre unโ€™emozione, dopo 36 anni sono davvero convinto di essere nato per questo, per fare il pasticcere. Il mio obiettivo รจ stupire la gente con un dolce straordinariamente buono, equilibrato, armonioso, nientโ€™altro. E regalare unโ€™emozione e un ricordoยป. Il richiamo alla tradizione gastronomica del suo territorio รจ costante e Galla la rende attuale e la reinterpreta ma senza perderne di vista le origini, come la rivisitazione del bonet in versione piccola pasticceria, e il mondo del cioccolato, a cui รจ particolarmente legato (anche il suo logo, vagamente azteco, lo conferma).

ยซSono soddisfatto soprattutto di vedere che molti giovani stanno aprendo pasticcerie e mi auguro seguano la tradizione italianaยป. Quindi il futuro della pasticceria per Galla รจ nella tradizione? ยซDirei di sรฌ ed รจ proprio la clientela a richiederlo. Quando cerco di cambiare qualcosa – nella struttura, nelle consistenze – sono molto cauto: la gente รจ rassicurata dalle abitudini. Forse in un ristorante in cui รจ possibile spiegare un dolce al cliente รจ piรน facile, in una pasticceria รจ il prodotto a “parlare” per noiยป. Lei usa molto cioccolato, dei recenti aumenti cosa pensa? ยซEโ€™ un grosso problema, gli aumenti stanno incidendo molto sul prodotto finale e bisognerร  trovare una soluzioneโ€ฆsembra di essere tornati ai tempi in cui il blocco continentale di Napoleone fece nascere il cioccolato gianduia, aggiungendo le nocciole al cacao. Eโ€™ che oggi anche la pasta d nocciole รจ costosaยป. Unโ€™ultima domanda: cosa ne pensa dei croissant di forma strana, cubici, sferici? Il suo mentore Iginio Massari si รจ schierato decisamente controโ€ฆ ยซIo sono con Massari. Il dolce deve essere un piacere e se la struttura esterna toglie leggerezza non funziona. Anchโ€™io ho creato recentemente un cubotto al pistacchio, ma croccante fuori e morbido dentro, con un ripieno cremoso. Perchรฉ un dolce deve essere bello e buonoยป. Una filosofia perfetta per il pasticcere dellโ€™anno.

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