Tre mesi, novanta giorni: tanto durerร il pop up di Mauro Colagreco a Singapore che sposta il suo Mirazur dalla Costa Azzurra all’estremo Oriente, nello stesso Paese in cui fu salรฌ in cima alla The World’s 50 Best Restaurant Awards nel 2019. Due anni che sembrano secolo, da questa parte del mondo. Non a Singapore, dove la pandemia รจ da mesi sotto la soglia di allarme. Tanto che la cittร stato รจ pronta per fare un balzo avanti nella gestione dei flussi turistici, avendo annunciato che dal prossimo mese adotterร โ primo nel mondo – il Travel Pass di Iata, l’app che digitalizza le certificazioni e velocizza le procedure.
Un piatto del menu Fiori del Mirazur Foto Matteo Carassale
Famosa per la cultura hawker, lo street food Patrimonio Unesco per l’Umanitร , e per la vocazione al fine dining di cui rappresenta uno degli scali internazionali piรน importanti al mondo, Singapore si arricchisce, quindi, di un’altra grande firma, quella dello chef argentino di origini italiane che si trasferisce al gran completo al Mandala.ย E lo fa portando il suo approccio olistico alla cucina intesa come prodotto dell’uomo, l’ambiente, la natura. Quella natura che da sempre foraggia il ristorante con il famoso giardino che guarda la riviera, il magnifico orto di cui Colagreco si occupa personalmente e quell’idea di naturalitร di chiara impronta steineriana che ha guidato la nascita dei nuovi menu, all’indomani del primo lockdown. ร in quei percorsi che il suo approccio all’ambiente trova compimento, con l’esplicito rimando alla biodinamica nello studio dell’influenza delle fasi lunari sul mondo vegetale.
Un piatto del menu Foglie del Mirazur Foto Matteo Carassale
Con questo bagaglio gastronomico, Colagreco approda nel sud est asiatico deciso a esprimere la sua personalitร cosรฌ profondamente mediterranea e radicata nell’incanto di quell’angolo di Francia a un passo da Ventimiglia. Non nuovo a pop up e progetti paralleli, come nel caso della braceria Carne in Argentina o la piรน recente pizzeria Pecora Negra a Mentone o ancora la brasserie parigina Grand Coeur, il bistrot casual Estivaleย allโaeroporto di Nizza, lโesclusivoย Florieโs al Four Seasonsย di Palm Beach, Colagreco – che lo scorso anno ha ottenuto la certificazione Plastic Free per il suo Mirazur – aveva giร messo piede a Singapore qualche tempo fa, portando il burger di Carne in collaborazione con il Lido Group.
Mandala Singapore
Con l’arrivo di Mauro Colagreco, il gruppo Mandala dร il benvenuto al suo primo ed esclusivissimo Mandala Club, nei locali dell’altrettanto lussuoso Straits Clan, appena passato dal gruppo The Lo & Behold ย al Mandala. Questi tre mesi sono una sorta di appetizer della nuova era del club โ che nascerร formalmente nella seconda metร del 2021 – e vedranno un restyling degli spazi per raccontare, giร nel design, la filosofia di Colagreco. Textures, luci, colori ricreano atmosfere lunari, per accompagnare l’esperienza in cucina e riportare la mente a quell’angolo di Costa Azzurra. Dalla reception al Caffรจ, studiato come un giardino accarezzato dal riflesso della luna, con morbida erba che rimanda ai famosi terrazzi verdeggianti del Mirazur e cromie che ricordano il blu del mare. Un viaggio avanti e indietro tra Francia e Oriente che introduce alla sala da pranzo Kim, spazio mutevole in cui si avvicendano varie ambientazioni, complementari al variare dei menu: dalla giungla a un campo di fiori, dal mondo sotterraneo a un giardino di frutta tropicale pieno di colori.
Un piatto del menu Frutta del Mirazur Foto Matteo Carassale
La scenografia fa da complemento ai 4 menu che si daranno il cambio nel tempo, secondo le fasi lunari, in doppia versione – 6 portate a pranzo e 9 a cena a (rispettivamente $388 e $488) – per cogliere le materie prime nel loro momento migliore. Radici, Foglie, Fiori e Frutti โ richiamo agli elementi, terra, acqua, aria, fuoco โ saranno disponibili uno alla volta, in anteprima per i primi 5 giorni per i soci del club.
Un piatto del menu Radici del Mirazur. Foto Matteo Carassale
Tra i piatti l’agnello confit con una millefoglie di foglie di insalata e alghe dal menu dal menu Leaves; e il piatto nero – pesce, aglio nero e liquirizia – chiamato The Dark Side of the Moon dal menu Roots. Sarร interessante vedere come lo chef di Mentone saprร declinare, dall’altra parte del mondo, quella sua cucina cosรฌ legata al territorio in cui convergono mare, orto e montagna.
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