Negli Stati Uniti non è comune il “momento della merenda”, semplicemente perché gli snack si mangiano continuamente, a tutte le ore. Il concetto di spuntino non è fissato ad un momento specifico della giornata. Al di fuori dei tre pasti principali, infatti, oltreoceano si tende a sbocconcellare senza sosta. Grazing, lo chiamano, e il termine che più si avvicina è “brucare”. Di snack e stuzzichini, soprattutto perché non c’è proprio un’ora precisa per consumarli, negli Stati Uniti ce ne sono a profusione. Scordatevi il ciambellone della nonna e pane spalmato di crema al cacao e nocciole. Qui parliamo di pause dolci, salate e talvolta folli. Nutrienti e sane? Per quello si deve guardare altrove. Ma in fatto di gusto e sostanza, ce n’è a bizzeffe.
La merenda italiana dell’infanzia è un momento ben preciso della giornata: il pomeriggio, dopo la scuola. Sa di coccole casalinghe, di tenerezza, consuetudine quotidiana. Lo snack statunitense, al contrario, è sregolato per natura: non ha orari fissi, può essere dolce o salato, e risponde più a un impulso che a un rituale. Al nostro pane e pomodoro, pane burro e zucchero, e ricotta dolce, gli USA, al netto di caramelle e chips d’ogni foggia, che anche sono considerati “snack” – rilanciano con muffin e plum cake, donuts, gli indurstrialissimi pop-tarts, e poi milkshakes, smoothies e ice cream. Ma la lista non finisce qui. Ecco qualche esempio di cibi che sono presenza fissa in ogni momento, dalla pausa mattutina fino al craving notturno davanti alla TV.
Nonostante il nome, è più vicino a un plum cake che a un pane. Preparato con banane molto mature, spesso arricchito con noci pecan o gocce di cioccolato, è un comfort food amato da generazioni, perfetto per una colazione rapida o una fetta rubata nel pomeriggio. È una ricetta di recupero: quando le banane sono troppo mature, si schiacciano e si mescolano con poco burro fuso, farina, uova, lievito, zucchero, un pizzico di sale e vaniglia, il composto è poi cotto in forno in uno stampo da plum cake.
Simbolo assoluto della pasticceria casalinga americana, i cookies sono uno degli snack dolci più consumati. Quelli fatti in casa, con le gocce di cioccolato – oppure alla farina d’avena, o con altri godibili ingredienti come le noci macadamia – caldi e appena usciti dal fono, restano morbidi al cuore. Gustati con un bicchiere di latte freddo, sono lo spuntino che in USA si dà solitamente ai bambini (di tutte le età) come premio o panacea, o che si consuma a fine serata come dessert, o anche il pensierino che si lascia a Babbo Natale prima della mezzanotte.
Carne essiccata, affumicata e tagliata a strisce sottili: uno snack salato ad alto contenuto proteico, ideale per chi è on the go o in cerca qualcosa da sgranocchiare tra un pasto e l’altro senza sensi di colpa (almeno teoricamente). In Trentino c’è la carne salada, simile come concetto. A Roma abbiamo le coppiette, strisce di carne secca ottenute dalle parti più magre del lombo o della coscia del maiale.
Fra gli spuntini più sani c’è il misto di frutta secca, semi, cereali e frutta disidratata, nato come spezza-fame per escursionisti da sgranocchiare sul trail, ovvero sul sentiero, ma diventato ormai onnipresente. Amalgamato con un po’ di albume, diventa un sano e proteico bark – corteccia – croccante.
Non solo al cinema. Il popcorn è uno degli spuntini più diffusi anche a casa: burrosi, salati, oppure coperti di caramello, speziati, o persino piccanti… è la punteggiatura del relax davanti alla TV, senza glutine, per giunta!
Barrette di riso soffiato e marshmallow, spesso chiamate Rice Krispies Treats dal nome del celebre brand Kellogg’s: sono dolcetti croccanti e gommosi al tempo stesso, amatissimi dai bambini ma irresistibili anche per gli adulti nostalgici. Preparati in casa, fanno parte dell’immaginario collettivo statunitense.
Un’icona delle notti in campeggio intorno al fuoco. Composti da marshmallow tostati sullo stecco, barretta di cioccolato fondente e schiacciati tra due biscotti Graham crackers, gli S’mores sono un must dell’estate.
Un abbinamento semplice ma amatissimo: formaggi (dai più delicati come il Cheddar ai più intensi come il Roquefort) tagliati a dadini, e serviti con cracker all’acqua o multicereale. È lo snack perfetto per chi cerca qualcosa di salato e soddisfacente, spesso accompagnato da frutta secca, miele o confetture.
Un classico binomio a stelle e strisce: la cremosità del burro d’arachidi spalmato su pane o cracker salati e addolcito da marmellata d’uva fragola è una combo semplice e irresistibile, spesso consumata anche come mini pasto.
Oltreoceano la distinzione tra snack e pasto è labile. Un muffin grande come un pallone da calcio, un pretzel da paseggio, o una manciata abbondante di nachos possono diventare una cena improvvisata. È il riflesso di una cultura alimentare fluida, dove il cibo è accessibile in ogni momento, dove la fame non conosce orari, e dove il frigo è sempre aperto. Le ricette per i migliori snack Made in the USA le trovate nel programma Uazz’America in chiaro sul canale 257 del digitale terrestre, su Sky 415 e 133, e in streaming web su gamberorosso.tv
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