Neuromarketing

Occhio all'invasione degli emoji. Piccolo manuale di resistenza per i comunicatori di vino

Una ricerca della Monash University negli Stati Uniti svela i vantaggi e gli svantaggi di questi simboli molto utilizzati anche nella promozione di brand e prodotti

  • 03 Luglio, 2025

Sempre piรน spesso, ci stiamo abituando alla comunicazione coi device, con modalitร  e abitudini che provengono dai canali tipici dei social media. Un ambito di grande interesse anche per il mondo del vino. Anche in questo, nelle sessioni piรน informali, l’uso di abbreviazioni o di emoji sembra diffondersi sempre piรน. Da qui, la domanda se รจ lecito e funzionale sostituire le parole con gli emoji? Secondo i ricercatori della Monash University, in realtร  si dovrebbero usare gli emoji solo per completare il tuo messaggio. Non รจ sempre consigliabile sostituire le parole usando gli emoji.

La ricerca su 29mila annunci

La ricerca รจ stata condotta sfruttando le formule utilizzate per gli annunci Airbnb. Un ambito che รจ in grande sovrapposizione per qualsiasi proposta rivolta a clienti come nel caso di questi annunci. Lo stesso vale per le promozioni su newsletter di prodotto o per il testo di annunci Meta, ecc. Nello studio, sono stati studiati oltre 29mila annunci Airbnb in quattro cittร  degli Stati Uniti scoprendo che quando un emoji integra una parola chiave piuttosto che sostituirla, l’annuncio genera il 24% in piรน di recensioni. Se si usano piรน emoji contemporaneamente l’effetto puรฒ ritorcersi contro a causa di quella che viene chiamata la nostra “fluiditร  di elaborazione”. Ovvero, quel meccanismo secondo il quale si rende facile il processamento delle informazioni.

L’effetto degli emoji sul cervello umano

Quando si usa un singolo emoji accanto a una parola chiara, l’emoji ne rafforza il significato, facilitando la “fluiditร  di elaborazione”. Quando si sostituiscono le parole con gli emoji, il cervello deve lavorare di piรน per decodificare la frase richiedendo piรน energie psichiche per un’elaborazione piรน difficile rischiando di provocare risposta cerebrale negativa. Tra lโ€™altro quando ai partecipanti sono stati mostrati annunci fittizi per un’app fittizia valutata con le solite le stelle, quelli che utilizzavano un emoji complementare (come “Scopri le stelle “) hanno ottenuto un punteggio superiore del 23,8% sia in termini di segnali di โ€œMi piaceโ€ che di coinvolgimento sociale.

Alcuni consigli per le imprese del vino

Attenzione: l’uso dell’emoji deve perรฒ fare i conti con il “tov” (tone of voice) della cantina o del brand vitivinicolo. Se il marchio punta alla rigorositร  e alla serietร  l’uso dell’emoji รจ di certo rischioso. Se volessimo condividere delle regole in base a quanto rilevato dalle ricerche, possiamo semplificare segnalando di: 1) usare solo un emoji per ogni singola frase e non di piรน; 2) non sostituire mai una parola centrale con emoji; 3) posizionare l’emoji alla fine della frase e non nel mezzo 4) evitare del tutto gli emoji per qualsiasi prodotto di lusso, a meno che il tono non sia intenzionalmente giocoso (come nel caso di Louis Vuitton quando ha stretto una partnership con Supreme).

Se si vuole approfondire, suggerisco dare un’occhiata allo studio completo di Christian Orazi, Bhoomija Ranjan, Yimin Cheng del 2023, dal titolo Non-face emojis in digital marketing: Effects, contingencies, and strategic recommendations, pubblicato nel Journal of the Academy of Marketing Science, 2023.

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd