In tribunale

Starbucks contro Starbucks per un post filopalestinese

Starbucks, il colosso del caffรจ, porta in tribunale l'associazione sindacale Starbucks Workers United, che ha pubblicamente appoggiato lโ€™attacco di Hamas. Secondo lโ€™azienda il sindacato viola il marchio e lo diffama. Ma non sarร  facile per la sirena avere ragione

  • 25 Ottobre, 2023

Starbucks, il colosso del caffรจ, porta in tribunale la Starbucks Workers United, che ha pubblicamente appoggiato lโ€™attacco di Hamas. Secondo lโ€™azienda il sindacato viola il marchio e lo diffama. Ma non sarร  facile per la sirena avere ragione.

Starbucks contro Starbucks. La multinazionale americana del caffรจ si scaglia contro i suoi lavoratori, o meglio contro la Starbucks Workers United, che rappresenta con grande aggressivitร  i diritti di molti dipendenti della sirena. La SWU ha spesso preso posizioni molto controverse, che hanno messo in imbarazzo il colosso americano, ma stavolta secondo lโ€™azienda ha passato il segno. Ha diffuso dei post in favore della Palestina attraverso i canali social dellโ€™associazione e questo non รจ piaciuto a Seattle.

La casa madre non ha gradito lโ€™utilizzo del nome Starbucks e del logo dellโ€™associazione, che richiama chiaramente quello della sirena: lo stesso verde, gli stessi caratteri tipografici e una mano nera che impugna una dei classici bicchieroni di cartone attraverso i quali milioni di persone in tutto il mondo tutti i giorni sorbiscono il caffรจ Starbucks. Per questo il colosso della bevanda nera ha fatto causa presso un tribunale dellโ€™Iowa contro la SWU per violazione del copyright e contraffazione del marchio.ย 

Punti a sfavore

La combattiva associazione sindacale risponde che non di violazione di marchio si tratta, bensรฌ dellโ€™unico modo in cui la SWU puรฒ identificarsi e far conoscere le proprie azioni. Secondo Xuan-Thao Nguyen, professore della School of Law dellโ€™universitร  di Washington, non sarร  facile per lโ€™azienda dimostrare che il sindacato รจ nel torto, anche perchรฉ la SWU รจ nata nel 2021 e appare piuttosto strano che solo ora da Seattle si accorgano dei riferimenti onomastici e grafici che contraddistinguono il gruppo.

Rischio boicottaggio

La controversia nasce da un post che la SWU avrebbe diffuso su X lo scorso 7 ottobre, il sabato dellโ€™offensiva di Hamas contro Israele che ha provocato almeno 1.400 morti. โ€œSolidarietร  alla Palestina!โ€, si leggeva nel messaggio, rimosso dopo una quarantina di minuti. Un tempo sufficiente per numerosi retweet che hanno diffuso il messaggio di appoggio a Hamas comunque associato al nome di Starbucks, ciรฒ che ha provocato secondo lโ€™azienda di Seattle molti commenti indignati da parte di utenti del social, tra i quali naturalmente molti clienti della sirena.

Il senatore Rick Scott si รจ spinto a chiedere il boicottaggio della catena di caffรจ, e Randy Fine, un legislatore repubblicano della Florida, รจ giunto ad ammonire i clienti: โ€œChi va da Starbucks supporta lo sterminio degli ebreiโ€. A Starbucks non รจ rimasto che dissociarsi pubblicamente dal messaggio e dalla SWU e chiedere a questโ€™ultima di cambiare il proprio nome eliminando ogni riferimento a Starbucks. Per tutta risposta lโ€™associazione ha controbattuto procedendo legalmente contro lโ€™azienda per diffamazione per aver scritto che la WSU โ€œsupporta le violenze perpetrate da Hamasโ€. Insomma, un groviglio legale da cui il caffรจ Starbucks rischia di uscire macchiato per sempre.

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