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Guido Castagna: "A un passo dall'Igp per il gianduiotto di Torino. Vantaggi anche per l'industria del cioccolato"

Per il giandujotto di Torino lโ€™Igp รจ sempre piรน vicina: alle battute finali il percorso per la certificazione del cioccolatino torinese

  • 14 Febbraio, 2025

Si aprirร  l’11 marzo prossimo il nuovo capitolo dell’iter di riconoscimento del marchio Igp per il giandujotto di Torino, iniziato nel 2017 con la disputa tra gli artigiani piemontesi riuniti nel comitato Giandujotto Torino Igp e la Lindt (proprietaria del marchio Caffarel che nel 1865 industrializzรฒ il celebre cioccolatino) e conclusosi con il passo indietro della multinazionale svizzera nel febbraio 2024, quando Lindt rinunciรฒ a opporsi al riconoscimento del disciplinare per il Giandujotto Igp, dichiarando che avrebbe comunque continuato a produrre la sua ricetta del giandujotto contenente, contrariamente a quanto previsto dal disciplinare, il latte e una percentuale inferiore di nocciole piemontesi Igp. A marzo, infatti, l’11 alle ore 15.30, รจ stata fissata la “riunione di pubblico accertamento” presso la Sala Meeting del Best Western Hotel Luxor, in Corso Stati Uniti 7 a Torino.

Guido Castagna

Ultimi passi per il riconoscimento Igp del gianduiotto

ยซIl processo per l’ottenimento dell’Igp รจ oggi in fase avanzataยป, ci spiega Guido Castagna, Presidente del comitato Giandujotto Torino Igp, oltre a essere uno tra i piรน quotati cioccolatieri del ย nostro Paese. ยซDopo l’approvazione da parte della Regione Piemonte, spetterร  al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranitร  Alimentare e delle Foreste dare la sua approvazione al nostro disciplinare tramite unโ€™audizione pubblica che si terrร  lโ€™11 marzo. Se nei 30 giorni a seguire non verranno proposte opposizioni, lโ€™istanza volerร  a Bruxelles e, entro la fine del 2025, potremmo finalmente apporre il marchio Igp sul nostro prodottoยป.

Niente latte e solo nocciole Piemonte Igp

Questo ulteriore sviluppo rappresenta una vittoria per i circa 40 cioccolatieri piemontesi, tra cui nomi illustri come Domori, Venchi, Pastiglie Leone e lo stesso Guido Castagna. ยซAbbiamo sentito la necessitร  di stilare un disciplinare rigoroso, ma comunque inclusivo, aperto sia allโ€™industria che agli artigiani, perchรฉ vogliamo preservare la ricetta tradizionale e quindi la qualitร  del giandujotto storicamente caratterizzato dall’assenza di latte e dall’uso di una percentuale di nocciole Piemonte Igp che va dal 30 al 45%ยป.

Una nuova pagina per il cioccolato piemontese

Il giandujotto di Torino potrebbe essere dunque la prima Igp basata su unโ€™altra Igp (le nocciole del Piemonte per lโ€™appunto), diventando un volano di nuove opportunitร  di crescita โ€“ anche in termini occupazionali โ€“ e di promozione per l’intero comparto del cioccolato piemontese. ยซ Sono sicuro che anche chi non aderirร  al disciplinare vedrร  le vendite del giandujotto salire notevolmenteยป conclude Castagna. ยซSe รจ infatti vero che sarร  una percentuale ridotta di persone a sapere che il nostro tipico cioccolatino ha ottenuto la denominazione protetta, รจ vero anche che questo importante marchio territoriale contribuirร  a far sรฌ che il giandujotto diventi il simbolo del Piemonte: un prodotto da riportare a casa dopo aver visitato la nostra splendida regioneยป.

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