Si aprirร l’11 marzo prossimo il nuovo capitolo dell’iter di riconoscimento del marchio Igp per il giandujotto di Torino, iniziato nel 2017 con la disputa tra gli artigiani piemontesi riuniti nel comitato Giandujotto Torino Igp e la Lindt (proprietaria del marchio Caffarel che nel 1865 industrializzรฒ il celebre cioccolatino) e conclusosi con il passo indietro della multinazionale svizzera nel febbraio 2024, quando Lindt rinunciรฒ a opporsi al riconoscimento del disciplinare per il Giandujotto Igp, dichiarando che avrebbe comunque continuato a produrre la sua ricetta del giandujotto contenente, contrariamente a quanto previsto dal disciplinare, il latte e una percentuale inferiore di nocciole piemontesi Igp. A marzo, infatti, l’11 alle ore 15.30, รจ stata fissata la “riunione di pubblico accertamento” presso la Sala Meeting del Best Western Hotel Luxor, in Corso Stati Uniti 7 a Torino.
Guido Castagna
ยซIl processo per l’ottenimento dell’Igp รจ oggi in fase avanzataยป, ci spiega Guido Castagna, Presidente del comitato Giandujotto Torino Igp, oltre a essere uno tra i piรน quotati cioccolatieri del ย nostro Paese. ยซDopo l’approvazione da parte della Regione Piemonte, spetterร al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranitร Alimentare e delle Foreste dare la sua approvazione al nostro disciplinare tramite unโaudizione pubblica che si terrร lโ11 marzo. Se nei 30 giorni a seguire non verranno proposte opposizioni, lโistanza volerร a Bruxelles e, entro la fine del 2025, potremmo finalmente apporre il marchio Igp sul nostro prodottoยป.
Questo ulteriore sviluppo rappresenta una vittoria per i circa 40 cioccolatieri piemontesi, tra cui nomi illustri come Domori, Venchi, Pastiglie Leone e lo stesso Guido Castagna. ยซAbbiamo sentito la necessitร di stilare un disciplinare rigoroso, ma comunque inclusivo, aperto sia allโindustria che agli artigiani, perchรฉ vogliamo preservare la ricetta tradizionale e quindi la qualitร del giandujotto storicamente caratterizzato dall’assenza di latte e dall’uso di una percentuale di nocciole Piemonte Igp che va dal 30 al 45%ยป.
Il giandujotto di Torino potrebbe essere dunque la prima Igp basata su unโaltra Igp (le nocciole del Piemonte per lโappunto), diventando un volano di nuove opportunitร di crescita โ anche in termini occupazionali โ e di promozione per l’intero comparto del cioccolato piemontese. ยซ Sono sicuro che anche chi non aderirร al disciplinare vedrร le vendite del giandujotto salire notevolmenteยป conclude Castagna. ยซSe รจ infatti vero che sarร una percentuale ridotta di persone a sapere che il nostro tipico cioccolatino ha ottenuto la denominazione protetta, รจ vero anche che questo importante marchio territoriale contribuirร a far sรฌ che il giandujotto diventi il simbolo del Piemonte: un prodotto da riportare a casa dopo aver visitato la nostra splendida regioneยป.
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