Mixology

Il Rhinoceros di Roma tradito dal Safari neocolonialista di barman Zed con la drink list per Alda Fendi

La drink list neocolonialista del bartender Matteo Zed per la Fondazione Rhinoceros a Roma provoca ulteriori polemiche e si dimostra una toppa improvvisata che non tiene conto delle sensibilitร  moderne, dell'importanza culturale associata al cibo e all'esperienza gastronomica nel suo complesso

  • 30 Ottobre, 2023

รˆ paradossalmente una delle prime volte che una mail di precisazioni e di replica da parte di un ufficio stampa riesce a confermare per filo e per segno tutto ciรฒ che si sarebbe voluto smentire. Parliamo โ€“ e non lo facciamo volentieri, perchรฉ pensavamo tutto sommato di aver chiarito la cosa e soprattutto che fosse chiaro il senso delle riflessioni critiche โ€“ del progetto โ€œneocolonialeโ€ e un poโ€™ razzista del Rhinoceros Rooftoop Roma nel palazzo della Fondazione di Alda Fendi firmato dal barman Matteo (Zamberlan) Zed che punta a proporre la sua Safari Experience.

Stereotipi, ignoranza e velato razzismo

Le โ€œaccuseโ€ al barman sono quelle di stereotipare lโ€™idea di unโ€™Africa ferma forse allโ€™immaginario degli anni Sessanta, di ridicolizzare un intero continente e banalizzare i danni di un colonialismo becero e che si puรฒ riassumere nei caschi da giovani esploratori forniti ai camerieri in una divisa da โ€œsafariโ€ estrapolata dal film di Scola con Alberto Sordi del 1968, quello con gli indigeni che possiamo ricordare con lโ€™urlo tribale finale โ€œTitรฌ nun ce lasciร โ€. Che sulla terrazza del Rhinoceros sarebbe accompagnato, al tramonto, dalle vibrazioni del corno che i camerieri hanno allacciati ai calzoncini da esploratori. Per non parlare poi della drink list, โ€œispirataโ€ prima ad etnie africane che poi โ€“ dopo le prime critiche e dubbi di razzismo โ€“ sono state cambiate in nomi di alcuni stati del Continente. Anche se non si capisce cosa cโ€™entrino la vodka o la tequila o i capperi o quantโ€™altro con lโ€™Africa.

divise da esploratore per il nuovo Rhinoceros Roof Cocktailbar di Roma

Le divise “da esploratore” utilizzate per il nuovo Rhinoceros Toproof di Roma

Il superficiale legame con il rinoceronteย ย 

Lโ€™ideaย Safari Experienceย di Matteo Zed โ€“ scrive perรฒ lโ€™ufficio stampa che difende il barman โ€“ รจ un viaggio di scoperta nelle riserve naturali in cui vive il protagonista dello spazio Rhinoceros, la cui icona si trova al piano terra della struttura. ยซAbbiamo dato vita ad uno spazio estremamente originale, che vuole regalare vibes positive ai clienti. Piante, bonghi, complementi dโ€™arredo, musica, colori e soprattutto la nuovissima drink list ispirata al Safari ed alle materie prime provenienti dallโ€™Africa contribuiscono e creare un ambiente di grande fascino ma al tempo stesso rilassante ed accoglienteยป, spiega Zed rilanciato da una nota che alla fine conclude cosรฌ: โ€œSiamo orgogliosi del lavoro di Matteo Zed e suo team che ha contribuito a questo progetto. Ci dispiace per il fraintendimento rilevato nel vostro articolo e speriamo che questa email possa contribuire a correggere tali inesattezze. Cogliamo l’occasione per allegare il comunicato stampa fedele al progetto, fiduciosi possiate rettificare quanto da voi pubblicato o cortesemente rimuovere l’articolo online in attesa che organizziate una vostra intervista al Sig. Zedโ€

Il barman Matteo Zed

Il barman Matteo Zed

Una replica che conferma le critiche

Non abbiamo nulla, ma proprio nulla, contro il signor Zed. Ma non riusciamo a capire quali sarebbero le โ€œnostreโ€ inesattezze e cosa dovremmo correggere in quanto scritto nellโ€™articolo dal titolo: โ€œStereotipi e cocktail colonialisti: quel che ci lascia perplessi nella nuova avventura di Matteo Zedโ€. La replica dellโ€™ufficio stampa, infatti, ci conferma le sensazioni che abbiamo avuto fin dallโ€™inizio: il progetto in uno dei luoghi piรน spettacolari di Roma, nel cuore del Velabro, nasce da un mix di ignoranza, pressapochismo, superficialitร  che purtroppo oscurano la bellezza del contesto.

Spessore e cultura intorno al cibo

Noi, nel nostro mondo legato al bere e al mangiare, non ci occupiamo in realtร  di bere e di mangiare: ci occupiamo di cultura. Un piatto, un drink e le emozioni โ€“ anche inconsce โ€“ che trasmettono in chi ci si avvicini, sono vettori di cultura perchรฉ sedimentano nei nostri cuori, nelle nostre menti, esperienze che ci formano e che formano la nostra idea del mondo. Certo, ci nutrono anche. Ma ormai โ€“ nellโ€™epoca in cui (almeno da noi) la fame non รจ piรน un dramma quotidiano e in cui non si mangia per sopravvivere โ€“ il cibo, il vino, la mixology con i loro contorni e il modo in cui li condividiamo ci aiutano a costruire la nostra idea del mondo, il mood di come consideriamo ciรฒ che ci sta intorno. Davvero โ€“ chiediamo noi ai titolari di Rhinoceros e anche al barman Zed โ€“ le vibes (vibrazioni) relative allโ€™Africa, oggi, possono essere stimolati dai Watussi o dalle tutine in stile coloniale o dai caschetti fin-se-siecle? O non si tratta invece di un pressapochismo che non รจ degno di un luogo di storia, di bellezza, di cultura e di arte? Probabilmente la necessitร  di mettere in piedi un progetto, di colmare un vuoto lasciato dallโ€™uscita di scena di Christian Comparone che aveva seguito il progetto mixology del Rhinoceros fino a poco fa e da un turn over dei dipendenti vicino al 100%, ha โ€œcostrettoโ€ la proprietร  a scelte affrettate e poco ponderate. Che sarebbe intelligente analizzare in profonditร  piuttosto che ostinarsi a difendere anche di fronte allโ€™evidenza.

Rinoceronte: la celebre xilografia di Albrecht Dรผrer del 1515

La celebre xilografia di Albrecht Dรผrer del 1515, alla base della fortuna nei secoli di questa che รจ diventata una vera e propria icona della grafica

Post scriptum per una riflessione

Il Rinoceronte che dร  nome e immagine a Rhinoceros Rooftop รจ una delle icone piรน interessanti e di spessore nel mondo dellโ€™iconografia occidentale e non solo. La sua fama si deve alla celebre xilografia di Albrecht Dรผrer che nel 1515 rappresentรฒ lโ€™animale che โ€“ dopo mille anni di assenza dalle scene europee โ€“ venne regalato e da Muzafar II, sovrano dellโ€™attuale Gujarat nellโ€™India occidentale, al vicerรฉ del Portogallo a Goa, Alfonso Albuquerque il quale lo inviรฒ a sua volta al re del Portogallo per la sua collezione di animali esotici. Sorvoliamo sulla storia e sulla fortuna di questa immagine, ma per sottolineare lโ€™importanza di una simile icona scelta per la Fondazione di Alda Fendi citiamo la considerazione della scrittrice ed editrice Giovanna Zoboli: โ€œLa realtร  nell’esperienza umana รจ sempre mediata dai linguaggi che la elaborano, la realtร  fornisce ai linguaggi i materiali che verranno elaborati simbolicamente. Nel momento in cui ciรฒ accade la realtร  rappresentata diventa essa stessa simbolica. Il rinoceronte, appena sbarcato in Europa, smette di essere solo un animale, diventa immagine di se stesso ma anche di qualcos’altro: entra cioรจ a fare parte di un sistema simbolico complesso. A costruirlo come tale sono, insieme, parole e immagini, ma anche gli eventi reali che offrono materiale ai racconti. Il linguaggio infatti non si dร  senza realtร , ma nello stesso tempo รจ l’espressione sia della cultura sia del soggetto che lo utilizza. รˆ il punto di incontro fra soggetto, cultura e realtร โ€. Ecco, ci scusiamo per il tecnicismo di questa citazione, ma la speranza รจ che possa far riflettere su quanto sia importante unโ€™immagine e quanto debba dialogare con la realtร , con lโ€™ambiente, con i simboli. Beh, lโ€™icona del Rhinoceros โ€“ simbolo di potenza tranquilla, ma anche protagonista di una storia fatta di stupore e di curiositร  โ€“ poco si lega alla Safari Experience di Zed. Ci sembra.

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