Vini Rari: due vini dolci calabresi da meditazione tutti da scoprire

28 Set 2022, 11:57 | a cura di
Il Moscato di Saracena di Viola e il Doro Bè di Ceraudo, vi proponiamo due straordinari vini dolci, a dir poco originali e complessi. Sono il frutto di una traccia storica e di vitigni e metodi produttivi unici e irripetibili: poche bottiglie di altissimo valore.

La Calabria vanta uno dei più ampi patrimoni ampelografici del mondo, gli studi più recenti, dopo averne esaminati almeno il doppio, escludendo quindi le sinonimie e i profili identici, ne hanno contate circa duecento. Ma ad esaminare la storia ampelografica della Calabria, non è difficile che possa vantare anche un altro primato, la regione italiana dove è stato prodotto il primo vino dolce, adesso diremmo da meditazione, d'Italia.

Fu grazie alla colonizzazione greca iniziata tra l'VIII e il VI secolo a.C. che insieme ai loro vitigni, basti pensare a quelli che ancor oggi si chiamano greco o grecanico, introdussero anche l'allevamento ad alberello, l'uso dei vasi vinari e produzione e il consumo dei vini ottenuti da uve appassite, che reggevano meglio la navigazione. Questo spiegherebbe perché la tradizione di produrre vini dolci, non solo si perde nella notte dei tempi, ma è diffusa un po' in tutta la regione con diversi vitigni e soprattutto metodi, a volte ancora ancestrali.

Così ad esempio a Bianco nella locride ci siamo imbattuti, in vini da meditazione ottenuti per appassimento, ma anche per ossidazione, da due vitigni differenti , il greco di Bianco e il Mantonico, andando più a nord il mantonico è usato invece per ottenere vini da appassimento sia in pianta che sui classici graticci, nel cirotano si usa anche oltre al mantonico si usa anche il greco, a Saracena nel cosentino, come vedremo, si usa un metodo ancestrale molto complicato, mentre a Strongoli, Roberto Ceraudo usa un vitigno a bacca rossa, il Magliocco e un metodo tutto suo.

Vini Rari. Due vini dolci calabresi da meditazione

 

98
Cent.

Doro Bè 2017

Roberto Ceraudo
Calabria
dolce rosso
LA VIGNA | I grappoli di magliocco vengono selezionati in pianta da due differenti vigneti, Vigna Vecchia impiantata quasi trent'anni fa e la più recente Vigna Nuova, lasciati ad appassire in pianta sino a fine settembre, per poi continuare ad appassire per altri tre mesi nel fruttaio e sui graticci prima di essere vinificati. Il mosto viene quindi messo a fermentare in caratelli da 55 litri insieme alla cosiddetta madre e dopo la lunghissima fermentazione, lasciato ad affinare da cinque a sette anni, in caratelli da 55 litri scolmi e sigillati, sino a quando non è pronto per essere imbottigliato. LA PERSONA | Conosciamo Roberto Ceraudo da uno spazio di tempo sufficiente per dire che non solo è un grande...
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97
Cent.

Moscato Passito di Saracena 2020

Luigi Viola
Calabria
bianco
LA VIGNA | Le uve di moscatello, guarnaccia, malvasia e duraca, quest'ultima varietà è uno zibibbo, vengono coltivate a Rinni una vigna in complantation a circa 400 metri d'altitudine, dai suoli caratterizzati dalla forte presenza di argilla rossa. A fine agosto vengono raccolti malvasia e duraca e quindi lasciati a grappolo intero ad appassire appesi in cantina. Le uve di guarnaccia e malvasia vengono invece raccolte insieme a fine ottobre e forniscono il mosto base che viene cotto a fiamma viva sino a raggiungere la giusta gradazione zuccherina. Solo a questo punto i grappoli appassiti di Moscatello di Saracena e quelli di "Adduroca"vengono diraspati e schiacciati manualmente per non rompere i vinaccioli, e quindi uniti al mosto base, in una...
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