nuova inchiesta

Truffe, pratiche illecite e chimica nel vino. In esclusiva tutte le anticipazioni della puntata di Report in onda stasera

Gambero Rosso ha visto in anteprima l'inchiesta di Report โ€œIl nemico in casaโ€ che esalta il modello dei vini artigianali contrapposto a quello dei grandi gruppi che pensano solo al guadagno. E nel mirino finiscono anche gli enologi considerati complici delle multinazionali

  • 18 Febbraio, 2024

Chi รจ il vero nemico in casa? Inizia da qui la nuova inchiesta di Report che andrร  in onda domenica18 febbraio, e che il Gambero Rosso ha giร  visto in esclusiva, prendendo in prestito le parole del ministro dellโ€™Agricoltura e della sovranitร  alimentare Francesco Lollobrigida, che cosรฌ aveva definito il conduttore Sigfrido Ranucci, dopo la puntata andata in onda lo scorso dicembre.

L’inchiesta di Report sul vino (la seconda)

Nel nuovo servizio si prova a rovesciare il seguente paradigma. ยซIl vero nemico non รจ in casa nostraยป, sostiene Ranucci, ยซma nella loroยป. Sono gli enologi? La chimica? Le multinazionali? Un poโ€™ tutto questo secondo il servizio di Emanuele Bellano e Chiara Dโ€™Ambros, che per prima cosa focalizza lโ€™attenzione sul presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella: ยซHo 60 vendemmie alle spalle in giro per il mondoยป, dice lโ€™enologo ai microfoni di Report ยซsono docente universitario, ho due lauree honoris causa, sentirmi chiamare piccolo chimico mi ha un poโ€™ rotto le scatoleยป.

Eppure, รจ sempre questo il concetto da cui si parte e quello a cui si arriva: lโ€™uso della chimica โ€“ lieviti selezionati in primis โ€“ e degli โ€œaggiustamentiโ€ in cantina che finiscono per rendere i vini tutti omologati o, se non altro, uguali a sรฉ stessi anno dopo anno, per gusto, colore e grado alcolico.

Grandi gruppi vs piccoli produttori

In questa puntata, per portare avanti la tesi iniziale, si fa riferimento a grandi gruppi vitivinicoli e imbottigliatori che, dallโ€™Oltrepรฒ Pavese alla Valpolicella, ricorrono a pratiche non consentite per legge, come lโ€™assemblaggio tra vini differenti anche per le Doc (provenienti sia dallo stesso territorio sia da altre regioni, come Puglia o Abruzzo) o lโ€™aggiunta di acqua per abbassare la gradazione alcolica. Casi che Report riporta alla luce a partire dal racconto di ex cantinieri e dipendenti degli stessi gruppi in questione.

Stavolta, perรฒ, a fare da contraltare ci sono anche alcuni esempi, definiti โ€œvirtuosiโ€ dallo stesso Ranucci. Si tratta di piccoli produttori (tra cui lโ€™ex giornalista di Report Piero Riccardi e lโ€™ex calciatore Nevio Scala) che producono vino cosiddetto ancestrale nel rispetto della natura. La seconda parte della puntata รจ, quindi, tutta giocata sulla contrapposizione tra un modello e lโ€™altro: i buoni e i cattivi. Quelli che producono 20mila bottiglie e quelli che ne producono 20milioni.

Il modello del poco ma buono

Sotto accusa finiscono soprattutto i fitofarmaci che uccidono tutte i microrganismi presenti nellโ€™uva, compresi i lieviti indigeni, costringendo i produttori, sotto la guida degli enologi, a ricorrere a quelli selezionati e brevettati dalle multinazionali.

Pratica, questโ€™ultima, che, secondo il servizio visto dal Gambero Rosso, finisce per standardizzare i vini, omologando allo stesso tempo le valutazioni dei degustatori e omologando, in ultima istanza, anche i gusti del consumatore. ยซTutto in nome del guadagnoยป รจ la conclusione di Ranucci: ยซLโ€™alternativa รจ quello del poco ma buono, una via piรน faticosa, ma che andrebbe preservata, perchรฉ se cโ€™รจ un nemico da identificare per la sovranitร  alimentare andrebbe ricercato in quei produttori che uccidono e non rispettano la diversitร  e la personalitร  del terreno e dellโ€™uva. Altrimenti di che sovranitร  stiamo parlando?ยป.

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