Il prossimo 24 ottobre, a Roma presso Chorus Cafรฉ (Via della Conciliazione, 4), Wannenes, prestigiosa casa d’aste nata a Genova nel 2001, specializzata nel mondo dell’arte, fa il suo debutto nel mondo delle vendite all’incanto di vini e distilliati di pregio. Come dichiara Guido Wannenes, CEO della casa d’aste: “la nascita del Dipartimento Wine & Spirits, che avrร come responsabile Gelasio Gaetani dโAragona โ personaggio di spicco della nostra grande tradizione vinicola ed esempio dellโeleganza italiana nel mondo โ รจ un ulteriore segno di sviluppo della societร verso unโofferta sempre piรน ampia, competente e cosmopolita che possa abbracciare tutti gli aspetti del piacere collezionistico”.
Ma cosa dobbiamo aspettarci da quest’appuntamento? Vi diamo qualche anticipazione su alcune delle grandi etichette che verranno messe in vendita il 24 ottobre, con le note di degustazione che abbiamo scritto nelle passate edizioni di Vini d’Italia.
Tenuta dell’Ornellaia nasce all’inizio degli anni ’80 per volere di Ludovico Antinori e fin da subito si impone all’attenzione del pubblico internazionale: oggi, dopo alcuni passaggi di proprietร , appartiene alla famiglia Frescobaldi, che negli ultimi anni ha consolidato la posizione dell’azienda. Masseto, che prima era una tra le etichette aziendali, oggi rappresenta un’entitร a sรฉ stante, con un progetto chiaro e autonomo, come non poteva che essere per uno dei marchi piรน conosciuti del Made in Italy.
Masseto ’95 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 1999
La versione ’95 del Merlot dell’Ornellaia si avvia a diventare un vero cult-wine della costa toscana.
Bolgheri Sup. Ornellaia ’98 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2002
More, ribes, grafite, cedro, menta e spezie orientali. La bocca sfodera una struttura spessa e levigata con tannini sontuosi.
Masseto ’98 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2002
Uno dei vini piรน completi ed emozionanti che ci sia capitato di assaggiare.
Bolgheri Sup. Ornellaia ’99 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2003
Il palato mette a disposizione un frutto integro e maturo, un volume spettacolare e uno slancio incontenibile in chiusura.
Masseto ’99 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2003
Uno dei rari esempi di Merlot in purezza capaci di non ridursi a una mera espressione di rotonditร e frutto.
Bolgheri Sup. Ornellaia ’01 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2005
Elegantissimo all’assaggio, con i tannini che sembrano quasi avvolti in una magia di velluto e di sensazioni armoniche.
Bolgheri Sup. Ornellaia ’02 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2006
In bocca ribadisce quell’eleganza che lo contraddistingue. Il tannino รจ semplicemente perfetto, mai sopra le righe, cosรฌ come l’aciditร , che regala un finale lunghissimo. Chapeau!
Masseto ’04 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2008
Bocca di grande impatto, dal tannino sinuoso, definito, giร risolto.
Bolgheri Sup. Ornellaia ’05 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2009
Un vino giovane che si esprimerร sempre meglio con il tempo.
Masseto ’06 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2010
Una materia infinita e trascinante: un altro vino per la storia che il tempo renderร perfetto.
Bolgheri Sup. Ornellaia ’10 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2014
Festeggia dunque nel migliore dei modi i 25 anni questo impareggiabile vino, riferimento assoluto dellโenologia italiana. Non solo un campione di tecnica, si badi, ma un mostro di sapore e autenticitร .
Tre annate, tutte e tre degne di nota: ’95, ’98, ’99, con una menzione speciale per la ’95 e la ’99 del Masseto e la ’98 dell’Ornellaia.
Sergio Manetti era un industriale ch negli anni ’60 decise di investire nel vino: individuรฒ un appezzamento a Radda in Chianti e impiantรฒ i primi due ettari di vigneto; da lรฌ, diede il via allo storico marchio Montevertine. Le Pergole Torte nasce qualche tempo dopo, nel ’77 ed รจ subito un vino rivoluzionario: sangiovese in purezza quando la denominazione Chianti Classico obbligava il blend con le uve bianche. ร l’inizio di una leggenda tutt’ora portata avanti dal figlio di Sergio, Martino.
Le Pergole Torte ’03 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2007
Semplicemente perfetto, tenuto conto del millesimo, non certo tra i piรน fortunati degli ultimi anni: affascinante intenso e pieno eppure leggiadro.
Le Pergole Torte ’10 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2014
Quando lโannata รจ di carattere i vini di Montevertine non deludono mai. Semplicemente straordinario Le Pergole Torte โ10.
Le Pergole Torte ’12 โ Tre Bicchieri Vini d’italia 2016
Nonostante il millesimo non certo tra i piรน eleganti il vino racconta soprattutto la maestria di un’estrazione delicata ma profonda, che sa esprimere tutto il potenziale del territorio.
Le Pergole Torte 2013 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2017
Non potevano che essere superlativi i vini di un’annata magica come la 2013. Le Pergole Torte affascina giร al naso, con il suo riconoscibile gioco di chiaro scuri, tutto all’impronta della freschezza, e una complessitร ancora sotto traccia ma giร precepibile. Tre Bicchieri indiscutibili.
Le Pergole Torte 2015 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2019
Oltre a essere un classico della produzione chiantigiana, si conferma di una costanza qualitativa da record, risultando il โbenchmarkโ assoluto in fatto di produzione di sangiovese.
Fatta eccezione per la 2003, torrida, le annate proposte sono abbastanza classiche. Ma due sono quelle davvero da fuoriclasse: ’10 e ’13.
Quando si parla di Biondi Santi si parla della storia di una delle denominazioni italiane piรน prestigiose: il Brunello di Montalcino. Una storia che affonda le sue radici nella seconda metร dell’800 con Clemente Santi, prosegue con il nipote Ferruccio, passa attraverso le idee di Tancredi per arrivare a Franco che consolida l’attivitร e il suo successo negli anni ’70. Oggi l’azienda fa parte del gruppo Epi, holding francese che opera nel settore luxury.
Brunello di Montalcino ’83 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 1989
L’annata ’83 giร da adesso promette grandi cose. I Tre Bicchieri al Brunello di Montalcino ’83 non sono solo un riconoscimento a un ottimo vino di una cantina leggendaria, che con le sue bottiglie ha scritto la storia del Brunello, ma anche a Franco Biondi Santi, al suo entusiasmo e alla sua passione.
Brunello di Montalcino ’01 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2007
Un Tre Bicchieri assoluto, che ha affascinato tutti in degustazione. Offre un naso in linea con la classica tradizione del Greppo, con note di tabacco e cuoio a integrare la pesca gialla e l’accenno di ciliegia matura. Bello l’attacco gustativo, ottima la trama tannica, compatta e giร ben risolta, mentre il finale risulta largo e lunghissimo.
Molte le annate proposte all’asta, la maggior parte delle quali cosรฌ vecchie da precedere di molti anni l’uscita della nostra Guida. Come per esempio la ’45, annata che ha fama planetaria per potenza e solaritร ; oppure la ’61, altra annata considerata mitica praticamente in tutta Europa, calda e setosa. Non da meno la ’67, leggermente piรน scarica ma con Brunello di grande verticalitร .
Se oggi la Valpolicella รจ un territorio sotto i riflettori del pubblico enoico mondiale, buona parte del merito va anche a Quintarelli, azienda che risale ai primi anni del ‘900, portata alla ribalta nazionale e internazionale da Giuseppe. Classicitร e tradizione traspirano da ogni etichetta, veri e propri oggetti di culto per appassionati e intenditori.
Valpolicella Cl. Sup. ’99 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2007
Il campione dell’anno รจ il Valpolicella 1999, un magnifico classico, avvolgente come un velluto, animale, caldo, pieno di frutta rossa, nobile, quasi fosse a sua volta un Amarone: un gioiello inimitabile, che conquista la nostra commissione.
In vendita ci saranno anche alcune vere e proprie chicche: parliamo dei tre ’90, Amarone, la Riserva e il Recioto; cosรฌ come anche l’Amarone Riserva ’88. La 1990 in Valpolicella รจ un’annata piena e materica, ma non seduta; la 1988 invece รจ piรน fresca ma sempre di grande presenza e complessitร . Affascinante l’Amarone ’93; molto classico il ’95, pure presenti all’asta.
Uno chรขteau bordolese trapiantato nella Vallagarina, in Trentino: รจ questa la concezione della Tenuta San Leonardo del Marchese Carlo Guererieri Gonzaga. E tra i tagli bordolesi italiani, il vino bandiera aziendale, l’omonimo San Leonardo, รจ tra i piรน iconici: un campione di fascino ed eleganza di cui verrร presentata all’asta, suddivisa in vari lotti, una verticale quasi completa a partire dal 1994 per arrivare al 2011 (mancano la ’98, non prodotta, la ’02 e la ’09): tutte le annate battute all’asta sono state premiate con i Tre Bicchieri ma vogliamo segnalarvi qualcosa da non perdere.
San Leonardo ’94 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 1998
Un vino dalle caratteristiche eccezionali, data la vendemmia ’94 che pensiamo sarร in grado di esprimersi al meglio col tempo, quando la sua vigoria verrร giustamente domata risolvendosi in accattivante complessitร .
San Leonardo ’95 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 1999
Al palato il vino sembra letteralmente esplodere, con un sapore carezzevole, vellutato, avvincente.
San Leonardo ’96 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2000
Vino profondo e complesso, nel quale l’armonica vinificazione in legno ha consentito al vino di esalatare tutta la sua personalitร .
San Leonardo ’99 โ Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2003
ร il San Leonardo forse piรน elegante finora ottenuto da Carlo Guerrieri Gonzaga. Finezza e potenza del resto sono le peculiaritร di questo vino.
San Leonardo ’01 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2005
La vendemmia ’01 ha reso il San Leonardo ancora piรน elegante, di una vitalitร straordinaria, con una sensazione gustativa serica, distesa, dal nobile equilibrio. Vino da gustare subito, ma che nel tempo certamente nobiliterร il suo giร esclusivo carattere.
San Leonardo 2006 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2012
La vendemmia 2006 era stata eccellente e la conferma viene dall’assaggio: potente nella sua indole complessa, integro nella struttura, dai tannini vellutati e levigati, a garantire lo sviluppo futuro.
San Leonardo 2011 โ Tre Bicchieri Vini d’Italia 2017
Armonia, complessitร e spessore. E la magรฌa di un vino che evoca avvolgenti sensazioni. Il 2011 per il San Leonardo si dimostra millesimo meraviglioso. Decisamente un gran bel vino, senza se e senza ma.
Anno di nascita 1859. Potrebbe iniziare cosรฌ la carta d’identitร di una delle aziende vinicole piรน famose non solo in Italia ma nel mondo. Il merito di questo successo va all’attenzione alla qualitร da sempre perseguite in azienda; va alla vocazione altissima dei territori su cui insistono gli ormai oltre 90 ettari di terreno; ma vanno anche allo spirito imprenditoriale di Angelo Gaja, vero e proprio deus ex-machina del vino piemontese e italiano nel mondo.
Tra le etichette in vendita spuntano il
Barbaresco Sorรฌ San Lorenzo ’83 – Tre Bicchieri Vini d’Italia 1988
Uuno di quei vini che hanno contribuito a costruire l’enologia piemontese contemporanea. Barbaresco ’91 – Tre Bicchieri in Vini d’Italia 1996
Bellissima versione, frutto di una selezione dei celebrati cru, ha una trascinante vitalitร olfattiva riunendo note di erbe, cuoio e frutti rossi, e fila in bocca con una progressione continua, irrestistibile ed elegante.
Sorรฌ San Lorenzo ’96 – Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2000
Minerale l’espressione olfattiva, la complessitร odorosa si schiude con perfetta armonia, mentre la ricchezza di sfumatura ha un movimento avvolgente che ricalca quello del sapore; la dinamica, potente e inarrestabile, sfocia in un crescendo che emoziona per l’equilibrio in cui con cui arriva in fondo
Da non sottovalutare il Barbaresco ’97 (Tre Bicchieri in Vini d’Italia 2001) e il Barbaresco Sorรฌ Tildin ’88, premiato nell’edizione del 1992.
San Lorenzo ’67, Barbaresco ’70 e ’71, e Sorรฌ Tildin ’96.
Un classico moderno della vitivinicoltura italiana: la creatura del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, Sassicaia, รจ tra i vini italiani piรน conosciuti al mondo, un’etichetta che ha creato una zona, quella di Bolgheri, che dagli anni ’70 รจ poi venuta prepotentemente alla ribalta sui mercati internazionali. Inanellando un successo dietro l’altro, sia da parte della critica nostrana che da quella estera, il vino รจ divenuto un vero e proprio mito: noi abbiamo avuto la fortuna di realizzare una verticale di tutte le annate prodotte e di seguito vi segnialiamo quelle che ci sono piaciute di piรน tra quelle che troverete in vendita
Sassicaia ’13
Fantastico giร al naso, cosรฌ come in bocca, bellissima anche se giovane: spinta acida da manuale.
Sassicaia ’09
Bocca intensa e rotonda, ma a dispetto della concentrazione mantiene elevato il grado di aciditร .
Sassicaia ’06
Cupo e scuro, di carattere; struttura tannica e potenza, ricorda un giovanissimo ’85…tempo al tempo…
Sassicaia ’01
Annata muscolare che non fa perdere perรฒ armonia e agilitร al sorso; possente ricco, fitto ma armonico. Severo e fascinoso.
Sassicaia ’99
Altra annata di struttura, bocca magistrale, ha volume e ampiezza ma senza risultare pesante con tannini e aciditร perfettamente fusi. Finale infinito.
Sassicaia ’98
La raffinatezza e la classicitร di questo vino sono davvero difficili da rendere a parole. Non perde mai di freschezza e vitalitร , รจ rotondo, sinuoso, vellutato, come un vino di razza deve essere. Capolavoro vero.
Ma queste sono solo alcune delle referenze che troverete all’asta: qui sopra abbiamo preferito puntare a quelle del nostro Paese alle quali dobbiamo necessariamente aggiungere anche le seguenti etichette: i Monfortino ’45 e ’61 di Giacomo Conterno e le Riserve del ’26 e del ’41; Le Rocche del Falletto Riserva ’01 di Bruno Giacosa, forse il miglior nebbiolo di Langa di quell’annata; tre annate in sequenza di Barolo di Bartolo Mascarello, la ’10, annata fresca, la ’11, piรน calda e polposa, la ’12 a metร tra le due precedenti. E ancora: Tignanello ’85, ampio e salmastro, e ’95, dritto e rigoroso; la regina delle bollicine italiane, la Riserva del Fondatore Giulio Ferrari in due annate molto quotate, ’79 e ’02.
E ovviamente non finisce qui: ci sarร anche tanta Francia nell’asta del 24 ottobre. A partire da tante annate diverse di Dom Perignon (tra cui segnialiamo: ’55, ’59, ’64, ’75, ’76, ’85, ’88, ’90, ’96, ’98, ’02, ’08 e il Rosรฉ ’96); altrettante annate di Cristal di Roederer, tra cui spiccano la ’81, la ’85, la ’90, la ’96 e la ’02; due fenomenali annate di R. D. di Bollinger, la ’88 e la ’90.
Tra i Bordeaux c’รจ davvero l’imbarazzo della scelta: Chรขteau Lafite ’76 (calda in generale ma qui molto buona); Chรขteau Margaux ’00, una grande annata per i vini di Bordeaux calda e solare, ricca di piacevoli contrasti, da confrontare con un altro 2000 proveniente perรฒ da Saint-รmilion, quello di Chรขteau Cheval Blanc. Tornando a Pauillac troviamo anche diverse annate di Chรขteau Mouton Rotschild (’75, ’78, ’86, annata mitica per un vino ancora oggi duro e sassoso, e ’92), e un’annata di Chรขteau Latour, la ’98; per concludere la rassegna bordolese non possiamo non citare una strepitosa annata, la ’89, di Chรขteau d’Yquem.
Infine, non poteva mancare la Borgogna che qui citiamo con uno Charmes-Chambertin Grand Cru ’09 del Domaine Armand Rousseau, di cui ci sarร in vendita anche lo Chambertain Grand Cru ’01; e il Romanรฉe-Conti Grand Cru ’70, un vino che accende la fantasia di ogni appassionato, intenditore e collezionista.
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