Vino

Vino, birre, spiritis e ready to drink. Il mondo del beverage pronto per la ripresa

L'impatto della pandemia sul mondo del beverage รจ meno duro del previsto. Ecco quali sono i settori su cui puntare. Vino, birra, spirit, ready to drink: ogni segmento ripartirร  con dinamiche specifiche.

  • 11 Giugno, 2021

La ripresa del beverage mondiale post-Covid non รจ lontana, ma sarร  caratterizzata da ritmi molto diversi. Vino, birra, spirit, ready to drink: ogni segmento ripartirร  con dinamiche specifiche, qualcuno a velocitร  molto sostenute, frutto dellโ€™andamento dei consumi in alcuni grandi mercati internazionali di riferimento e di peculiari trend amplificatisi nellโ€™ultimo anno. In ogni caso sarร  piรน rapida di quanto si potesse prevedere un anno fa.

Status quo in due anni

Le piรน recenti previsioni rese note dallโ€™Iwsr, istituto britannico di analisi economiche, stimano un incremento degli acquisti che sfiora il 3 per cento (2,9%) nel corso del 2021. Un quadro decisamente piรน ottimistico di quello di un anno fa, in attesa del 2023, anno in cui รจ lecito attendersi il ritorno ai livelli pre-pandemia per tutto il settore alcolici, che dovrebbe crescere in maniera costante fino al 2025, con un tasso di incremento composto annuo dellโ€™1,5% nel quinquennio. Merito soprattutto del rapido cambiamento di rotta dei consumi sui mercati chiave, del successo sia dellโ€™e-commerce sia della categoria dei ready to drink, ma anche di un certo cambiamento (nella direzione di una maggiore qualitร ) dei momenti di consumo tra le mura domestiche. Sugli scudi ci saranno due categorie specifiche: gli spirit a basso contenuto alcolico, per i quali รจ previsto un tasso di incremento composto annuo (Cagr) del 30,6% tra 2021 e 2025, e i giร  citati ready to drink, con un Cagr del 10,2%.

Un 2020 a -6% in volume

Lโ€™anno dellโ€™esplosione della pandemia รจ costato al beverage mondiale un -6,2% nei volumi, stando alle rilevazioni Iwsr, basate sui dati di 160 mercati internazionali. Come piรน volte sottolineato, la responsabilitร  di questa congiuntura negativa per lโ€™industria delle bevande รจ da attribuire alla quasi completa chiusura di ristoranti e bar in tutto il mondo. La buona notizia รจ che i risultati del sondaggio Iwsr rilevano un impatto meno grave rispetto a quanto stimato a maggio 2020 dallo stesso istituto (si parlรฒ un -12% e di rimbalzo previsto non prima del 2024), che sottolinea come il comparto industriale abbia beneficiato di diversi fattori positivi, a cominciare dal boom del commercio elettronico, che rispetto al 2019 ha registrato un incremento del 45%, sfiorando il tetto dei 30 miliardi di dollari, per proseguire con lโ€™incremento dei ready to drink, con un alto consumo di alcolici tra le mura domestiche nei Paesi chiave e, infine, con la resilienza e la crescita di Stati Uniti e Cina, protagonisti del boom dellโ€™online.

Covid-19 trend

Lโ€™analisi di Mark Meek, ceo di Iwsr drinks market analysis, punta lโ€™attenzione sui trend che sono stati accelerati dalla crisi pandemica in molti Paesi: โ€œLo sviluppo del commercio elettronico, il bere moderato, lโ€™home premise, la richiesta di formati piรน pratici. Si tratta di tendenzeโ€ afferma Meek โ€œche sosterranno la capacitร  di resilienza dellโ€™industria del beverage. In diversi mercati, inoltre, alcune fasce di popolazione possiedono ora redditi decisamente piรน alti rispetto al 2019 e una parte di essi saranno destinati allโ€™acquisto di bevande alcolicheโ€.

Nonostante gli effetti della crisi sul potere dโ€™acquisto della popolazione, tra gli altri trend pre-Covid che contribuiranno alla ripresa del beverage globale, secondo lโ€™Iwsr, cโ€™รจ il fenomeno della premiumizzazione. Se, infatti, รจ vero che per alcuni la pandemia ha segnato un ritorno a un regime di austerity, per coloro che hanno avuto e hanno la possibilitร  di spendere gli alcolici rappresentano un lusso accessibile. Per il segmento premium di wine&spirit le stime parlano di un aumento tra 2020 e 2025 del 25,6% nei volumi, rispetto a un +0,8% stimato, nello stesso intervallo, per i prodotti in fasce di prezzo piรน basse.

Bottiglie di vino

Per il vino +1,7% nel 2021

Non tutti i settori avranno il turbo inserito da qui al 2025. Se il segmento dei ready to drink (Rtd) sarร  il protagonista per incrementi percentuali, soprattutto negli Stati Uniti, il vino andrร  a ritmi piรน lenti se paragonato ad altri comparti, ma รจ anche vero che questa categoria ha in qualche maniera assorbito meglio il colpo della crisi economica.

A fronte di una generale e storica tendenza alla flessione dei consumi registrata nel lungo periodo, il comparto vitivinicolo, dopo aver perso il 6,5% nel 2020, registrerร  un incremento dellโ€™1,7% in volume nel 2021 e un tasso di crescita composto annuo (Cagr) stimato a +0,4% entro il 2025, soprattutto grazie al contributo di Regno Unito, Australia, Brasile, Canada e Stati Uniti. Non si tratta certo di un balzo da super atleta, nรฉ cโ€™รจ da attendersi performance in doppia cifra, ma il segno piรน sarร  evidente. Guardando al 2020, lโ€™Iwsr, in particolare, evidenzia la straordinaria performance del segmento vini fermi sul mercato brasiliano (+28% nel 2020), supportata da un incremento delle importazioni di vino di migliore qualitร  rispetto al passato e a prezzi piรน abbordabili. Al contrario, come spiegano gli analisti di Iwsr, le importazioni sul grande mercato cinese hanno registrato un โ€œforte ribasso, che contribuirร  al -7,7% previsto sui volumi di vino consumati tra 2021 e 2025 nel Paese asiaticoโ€.

In generale, il Covid ha spinto i consumi in casa verso i vini fermi rispetto agli spumanti. Ma sul lungo periodo, come ha sottolineato il direttore ricerche di Iwsr, Daniel Mettyear, nel corso di un webinar nellโ€™ambito delle iniziative digital di Vinexposium, proprio i fermi, che durante i lockdown hanno performato bene rialzando la testa dopo anni di calo, proseguiranno il loro cammino di erosione dei volumi. In particolare, in Germania, Uk, Canada e per via di una serie di fattori: dallโ€™approccio piรน moderato al vino da parte delle nuove generazioni di consumatori, allโ€™affermazione sul mercato di formati emergenti come i bag in box o le lattine, fino alla crescente preferenza per bevande a basso contenuto calorico. Inverso, il discorso per gli sparkling, penalizzati durante la pandemia (anche se lโ€™Italia si รจ collocata sorprendentemente tra i mercati in positivo assieme a Olanda, Russia, Australia, Polonia, Stati Uniti, Messico) e destinati a recuperare le posizioni molto rapidamente, come ribadito da Mettyear, spinti dal ritorno ai momenti di socialitร , anche nei ristoranti: โ€œCi attendiamo un rapido recupero di questo specifico segmento giร  entro il 2022โ€.

04 birre

Birra in ripresa su tutti i mercati

Per la birra โ€“ bevanda piรน consumata al mondo โ€“ che ha lasciato sul terreno il 7,1% in volume nel corso di tutto il 2020, รจ previsto un andamento in ripresa del 2,5% se si considera il solo 2021 e dellโ€™1,2% annuo nel quinquennio 2021-2025. Tutti i principali dieci mercati nella top dieci (tra cui Cina, Messico, Brasile, Russia, Germania) sono previsti in crescita fino al 2025, a esclusione degli Stati Uniti (secondo consumatore mondiale), dove la concorrenza dei ready to drink si farร  sentire sulle vendite del comparto birrario.

La corsa dei ready to drink

A proposito dei veri oustider di mercato in periodo pandemico, il segmento Rtd vanta un +26,4% durante il 2020 โ€“ unica voce tra le bevande alcoliche in crescita nel periodo di crisi economica โ€“ ed รจ stato in grado di espandersi trasversalmente tra le fasce dei consumatori, per tre motivi principali: la comoditร /convenienza, la freschezza e il sapore. Il 2021 sarร  ancora in doppia cifra (+26,6%) e il 2021-2025 รจ stimato a +10,2% annuo. In quali mercati? Negli Stati Uniti, che detengono il 44% quote sul consumo mondiale; in Giappone (22%, ma destinato a crescere a rimi molto inferiori a quelli americani) seguito da Australia, Canada e Cina. Elemento importante da tenere presente รจ il fatto che negli Usa (dove il segmento hard seltzer ha totalizzato un +130% nel 2020) il consumo degli Rtd, attualmente il piรน importante tra gli spirit, รจ destinato ad accelerare e a superare quello dei vini.

Craft Spirits

Spirit: salgono tequila e gin

La voce spirit รจ data in aumento dello 0,6% nel 2021, con un tasso di crescita composto annuo dello 0,8% nel quinquennio 2021-2025. Lโ€™analisi delle tipologie, grazie soprattutto al successo della tequila (in crescita del 9,6% nel 2020, in particolare negli Usa), proietta al 2025 i distillati a base di agave (compresa la tequila) con un Cagr a +4,7%; buona la prospettiva del gin (+4,5% annuo tra 2021 e 25); stabile quella della vodka; in forte recupero il whisky, penalizzato di oltre dieci punti percentuali nel 2020, con un 2021 stimato dallโ€™Iwsr a +5,5% e accompagnato da un tasso annuo del 4,2% in volume da qui al 2025, merito soprattutto delle performance positive dei consumi in India e negli Stati Uniti.

Ecco verso dove si spostano i consumi

Convenienza e praticitร , e-commerce, bere moderato e attenzione alla salute, home premise e premiumizzazione. Lโ€™Iwsr punta decisamente a evidenziare alle imprese le principali tendenze del beverage mondiale, ricordando che sono imprescindibili per coloro che hanno deciso di crescere per via interna ma soprattutto per chi sceglie i mercati internazionali. Se รจ vero che lโ€™atteggiamento dei consumatori, il loro sentiment, in questa fase di ritorno alla normalitร  รจ un poโ€™ piรน prudente, come rivelano le conclusioni di un sondaggio Iwsr realizzato pochi mesi fa, bisognerร  farsi trovare pronti a intercettare questo cambiamento. Lโ€™e-commerce, in particolare, sarร  una grande opportunitร  per tutti i segmenti del beverage. Mentre per il vino saranno sempre piรน richiesti vini bianchi e soprattutto rosati, non necessariamente low o no-alcol. Questโ€™ultimo fenomeno รจ certamente in ascesa, ma sarร  decisamente piรน forte nel segmento spirit che in quello del vino.

a cura di Gianluca Atzeni

 

Questo articolo รจ tratto dal settimanale Tre Bicchieri del 10 giugno 2021 โ€“ Gambero Rossoย 

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