Se per molti non c’รจ storia: non c’รจ festa senza un grande lievitato, per qualcun altro l’esondante presenza di pandori e panettoni non cancella la passione per certi sapori piรน antichi. Come il panpepato, o pampepato che dir si voglia. Poco cambia: non sarร una โemmeโ – ereditร di una maggiore alfabetizzazione – a cambiare la natura di uno dei dolci tipici del centro Italia. Terni รจ la sua cittร d’elezione, tanto da aver conquistato l’Igp nel 2020 con tanto di disciplinare e organismo di controllo, e una serie di iniziative che lo celebrano. L’area di produzione si estende anche nei comuni delle province di Terni e di Perugia, magari con delle piccole variazioni. La passione per questo dolce rompe gli argini della cittร per spingersi in tutta la regione e ancora fuori in diverse parti dโItalia, in particolare a Ferrara che ha il suo pampepato Igp, realizzato con una ricetta simile ma non identica, con copertura di cioccolato fondente.
Non รจ un sapore facile, cosรฌ aromatico, complesso e speziato, ma ha in sรฉ il fascino che arriva da lontano, dal Medioevo e oltre. Si fa infatti risalire al Cinquecento ma qualcuno ne vuole cercare le radici nell’antica Roma, quando miele e frutta secca erano la base per ogni dolce. Possibilitร non cosรฌ remota, per via di quel procedere della cucina di pari passo alla storia. Di certo, perรฒ, il cioccolato nell’impasto lo riporta piรน vicino a noi. Per trovare le prime ricette scritte, perรฒ, bisogna attendere l’Ottocento, e giร allora era visto come una tipicitร regionale, mentre se ne attesta una produzione per la vendita nel 1913.
Cioccolato, miele, cacao, mosto cotto, agrumi canditi, noce moscata, cannella e ovviamente pepe. E poi frutta secca, tanta frutta secca. Si puรฒ dire che il pampepato sia una specie di barretta energetica ante litteram. In ogni caso rappresenta, oggi come ieri, un cibo prezioso proprio per la ricchezza dell’impasto: un tempo infatti era il regalo di Natale e nelle case non era rari trovare diversi pampepati regalati da piรน persone. Per chi vuole cimentarsi, la data giusta per cominciare รจ l’8 dicembre. Nel frattempo ecco la ricetta ufficiale del pampepato.
La ricetta ufficiale, inclusa nel disciplinare, dร le dosi per 10 kg di impasto (prima della cottura). Testimonianza, non tanto della produzione su larga scala, quando dell’uso di prepararne in grande quantitร per regalare poi i singoli panetti ad amici e parenti, non prima di averli fatti riposare incartati nella stagnola. Cosรฌ ogni casa ternana che rispetti la tradizione, si riempie di queste piccole cupole argentate che, secondo il disciplinare, devono pesare tra 25 g e 1kg, di forma circolare, con basi piatte e superficie convessa e non piรน alti di 10 centimetri e un diametro non superiore ai 20 centimetri. La caratteristica รจ anche nell’impasto: compatto e ricco di elementi croccanti. Riguardo le dosi, c’รจ un minimo e un massimo per ogni ingrediente o gruppo di ingredienti, per assecondare il gusto personale, e ci sono anche degli elementi obbligatori e altri facoltativi, come per esempio lo zucchero. Il bello รจ cercare tra i mille sapori di questo dolce, la caratteristica che differenzia uno dall’altro, come una firma di ogni pasticcere, professionale o domestico.
Nel caso lโimpasto venga fatto a macchina, รจ consentito lโutilizzo di acqua in quantitร non superiore al 5%.
Mescolare laย frutta secca tostata e la frutta candita (arancia e cedro) tagliata a cubetti e lโuva passa. Unire il cacao, la farina, le spezie e gli altri ingredienti facoltativi se presenti (pinoli, buccia di arancia),ย aggiungere il cioccolato, precedentemente sciolto a bagnomaria, insieme al miele, il caffรจ (se presente), mosto cotto (se presente), il liquore (se presente) e lo zucchero (se presente). Le spezie possono essere aggiunte anche in questa fase. Impastare amalgamando bene e dividere in panetti dando la tipica forma a cupola.
Cuocere in forno a temperatura da 160ยฐ a 200ยฐ per 5/25 minuti secondo la pezzatura dellโimpasto.
Lasciar raffreddare almeno 12 ore prima di confezionarlo. Un’esposizione all’aria puรฒ alterare la persistenza aromatica del dolce, disperdendo e rendendo meno intensa la complessa gamma degli aromi conferiti dalle spezie, inoltre comporterebbe unโopacizzazione della superficie a causa dell’affioramento del burro di cacao e una perdita di croccantezza della frutta secca.
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