Vino

Big Mac e un calice di vino. Ecco come McDonald's ha spopolato in Francia negli anni Settanta

Negli anni Settanta, la catena americana tentรฒ di conquistare i francesi adattandosi alle loro abitudini alimentari, e su cosa puntare se non il loro vino?

  • 07 Febbraio, 2025

Vino e fast food. Un abbinamento che suona strano, quasi unโ€™eresia per chi considera il buon vino un piacere lento, meditato, da assaporare con calma e in buona compagnia. Eppure, cโ€™รจ stato un tempo in cui ordinare un Big Mac e accompagnarlo con un bicchiere di rosso non era una provocazione, ma una semplice possibilitร . Accadeva in Francia, terra di grande tradizione vitivinicola, dove negli anni Settanta McDonaldโ€™s tentรฒ un esperimento oggi piuttosto insolito: servire vino nei suoi ristoranti.

Big Mac e un calice di vino

Lโ€™arrivo di McDonaldโ€™s in Francia non fu semplice. Il colosso del fast food, che aveva giร  conquistato gli Stati Uniti e parte dellโ€™Europa, si trovรฒ di fronte a una resistenza culturale non indifferente. I francesi non erano abituati a mangiare in fretta seduti su sgabelli di plastica e con un bicchiere di bibita gasata e zuccherata al posto della tradizionale bottiglia di vino. Il fast food sembrava in aperto contrasto con la sacralitร  del pasto, un rito che prevedeva tempo, conversazione e, naturalmente, un calice ad accompagnare le pietanze. La prima apertura nel 1972, a Crรฉteil, nei sobborghi di Parigi, fu quindi un banco di prova. Il proprietario del primo McDonaldโ€™s francese, Raymond Dayan, decise di piegarsi alle abitudini locali e introdusse il vino nel menu. Un tentativo di conciliare due mondi, al tempo, lontanissimi: quello degli hamburger e delle patatine fritte con quello dei grandi formaggi e Bordeaux.

Lโ€™esperimento, perรฒ, non durรฒ a lungo. Le tensioni tra Raymond Dayan e la casa madre americana portarono allโ€™interruzione del rapporto: nel 1979 McDonaldโ€™s Francia passรฒ ufficialmente sotto il controllo della societร  e il vino scomparve dai ristoranti. Lโ€™azienda decise di puntare sulla propria identitร  globale, senza ulteriori tentativi di adattamento al gusto locale. Unโ€™idea che, alla fine, si rivelรฒ vincente. Negli anni successivi, la Francia si abituรฒ al fast food e oggi si contano oltre 15mila McDonaldโ€™s sparsi sul territorio. Il vino, tuttavia, restรฒ fuori dai menu per sempre, confinato nei ristoranti tradizionali, lontano dai vassoi in plastica e dalle cannucce colorate.

Il ritorno del binomio hamburger-vino

Cโ€™รจ da dire, perรฒ, che il connubio tra fast food e vino non รจ morto del tutto. Anzi, negli ultimi anni cโ€™รจ chi ha provato a rispolverarlo (ad esempio, nella regione della Champagne troviamo pub che abbinano le migliori bottiglie di Francia a cibi da diner americano). Anche il gruppo Pernod Ricard, gigante del settore vinicolo e degli alcolici, ha lanciato nel 2023 una linea di vini pensata appositamente per accompagnare cibi da consumo veloce – e il nome รจ una dichiarazione di intenti – Greasy fingers, ovvero โ€œdita unteโ€. La gamma comprende due etichette: Greasy fingers luscious, un vino rosso a base di syrah e grenache, e Greasy fingers big buttery, un bianco a base di chardonnay. Lโ€™obiettivo non รจ tanto quello di riportare il vino nei fast food, quanto piuttosto di intercettare un pubblico giovane e informale, pronto a sperimentare senza rigiditร .

Forse, un giorno, ordinare un bicchiere di vino con un hamburger da fast food non sarร  piรน una stranezza. Nel frattempo, non cโ€™รจ nulla di male a portare a casa un Big Mac e sperimentare. Magari, il connubio perfetto era sotto i nostri occhi da sempre.

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