Non cโรจ niente come viaggiare lungo la via Emilia per cogliere le tante realtร vinicole regionali che mutano drasticamente da Provincia a Provincia, dai Colli Piacentini a quelli Bolognesi, passando per le vaste terre del Lambrusco.
Se Bologna รจ ormai lanciatissima nella produzione del Pignoletto, in tutte le varianti possibili, con sottozone e allargamento della denominazione, dalle parti di Piacenza i segnali piรน interessanti arrivano soprattutto dalla malvasia di Candia aromatica e dal Metodo Classico, il che non deve stupire data la contiguitร territoriale con lโOltrepรฒ Pavese. Quanto al Gutturnio, finchรฉ coesisteranno la versione frizzante, piรน tradizionale, e quella ferma, capace di dare risultati piuttosto interessanti, sarร difficile promuoverlo in modo efficace, a maggior ragione vista la cronica latitanza del Consorzio.
Sui Colli di Parma si va un poโ in ordine sparso, affiancando vitigni internazionali a vitigni autoctoni, con alcune realtร virtuose ma lโassenza di una visione dโinsieme.
Visione dโinsieme che di certo non manca in zona Lambrusco, a Reggio Emilia e, soprattutto, a Modena, dove il Sorbara โ seppur in unโannata non felicissima come la 2018 โ gioca il ruolo del mattatore, mettendo dโaccordo le grandi cantine e le piccole aziende famigliari.
La dialettica e la complementarietร tra realtร diverse, specie nei numeri e nelle dimensioni, รจ ovviamente anche la cifra della Romagna. Grandi gruppi a braccetto con realtร medio piccole, a volte minuscole, capaci di disegnare un quadro dโinsieme a tinte forti, in evoluzione positiva su ogni fronte.
Siamo in uno dei regni indiscussi del sangiovese, innegabile che molte idee ed energie siano rivolte a questa grande varietร , ormai da qualche anno, tanto che nella regione รจ codificata una mappa dettagliata di menzioni geografiche, rivendicate da alcuni dei produttori piรน interessanti in circolazione. Carta a parte, รจ comunque sempre piรน chiaro, bicchiere alla mano, tracciare percorsi che territoriali e significativi scostamenti, a partire ovviamente da una solida base comune.
Molte le altre varietร in cui la regione si cimenta, tra autoctoni rari e quasi dimenticati, fino a poco tempo fa, e grandi varietร internazionali. Menzione per quelle a bacca bianca, sempre piรน considerate, tra cui la sempre piรน diffusa albana e lโintrigante rebola.
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