In collaborazione con Ruinartย
La Lombardia ha trionfato, giocando in casa, nella settima edizione italiana del Ruinart Sommelier Challenge, la sfida dedicata ai migliori professionisti del vino, inserita nel progetto di formazione della Maison di Reims e svoltasi presso la Fondazione Luigi Rovati a Milano. A vincere รจ stato Edoardo Jobet Monett (a sx nella foto di apertura), Head Sommelier del ristorante Enrico Bartolini al Mudec (Tre Stelle Michelin e Tre Forchette del Gambero Rosso). Al secondo posto si รจ piazzata Ombretta Ubaldi, sommelier del Mandarin Oriental di Como, mentre al terzo si รจ issato Massimiliano Accornero dellโhotel Principe di Savoia di Milano.
A giudicare i 26 candidati provenienti da tutta Italia รจ stata una giuria presieduta da Frรฉdรฉric Panaรฏotis (a dx nella foto di apertura insieme al vincitore), Chef de cave di Ruinart, Cinzia Benzi, giornalista di Identitร Golose, Simone Roveda, fondatore di Winerylovers, e Alberto Piras, sommelier de Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano e vincitore del Ruinart Sommelier Challenge nel 2021.
La giuria del Ruinart Sommelier Challenge: da sx Panaรฏotis, Roveda, Piras e Benzi
Jobet Monett, bresciano, classe 1989, parteciperร a un viaggio di quattro giorni nella Champagne, organizzato dalla Maison assieme ai vincitori delle altre edizioni del challenge, che si terrร prossimamente negli Stati Uniti, in Florida, California, Colorado, Francia e Giappone.
Un momento del challenge
I 26 sommelier sono stati messi a dura prova dalla sfida, e per quaranta minuti scanditi da un grande cronometro il silenzio ha perlustrato la sala della Fondazione Luigi Rovati, dove i professionisti hanno dovuto riconoscere quattro vini rossi (sorpresa!) degustati alla cieca, descrivendone le caratteristiche in quattro schede, due da compilare in italiano e due in inglese.
Vini tutti italiani (ma questo si รจ scoperto dopo) accomunati tra di loro e a Ruinart dallโattenzione allโambiente, alla sostenibilitร e alla coltivazione rigorosa dei vigneti: si tratta dellโEtna Rosso Contrada Santo Spirito 2019 di Palmento Costanzo, dellโIrpinia Aglianico Serpico 2019 di Feudi di San Gregorio, del Barolo 2020 di Ettore Germano e del Nobile di Montepulciano 2020 di Avignonesi.
Poi, prima di conoscere lโesito degli scrutini dei propri compiti, i sommelier hanno potuto assistere alla masterclass guidata da Panaรฏotis sul tema “Promuovere la biodiversitร grazie alla vitiforestazione”, nella quale รจ stato affrontato il tema della gestione sostenibile dei vigneti, partendo dallโesperienza di Ruinart, azienda che ha iniziato nei primi anni di questo millennio a cambiare gradualmente le proprie pratiche in vigna e che in quindici anni ha ridotto del 50% lโutilizzo di prodotti chimici e di fungicidi, oltre ad aver sbianchettato totalmente lโuso di erbicidi, battendosi altresรฌ per migliorare continuamente la sua performance ambientale.
Una bottiglia di Dom Ruinart
Pratiche virtuose che non hanno intaccato per nulla la qualitร dei vini della Maison, come ha dimostrato la degustazione di quattro cuvรฉe Ruinart con il comune denominatore dello Chardonnay: lโelegante Blanc de Blancs e tre edizioni del Ruinart Blanc Singulier (Ed. 17, 18 e 19), il vino creato proprio per riflettere sul cambiamento climatico, accettando la sfida di mantenere la tipica freschezza Ruinart anche nelle annate piรน torride, le sole in cui la cuvรฉe viene realizzata. Tre espressioni molto differenti tra loro, con la 2019, la piรน giovane, a mostrarsi particolarmente equilibrata.
I sommelier durante il pranzo al ristorante Andrea Aprea
Altre cuvรฉe hanno accompagnato il pranzo degustazione ospitato da Andrea Aprea Ristorante, situato in cima alla Fondazione Luigi Rovati, che negli ultimi anni si รจ imposto come uno dei templi della gastronomia a Milano (vanta due stelle Michelin da poco piรน di un anno e Tre Forchette del Gambero Rosso).
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Il Dom Ruinart Blanc de Blancs in diverse annate ha accompagnato la Capreseโฆ dolce e salato, piatto iconico dello chef napoletano (2013), lโingegnoso Uovo di selva, castagna, liquirizia, Grana Padano riserva (2010), il Riso Carnaroli Selezione Dama cacio e pepe, fichi e gamberi (2007 nel formato magnum). Il piatto principale, la Faraona cavolfiore e camomilla, รจ stato scortato dal Dom Ruinart Rosรฉ 2007 Magnum, mentre รจ toccato al Dom Ruinart Rosรฉ 2009 il compito di esaltare il dessert, rappresentato dal Rabarbaro, cioccolato bianco, arachidi e olio evo.
Lโappuntamento รจ per il prossimo anno!
Panaรฏotis e Aprea
Maison Ruinart รจ stata fondata nel 1729 come prima Maison de Champagne. Gli enologi della Maison sono veri e propri maestri dello Chardonnay. In armonia con la natura, coltivano e definiscono il caratteristico stile della Maison: Cuvรฉe elegantemente semplici, piacevoli da bere, di freschezza aromatica, che riflettono la bilanciata luminositร delle uve. Convinta del potere che ha lโarte di trasformare, connettere e illuminare, Ruinart dร vita a esperienze culturali di alto livello. Attraverso le lenti dellโarte e della creazione, la Maison promuove una comprensione piรน profonda dei legami che abbiamo tra noi e con la natura, permettendoci di coltivare la gioia di vivere in un mondo piรน armonioso.
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