“ร un’uva ardua da coltivare, ha la buccia sottile, รจ sensibile, matura presto. Non รจ una forza come il cabernet, che riesce a crescere ovunque e fiorisce anche quando รจ trascurato. No…al pinot nero servono cure e attenzioni…sรฌ…e infatti cresce soltanto in certi piccoli angoli nascosti nel mondo. E solo il piรน paziente e amorevole dei coltivatori puรฒ farcela. Solo chi prende realmente il tempo di comprendere il potenziale del pinot nero sa farlo rendere al massimo della sua espressione. E inoltre, andiamo, i suoi aromi sono i piรน ammalianti e brillanti ed eccitanti e sottili e antichi del nostro pianeta”. Prendiamo in prestito le parole di Miles Raymond (interpretato da Paul Giamatti) nel mai troppo citato Sideways, pellicola del 2004, per iniziare il nostro breve racconto sul pinot nero.
In realtร , giร ci sarebbero tutte le informazioni necessarie per capire il vitigno e comprendere il perchรฉ รจ cosรฌ importante e prestigioso, forse il piรน prestigioso, tra tutte le uve del mondo. Ma se a questa descrizione, aggiungiamo anche qualche notazione storica, il quadro si fa ancora piรน completo.
Tanta nobiltร , oltre che dalle caratteristiche intrinseche infatti, deriva anche dal lungo percorso che quest’uva si trascina sulle spalle. Perchรฉ se รจ vero che nell’antichitร spesso le uve erano chiamate con altri nomi, alcuni storici comunque non hanno dubbi sul fatto che il vigneto citato in un documento del 312 d.C. redatto dai cittadini della cittร di Autun, in quella che รจ l’attuale Cรดte de Nuits, in Borgogna, fosse proprio un vigneto di pinot nero, giร a quei tempi famoso in tutto il territorio circostante per l’elevata qualitร dei vini che riusciva a produrre.
Saranno poi i monasteri benedettini, nel Medioevo, a selezionare e diffondere il vitigno; e sarร sempre per opera dei monaci che il pinot nero, incrociato con altre varietร , anche spontaneamente, diverrร capostipite di una lunga lista di vitigni, molti dei quali tuttora coltivati (per esempio lo chardonnay). Tra le caratteristiche principali del pinot nero, si riscontra anche la grande variabilitร : esistono infatti oltre cinquanta diverse tipologie di pinot, alcune delle quali molto conosciute perchรฉ utilizzate spesso nella produzione vinicola di diverse zone del mondo, Italia compresa: tre esempi su tutti, pinot bianco, pinot meunier e pinot grigio.
Se la Borgogna rimane tutt’oggi il territorio d’eccellenza per il pinot nero, รจ altrettanto vero che il vitigno รจ uscito dai confini della Francia e ha trovato altri territori, pochi in realtร , dove poter prosperare. Fuori dallโEuropa, in particolare negli Stati Uniti, sue patrie di elezione sono lโOregon e le zone di Monterrey e della Santa Barbara County nella California centrale;ย in Italia, zone dove il vitigno ormai รจ di casa da tempo, sono l’Oltrepรฒ Pavese e il Trentino Alto Adige, soprattutto. Ma non mancano sperimentazioni lungo tutto lo stivale.
Nella lista che segue troverete alcuni vini Pinot Nero o comunque a base pinot nero molto buoni, tra quelli recensiti sulla guida Berebene 2024, che sugli scaffali delle enoteche e negli shop on-line costano meno di 20 euro.
Presentiamo volentieri questo il Pinot Nero Negar 2021 di Monterucco, un’interpretazione ricca del vitigno, dal quale emergono intensi profumi di frutti di bosco a bacca scura con il corredo di una bella balsamicitร di fondo.
Il Pinot Nero Pernero 2022 di Tenuta Travaglino si apre al naso con un ampio ventaglio di piccoi frutti neri e rossi, per poi ritrovarsi in bocca pieno, arioso, armonico e leggiadro. Ha un sottofondo delizioso di viola, struttura snella e finale lungo e nitido. La tenuta Travaglino, caratterizzata da vigneti e boschi in uno degli angoli piรน suggestivi dell’Oltrepรฒ Pavese, รจ gestita da Cristina e Alessandro Comi, rappresentanti dell’ultima generazione della famiglia. Un antico monastero medievale trasformato in una sontuosa villa padronale offre oggi un’accoglienza di alto livello. In cantina, Achille Bergami, con la consulenza di Donato Lanati, lavora instancabilmente per ottenere il massimo dalle prestigiose vigne di riesling renano e pinot nero, che si estendono su buona parte degli 80 ettari vitati. L’azienda pratica un’agricoltura a basso impatto ambientale, in armonia con il territorio circostante.
Quest’anno siamo stati folgorati dal seducente Terrazze Alte 2021, un vino di straordinaria integritร , da non lasciarsi scappare soprattutto se si รจ appassionati di questo nobile vitigno. Francesca Seralvo Bragiotti e l’enologo Stefano Malchiodi danno il benvenuto nella splendida Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico, una delle piรน belle del comprensorio. Acquistata da Enrico Bragiotti negli anni ’80, l’azienda offre un’accoglienza suggestiva, con degustazioni guidate, approfittando della splendida villa ottocentesca. La storia di Mazzolino si รจ sempre ispirata all’agricoltura sostenibile e ha sempre posto attenzione particolare al pinot nero e allo chardonnay, ispirandosi ai grandi esempi di Borgogna
Maurizio Fiorano con la sua Chรขteau Feuillet opera in uno dei territori piรน vocati per la vitivinicoltura della Valle d’Aosta, la zona centrale della regione, terra d’elezione del petit rouge. Ma gli riesce altrettanto bene lavorare con altre uve. Per esempio il Pinot Nero: quello che proponiamo qui, dell’annata 2021, mette in campo sentori di ciliegia e note speziate, tannini in evoluzione e bocca fresca.
Il Pinot Nero Luzia 2022 รจ uno dei vini prodotti da Cantina San Paolo. La storica cooperativa di San Paolo vanta oltre un secolo di storia e quello che era un manipolo di viticoltori oggi รจ diventato un gruppo di 200 famiglie che coltivano vigneti di collina disseminati soprattutto nel territorio circostante, con alcune parcelle vitate fra le piรน antiche della regione. Nella cantina, ristrutturata pochi anni fa, vede la luce una produzione che valorizza l’espressione varietale delle uve, con selezioni di vigna vecchia che invece mettono il evidenza il fascinoso legame che si instaura fra il vitigno, il suo luogo d’elezione e la sensibilitร dell’uomo.
Il Pinot Nero Patricia 2021 รจ uno dei vini prodotti da Girlan, la cooperativa di Cornaiano conta sulla passione e la competenza di una fitta schiera di viticoltori, ben 200, che lungo i dolci pendii della zona d’Oltradige conducono 220 ettari di vigneto sotto l’attenta regia del gruppo tecnico guidato da Gerhard Kofler. A completare la piattaforma viticola piccoli appezzamenti nella Bassa Atesina, in particolare nella zona di Mazzon. In cantina l’attenzione รจ volta alla valorizzazione dei vitigni storici della provincia e alla produzione di vini di forte espressione territoriale.ย Centralitร assoluta per il pinot nero, con diverse etichette dedicate al vitigno borgognone.
Romagnoli opera nel piacentino e, negli ultimi anni, ha saputo ritagliarsi un posto in prima fila nelle bollicine di qualitร , da varietร come chardonnay e pinot nero. Proprio da questo vitigno si ottiene l’Ape, un rosso che nel 2021 sembra aver trovato la sua forma piรน smagliante. Il naso regala note di fiori secchi, rosa e melograno, la bocca รจ snella, scorrevole e dalla bella aciditร . Situata in una cascina storica splendidamente restaurata alle porte della Val Nure, Cantine Romagnoli rappresenta una delle principali realtร enologiche dei Colli Piacentini. Al timone, Alessandro Perini, direttore ed enologo di esperienza nonostante la giovane etร . Anno dopo anno, Alessandro sta realizzando il progetto di posizionare questa realtร come punto di riferimento per la produzione di Metodo Classico nella provincia di Piacenza. L’azienda, inoltre, vanta la certificazione biologica e dispone di circa 45 ettari di terreno vitato, con una presenza predominante di pinot nero.
L’ottimo San Giovanni in Comunaglia 2019, blend di pinot nero e barbera, รจ arrivato in finale. Si contraddistingue per le note di petalo di rosa appassita, violetta, foglie secche al naso e una bocca scattante, sapida e con un buon allungo donano al vino fascino e una beva di grande piacevolezza.
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