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A Ravello arriva uno chef allievo di Niederkofler, che vuole sorprendere la Costiera Amalfitana

Prima stagione allโ€™Hotel Villa Maria di Ravello per il cuoco Luigi Balestriere. Ischitano, figlio dellโ€™Istituto Alberghiero di Ischia, ha lavorato con Crescenzo Scotti, suo primo mentore, per poi approdare ai fornelli di Norbert Niederkofler

  • 23 Giugno, 2024

Ravello รจ una perla della Costiera Amalfitana, la balconata piรน suggestiva che si affaccia allโ€™intera costa dai sui 350 metri sul livello del mare. Un borgo tra i giardini di Villa Rufolo e la balconata sullโ€™infinito di Villa Cimbrone, un nido di vicoli di pietra e pinoli che raccontano le passeggiate allโ€™ombra dei limoni di attori, musicisti, registi, scrittori e poeti da tutto il mondo. In Costiera Amalfitana, negli ultimi anni, c’รจ stata una particolare attenzione ai grandi investimenti sul settore hospitality di lusso, come nel caso di Palazzo Avino o del Belmont Hotel Caruso. Strutture spesso annoverate tra le prime dieci piรน belle nel mondo. Di pari passo corre lโ€™offerta gastronomica negli hotel, le carte dei menu hanno raggiunto costi molto alti. Basti pensare che la media di un menu degustazione da cinque portate รจ di 250 euro. Sotto, ci sono trattorie e ristoranti di livello molto spesso turistici, seppure piรน economici.

Villa Maria a Ravello cambia

Ci sono ovviamente belle eccezioni, come la Trattoria dei Cartari ad Amalfi, che propone cucina tipica servita in maniera semplice, oppure, per rimanere a Ravello, Villa Maria. Siamo in un quattro stelle lusso situato lungo il lastricato che porta a Villa Cimbrone, in un edificio in stile liberty che gode di un cortile esterno ampio con affaccio sul mare. Di rimpetto il Villa Eva, un giardino ancor piรน esposto allโ€™orizzonte del Tirreno dedicato alle cerimonie. Di fianco, le terre del convento acquistate dalle monache di S. Chiara e coltivate per essere un orto biologico dal quale attingere. A capo della gestione cโ€™รจ la famiglia Palumbo, con il professore Vincenzo a testimoniare una visione turistica nata con lui negli anni Cinquanta e i suoi due figli Francesco e Giuseppe, che la proiettano tenacemente nel futuro.

Cosรฌ, per mantenere gli standard ricettivi di un mercato esigente e impreziosire lโ€™offerta, al Villa Maria arriva in cucina lo chef Luigi Balestriere. ยซCrescenzo Scotti – dice al Gambero Rosso – รจ stato il mio primo mentore, da lui ho iniziato a imparare la profonditร  della cucina gastronomica, poi cโ€™รจ stato Giuseppe Tarantino che al relais Bellaria, oltre a gestire le origini culinarie in unโ€™offerta fuori casa, mi ha trasmesso molto sulla capacitร  organizzativa e amministrativa che รจ necessaria per mantenere una cucina. Poi, tra tante altre esperienze, cโ€™รจ stata la cucina di Norbert Niederkofler. Illuminante sia a livello umano che gastronomico. Lui mi ha dato veramente tanto e adesso sono fiero di essere qui. Con la famiglia Palumbo abbiamo un progetto e al Villa Maria voglio mettere nel piatto tutto il meglio che ho preso nel mio percorsoยป.

Il Villa Maria, per ora, รจ aperto stagionalmente e ha una sala interna di notevole luminositร  ed eleganza, che conta 30 posti a sedere. Poi cโ€™รจ il dehors esterno, che in caso di maltempo o pioggia viene chiuso con delle protezioni amovibili, dove troneggia un grande tiglio che offre ombra ai tavoli di ferro e ceramica che arredano lo spazio. Mise en place classica, un fila di tavoli lungo la ringhiera che da sul mare. Dalla mattina alla cena, la formula in menu รจ composta da grandi classici di albergo e piatti di tradizione locale, dove sono notevoli delle gustose montanare al piennolo e mozzarella di bufala.

Cosa di mangia all’Hotel Villa Maria di Ravello

Poi la cena il teatro cambia la carta in tavola e un servizio attento e informale, porta a tavola i piatti che lo chef ha iniziato a pensare per il suo viaggio gastronomico iniziato a Ravello. ยซIn Trentino ho imparato a conservare, a lavorare una varietร  incredibile di materia prima vegetale quando รจ disponibile, per poi poterla utilizzare durante lโ€™anno. –ย  dice Balestriere – ย Qui lavoriamo solo su una stagione e altre due le sfioriamo appena, che insieme danno una quantitร  incredibile di materia prima da poter usare, anche troppa tra mare e terra da concentrare in un paio di menu. Io poi qui ho la fortuna di avere il nostro orto biologico e lรฌ raccolgo davvero molte erbe spontanee che crescono selvatiche, come i piselli di cui uso i germogli. I limoni li lavoro in ogni modo e mi piace portarli nei piatti come fermentati, per controllarne lโ€™aciditร  e farli lavorare come elemento anche sapidoยป.

Dagli antipasti non convince troppo il Polpo arrostito e glassato, con carote in carpione e salsa barbecue. Gustoso, ma troppo dolce. Molto buono invece un secondo piatto: uno strudel di verdure con salsa chili e aceto di mele. Le salse vengono servite a parte per essere consumate secondo intensitร  desiderata, mentre tutte le verdure sono biologiche e raccolte nellโ€™orto della struttura. Croccante, intenso e capace di conservare gusti pienamente distinguibili tra i vegetali.

Lo spaghetto aglio, olio e buccia di limone รจ un must di grande profumo, ma la Pasta mista risottatta alle patate, con lime e manzo marinato, รจ davvero notevole per contrasti di sapore, cosรฌ come la Tagliatella fatta in casa, con farina di fagioli, in salsa di cozze e con bottarga di tonno. Primi piatti intensi, diretti e di grande gusto con materie prime semplici, ma lavorate con buona mano tecnica.

Tra i secondi cโ€™รจ un Gambero alla puttanesca molto appagante, ma รจ lโ€™Anatra allโ€™arancia bruciata e porro che sorprende per la sua struttura complessa. Un grande piatto dove il porro cotto alla brace, lโ€™aceto di mele e il fondo dellโ€™anatra portano il palato dal dolce allโ€™acido piรน volte, con lo stesso boccone. Corposo, appagante e divertente. Si puรฒ fare di piรน sul pane: la promessa di Luigi รจ che provvederร  a farlo sempre in casa e sempre meglio, appena rodata bene la squadra e i tempi di cucina. Nella carta dei dessert non mancherร  mai la delizia al limone, ma il Fagottino di mela annurca con salsa di camomilla รจ buono da mangiarne due.

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