Algeria, Bahrain, Egitto, Iran, Iraq, Israele, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Oman, Palestina, Qatar, Arabia Saudita, Siria, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Yemen. Sono questi i paesi compresi nella cosiddetta zona Mena, ovvero Middle East and North Africa. Un’area strategica, tra Africa e Asia, crocevia importante di scambi commerciali di grande appeal per l’Europa meridionale, per la quale rappresenta una piattaforma naturale, mercato in crescita e un punto di snodo tra oriente e occidente. Un’area che, forte della posizione centrale nelle coordinate globali, รจ decisa sempre piรน a imporsi anche come destinazione turistica con grandi eventi โ l’Expo e l’ultimo mondiale ne sono la testimonianza piรน evidente โ e investimenti per spingere questi paesi nelle rotte gastronomiche internazionali. Passaggio per il quale l’approdo delle guide e delle grandi classifiche รจ un endorsement fondamentale. Ecco allora che, a sdoganare quest’area, ci ha pensato la piรน discussa e influente delle liste, la 50 Best. Quella che guida gli spostamenti degli appassionati di mezzo mondo.
Quest’anno la 50 Best Mena, alla sua seconda edizione, vede di nuovo svettare Dubai nei primi due posti del podio. Ma non con le stesse insegne: a conquistare il primo posto c’รจ Orfali Bros, il bistrot aperto nel 2021 da fratelli di origine siriana Mohamad, Wassim, Omar che propongono una personalissima interpretazione della cucina araba attraverso suggestioni, ingredienti e tecniche di tutto il mondo, frutto di viaggi e di suggestioni eterogenee.
Quella dei tre fratelli รจ una storia di perseveranza e forza di volontร , ma anche di curiositร e capacitร di affascinare attraverso una cucina levantina originale, gustosa, divertente e una narrazione vivace. Quella che passa attraverso piatti succulenti, generosi e precisi, di piena godibilitร ย come “Indovina cosa?”, un ibrido di fattoush, insalata greca e gazpacho, il panino di strada di Aleppo o il shish barak ร la gyoza, serviti in un locale accogliente e alla mano, tutto fuorchรฉ esclusivo, un’offerta lontana dai canoni dell’alta ristorazione tutta acrobazie, lusso e testing menu. Quasi un’anomalia nel panorama 50.
La migliore new entry in classifica, quella che ha conquistato la posizione piรน alta nel 2023, รจ lo spettacolare Ossiano di Dubai. Si mangia praticamente dentro un acquario, di fronte ai pesci che scorrono placidamente. Ma non รจ questo il punto di forza, bensรฌ la cucina di Gregoire Berger, francese di Bretagna da una decina di anni in Medio Oriente, al main restaurant di Atlantis The Palm. Cucina di mare o di costa, presentazioni teatrali, divertenti.
La scalata piรน vertiginosa della 50 Best Mena โ ben 36 posizioni – รจ quella di Fusions by Tala a Manama. La chef Tala Bashmi, giร Best Female Chef Award 2022, elabora ricordi d’infanzia e piatti locali con uno stile contemporaneo. Nei suoi piatti le ricette tradizionali del Bahrain sono decostruite, rielaborate, rinnovate da tecniche contemporanee e presentate in modo teatrale.
La stella nascente di questa area del mondo, quella da seguire con attenzione, รจ Opa di Tel Aviv (chef Shirel Berger), ristorante dall’anima veg che conquista il premio One to watch. La proposta, vegetale, si basa sulle materie prime selezionate da piccoli produttori locali, con un menu che varia costantemente nell’ottica del chilometro zero, la riduzione degli sprechi e degli scarti alimentari (qui anche le foglie del pomodoro o la bucce del melone sono parte del menu).
Il Chefs’ Choice Award ovvero lo chef preferito dai ristoranti in lista, premia il cuoco che ha dato un contributo positivo alla scena culinaria della regione nel corso dell’ultimo anno. Quest’anno รจ Moustafa Elrefaey di Zooba, del Cairo, ambasciatore egiziano della World Chef Association ed esponente di Slow Food del suo paese, mentore e insegnante di molti giovani cuochi egiziani attraverso scuole e Ong. Studi gastronomici negli Stati Uniti ed esperienze internazionali, Elrefaey ha sviluppato un concept di fine street food โ Zooba, che oggi conta diverse insegne โ capace di ribaltare i luoghi comuni sul cibo di strada egiziano, con un lavoro a stretto contatto con gli agricoltori, rielaborando con attitudine contemporanea e misurata creativitร le ricette classiche e le tradizioni alimentari delle varie aree del paese.
Il Foodics Icon Award va alla cuoca e food writer Anissa Helou. Cresciuta tra Libano e Siria, ha alle spalle studi a Londra, esperienze nel mondo dell’arte, e un approdo alla letteratura gastronomica solo nella seconda parte della sua vita professionale che la vede come una delle maggiori e piรน note e premiate esperte di cucine del Medio Oriente e del Nord Africa. Nel suo primo libro ha voluto conservare la memoria della cucina libanese dopo la diaspora seguita alla guerra del suo paese, iniziando cosรฌ un lavoro di ricerca culturale e antropologica oltre che gastronomica che ha toccato altre tradizioni, come quelle del cibo di strada mediterraneo, facendole conoscere al mondo.
Miglior chef donna del Medio Oriente e del Nord Africa 2023 รจ la palestinese Salam Dakkak di Bait Maryam, Dubai. Un ristorante che nasce come casa fuori da casa, dove creare una comunitร e stringere legami, anche attraverso una proposta che parte dalla cucina casalinga levantina e dalla memoria gastronomica della chef (e di sua figlia Nada Darraj, che oggi lavora al suo fianco), avendo come capisaldi autenticitร , nostalgia, comunitร e impegno nella societร .
Il ristorante OCD di Tel Aviv conquista il premio Sustainable Restaurant Award 2023 per la l’impegno nella riduzione dei rifiuti. La proposta di Raz Rahav si puรฒ sintetizzare in una cucina tradizionale pan-ebraica e del Mediterraneo attualizzata con twist moderno. Cucina a vista, bancone di 19 posti, atmosfera industrial, e un menu a mano libera da 16/20 corse che elaborano prodotti spesso poco valorizzati nella ristorazione o parti considerate di scarto o non adatte all’uso in cucina, siano frutti troppo acerbi fermentati e impiegati nella panificazione, parti troppo fibrose trasformate in dessert o pesci serviti in ogni parte, come la trota in tre modi. Un fine dining in cui il percorso gastronomico ha una forte vocazione didattica, coinvolgendo i commensali a conoscere origini, influenze e impatto culturale dei piatti che gustano.
Il Mena’s Best Pastry Chef Award va a Karim Bourgi di Dubai, nato in Senegal da genitori libanesi, studi ed esperienze in Francia, che nel 2009 ha seguito l’apertura della nuova sede di Fauchon presso le Etihad Towers di Abu Dhabi, e che oggi firma diversi locali sparsi per tutta l’area. La sua รจ una pasticceria di stampo francese, con tutti i classici del caso, ma con un tocco mediorientale (come nel caso degli รฉclair di datteri e fiori d’arancio preparati da Fauchon.
L’Art of Hospitality Award 2023 va al ristorante Em Sherif di Beirut, dove la chef e ristoratrice Mireille Hayek ricama, in un ambiente lussuoso, un progetto fatto di grande servizio e ottima cucina libanese, quella affidata alla figlia di Mireille, Yasmina che si รจ formata all’Institut Paul Bocuse di Lione e nelle migliori cucine londinesi. Un viaggio alla scoperta dei sapori, con un ampio tasting menu che presenta una sequenza di piatti da condividere, antologia di ricette tradizionali e antiche tecniche culinarie).
a cura di Antonella De Santis
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