“Un gelato per la pace” è l’iniziativa che coinvolge centinaia di gelaterie artigianali italiane in una giornata – il 19 luglio – di raccolta fondi destinata a Medici Senza Frontiere, a sostegno dei civili palestinesi colpiti dalla guerra tra Hamas e Israele.
Da Otaleg a Roma alle Gelaterie Duomo a L’Aquila, dalla gelateria De’ Coltelli a Pisa a Zeno Gelato e Cioccolato a Verona, o ancora Maritozzi e Gelato di Barbara e Renato a Bologna, Gelato Contadino a Bergamo, Gelateria Della Passera a Firenze, Gelato Cesare di Reggio Calabria, Don Peppinu tra Modica, Catania e Taormina, Cappadonia Gelati a Palermo o I Fenu gelateria e pasticceria a Cagliari. Impossibile menzionarle tutte perché sono centinaia le gelaterie che hanno aderito all’iniziativa “Un gelato per la pace” in scena il 19 luglio con l’obiettivo di devolvere il ricavato a Medici Senza Frontiere, da mesi impegnata in prima linea a Gaza tra ospedali bombardati, fame, carestia, emergenze sanitarie e umanitarie, scarsità di beni essenziali.
Così, in decine di città, paesi, piccole frazioni italiane, un “semplice” gelato all’anguria si trasforma in un gesto di solidarietà concreta. «Non vogliamo fare politica, vogliamo fare la nostra parte. Le guerre sono una sconfitta per tutti», commenta l’ideatore dell’iniziativa Gianfrancesco Cutelli della gelateria De’ Coltelli di Pisa, già promotore di “Un gelato per l’Ucraina” grazie al quale sono stati donati, nel 2022, circa 25mila euro a Emergency. «Questo è un gesto civile, un atto di coscienza collettiva per chi oggi ha perso tutto e ha urgente bisogno di cure, cibo e dignità». Il gusto scelto per rappresentare l’iniziativa, che verrà declinato in gelato o in granita, è l’anguria, che è diventata negli anni simbolo di resistenza del popolo palestinese: l’anguria è infatti un frutto che cresce nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, e i suoi colori (rosso, nero, bianco e verde) sono anche quelli della bandiera palestinese.
Il ricavato andrà a sostenere l’azione medico-umanitaria a Gaza di Medici Senza Frontiere, organizzazione indipendente impegnata ogni giorno nel fornire assistenza medica nei contesti più critici del conflitto. «La popolazione a Gaza sta lottando per la sopravvivenza contro violenza, fame, sete e mancanza di cure. Quei pochissimi aiuti che entrano non sono neanche lontanamente sufficienti a coprire i bisogni di quasi 2 milioni di persone – spiega la Onlus – I bombardamenti continuano di giorno e di notte su tutta la Striscia, persino durante la distribuzione di cibo. Nell’ospedale Nasser i pazienti feriti sono così tanti che il personale medico ha iniziato a donare il proprio sangue in mancanza di scorte. Nella clinica a Gaza City assistiamo circa 400 pazienti al giorno, tra cui sempre più bambini, donne incinte e in allattamento gravemente malnutriti. I nostri team si trovano a dover fare una scelta per ammettere solo i pazienti più urgenti perché le scorte non bastano per tutti. Non c’è più tempo».
Per maggiori info e per sapere quali sono le gelaterie aderenti: www.ungelatoperlapace.it
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