Sono giovani, talvolta giovanissimi, preparati, intraprendenti. Chef imprenditori, artefici di un rinascimento gastronomico che โ a partire dall’inizio degli anni ’20 โ interessa i Castelli Romani, i 17 borghi nella zona a sud est della Capitale con una lunga storia e ben radicate tradizioni enogastronomiche. Luoghi di grande fascino e bellezza antica, oggi tornati a reclamare un posto di primo piano nelle coordinate gourmet nostrane (cui gioverebbe un potenziamento del servizio ferroviario anche notturno). Il merito di questa โriscopertaโ va a una selva di young chef che hanno avuto il coraggio (e forse anche un po’ l’incoscienza) di investire su un territorio spesso soffocato da una ristorazione da battaglia.
Una piazza non facile, questa dei Castelli Romani tradizionalmente legati a una cucina di impronta classica, confortante, inossidabile, ma anche a una proposta mordi e fuggi, fatta di fraschette e osterie โ quelle dove si arrivava con il fagotto di cibo per accompagnare il vinello locale, spesso di produzione propria โ luoghi alla buona ma dalla storia gloriosa spesso tradita da interpretazioni opache e di scarsa qualitร . Ricerca poca, innovazione quasi nulla. Sono poi arrivati i tre ragazzi di Sintesi, se non i primi in ordine di tempo, certamente i piรน rilevanti per impatto, capaci di lanciare una new wave castellana. Sara Scarsella, Matteo Compagnucci (in cucina) e Carla Scarsella (in sala) non facevano neanche 90 anni in tre all’esordio, il primo marzo 2020, a un soffio dalla pandemia. Soci lavoratori dal pedigree da capogiro: Noma, Geranium, e poi in Australia da Neil Perry e Josh Niland, lo chef che ha diffuso il verbo (giร frequentato da qualcuno, per caritร ) della frollatura del pesce presente in menu sin dalla prima uscita.
Ma poi รจ arrivato altro, con un racconto che piรน contemporaneo non si puรฒ, di stagioni e territorio: fermentazioni al servizio delle materie prime, marinature a cercare consistenze e nuove sfumature, braci per regalare profonditร con affumicature calibrate. Puntando a togliere, con minuziosa attenzione, ma anche a far incontrare culture e suggestioni sulla base di ciรฒ che mettono a disposizione piccoli produttori e artigiani del gusto attenti, per supportare una dispensa che conta su un orto di proprietร . Ecco allora piatti come crema di fagioli, lardo, uova di trota e fieno bruciato o il coniglio ripieno di capitone mantecato, salsa al koji e limone. Anche la cantina ha preso forma, tra le coordinate del naturale senza esondazioni nei funky wines dalle acetiche esplose. Non sono stati i primi โ dicevamo โ ma sono stati quelli capaci, piรน di altri, di accendere un riflettore sulla zona, ancora piรน dopo i riscontri della critica: il Gambero Rosso prima, che li ha premiati tra le novitร dell’anno nella guida di Roma, la Michelin poi, che li ha piรน recentemente premiati con una Stella. Tutto questo, perรฒ, i tre l’hanno fatto muovendosi con cautela, in punta dei piedi: โLa cucina รจ cambiata da quando abbiamo aperto โ spiega Matteo โ Ma all’inizio era piรน leggera, per avvicinare i clienti senza spaventare; ora sรฌ che siamo arrivati a fare quel che volevamo fare sin dall’inizioโ. La stessa ragionevole cautela di Luca Ludovici, che โ a poco piรน di 8 mesi dall’apertura di ConTatto a Frascati insieme a Lorena Cavanna โ comincia a introdurre qualche piatto piรน spinto, โanche se non ho mai addomesticato la mia cucinaโ spiega lo chef, alle spalle esperienze con Gualtiero Marchesi, Massimiliano Alajmo e Michel Roux.
La reazione della clientela locale รจ uno dei punti chiave. Essere in un piccolo centro ha pro e contro: โL’affitto qui รจ piรน basso โ afferma con pragmatismo Jacopo Ricci di DLR di Frascati, uno dei Genovese Boys che ha aperto nel 2021 โ La provincia ti permette quanto meno di sopravvivereโ. Bisogna perรฒ superare diffidenze e perplessitร , soprattutto se non si conosce la zona e non si gode di una rete di rapporti consolidata, quelle che invece ha Jacopo che qui รจ nato e cresciuto e qui รจ tornato. Per lui c’รจ stata grande attenzione sin dall’apertura, come per Valentina Pacifici, classe ’96 (scuola Niko Romito, esperienze con Gianfranco Pascucci e Alba Esteve Ruiz oltre che da Pianostrada, a Roma), che nel maggio 2021 ha aperto Portale 21 Opificio di Cucina a Marino: la lotta al Covid dettava chiusure alle 10 di sera. โHo dovuto inventare una formula per poter aprire in quel momentoโ. Tapas, antipasti conviviali a centro tavola, cocktail e vini. Ha funzionato: โLe persone erano incuriosite dal locale, cosรฌ diverso per stile da quelli che ci sono qui, e anche dal tipo di proposta. Ora abbiamo dei clienti abituali, non solo dei Castelli, che apprezzano la nostra sceltaโ. Che li posiziona in una fascia di prezzo medio alta, tra i 7/10 euro per le tapas e i 18/25 per i secondi piatti.
a cura di Antonella De Santis
QUESTO ร NULLAโฆ
Nel nuovo numero di Gambero Rosso si parla anche del collettivo Daje de Castelli โ un gruppo in cui convergono alcune realtร che condividono idee, problemi, consigli e produttori โ del problema dello storytelling per le realtร del territorio e dei locali realtร che partono dal vino per costruire una proposta enogastronomica piรน complessa. Spazio poi alla scena della mixology e a un approfondimento sulle nuove generazioni che stanno rinnovando le insegne storiche dei Castelli Romani.
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