La parola gattafura appare per la prima volta nel 1550 nel testo Catalogo delli inventori delle cose che si mangiano et si bevano di Ortensio Lando. Anche Bartolomeo Scappi, celebre cuoco italiano nel medesimo periodo la menziona. Con questo termine si indicavano tutte quelle torte di verdure tipiche della Liguria. Allโepoca non si faceva nessuna particolare distinzione ed erano incluse le preparazioni dellโentroterra, quelle della costa, di levante e di ponente. Ognuno aveva la propria ricetta, anche in base alla stagionalitร e a ciรฒ che offriva il territorio ed erano accomunate dalla presenza di sottili strati di pasta a racchiudere il ripieno di verdure e, spesso, formaggio.
Torta di cipolle_Modo 21 Genovaย
Non solo lโuomo รจ un grande estimatore di questa preparazione. Secondo il sopracitato Lando anche qualcun altro apprezza queste torte salate. Riprendendo il suo testo si trova questa citazione: โA Genova si fanno certe torte dette gattafure perchรฉ le gatte volentieri le furano e vaghe ne sono, ma chi รจ sรฌ svogliato che non le furasse volentieri? A me piacquero piรน che allโorso il mieleโ. Con il tempo questo termine si legรฒ sempre in modo piรน stretto alla torta pasqualina, la celebre preparazione ligure del periodo pasquale. Bietole, formaggio grattugiato, prescinseua e uova tra due sottili strati di sfoglia poi cotti al forno. Per rispettare la vera tradizione la pasta dovrebbe presentare trentatrรฉ pieghe, a rimarcare lโetร di Cristo e contenere al suo interno sette uova, come simbolo di rinascita. Partono da qui le altre varianti della torta pasqualina che prevedono la differente distribuzione a strati o in un unico impasto degli ingredienti nel ripieno. La ricetta originale, a differenza di varianti odierne ai carciofi, per motivi di reperibilitร ed economicitร prevedeva solamente lโutilizzo di bietole.
Accanto alla piรน classica torta pasqualina lโofferta delle torte di verdure liguri conta molte altre ricette. Senza particolari distinzioni territoriali si trova la torta di carciofi, un tempo regina delle tavole dei nobili, oggi protagonista del territorio di Albenga dove si coltivano questi ortaggi. Largo spazio ai ripieni a base di bietole, cipolle e zucca. Piรน legate al territorio si trovano la torta baciocca preparata con patate e cipolle nellโentroterra del levante ligure e conosciuta per la sua particolare cottura appoggiata su foglie di castagno sotto una campana di terracotta. Le patate tornano protagoniste nella frandura della Valle Argentina in provincia di Imperia. Nel lato opposto della regione vengono cotte con farina, latte e toma di pecora brigasca, tipica della zona. Da non dimenticare il turtun della Val Nervia farcito con zucchine trombetta, patate e primo sale. La sua peculiaritร sta nella decorazione che ricorda i raggi del sole. Per rimanere in ambito etimologico, a Levanto si possono trovare i gattafin, piccoli involucri di pasta con bietole, erbe miste, cipolle, maggiorana, uova e formaggio fritti in olio. Nome simile, ma storia diversa.
Rivisitazione torta baciocca ristorante Impronta d’Acqua
Si potrebbe dire ovunque. Ogni brava cuoca ligure le prepara impregnando le stanze di quellโaroma di verdure, pasta e formaggio che si sprigiona dal forno di casa. Le gattafure si trovano in qualsiasi forno regionale, tra la focaccia classica e quella alle cipolle. Non mancano mai anche nelle sciamadde (qui le migliori di Genova) e nelle gastronomie. Sono talmente versatili da essere onnipresenti anche negli antipasti dei ristoranti, dai piรน tradizionali ai piรน ricercati. Le torte di verdure hanno rappresentato lโalimento ideale per il sostentamento della famiglia quando la carne era un lusso per pochi. Oggigiorno sono quel comfort food che fa iniziare bene una giornata se consumato a colazione o recuperare le forze durante un pasto. Il tutto senza rinunciare al gusto, della semplicitร , ma in ogni caso rassicurante.
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