Oltreoceano

Las Vegas nasconde un supermercato surreale con passaggi segreti e prodotti impossibili

Omega Mart รจ un finto supermercato con scaffali pieni di prodotti improbabili e spazi liminali che distorcono la percezione della realtร 

  • 19 Luglio, 2025

Varcare lโ€™ingresso di Omega Mart รจ come cadere in un sogno febbrile. Un supermercato, sรฌ, ma qualcosa non torna: i prodotti hanno nomi strani, le etichette sembrano parlare in codice, la disposizione degli scaffali รจ familiare ma lievemente disturbante. รˆ questa lโ€™essenza della mostra-attrazione creata da Meow Wolf, un collettivo di artisti e sviluppatori con base a Santa Fe, che ha fatto della narrazione immersiva il proprio marchio distintivo.

Sogno o realtร ?

Omega Mart ha aperto le porte al pubblico nel 2021, nel complesso AREA15 di Las Vegas, un grande spazio dedicato alle opere artistiche e digitali dโ€™avanguardia. Si tratta della seconda installazione permanente di Meow Wolf dopo quella del New Mexico.

Foto credit: Meow Wolf

Lโ€™ingresso non avviene direttamente dal supermercato, almeno non come ci si aspetterebbe. Prima di immergersi nellโ€™universo surreale di Meow Wolf, il visitatore attraversa un ambiente sorprendentemente semplice: la riproduzione fedele di una cucina di una casa qualunque, anonima e priva di dettagli particolari, come quelle che si potrebbero trovare in qualsiasi sobborgo americano. Lโ€™ambientazione รจ volutamente banale, con mobili modesti, piastrelle sbiadite e un frigorifero, ed รจ proprio attraverso la sua porta che si accede alla mostra.

Foto credit: Kate Russell

A prima vista, tutto sembra ruotare attorno a unโ€™idea giocosa: una parodia iperrealista dei grandi magazzini americani, dove puoi trovare prodotti molto particolari e ironici come lattine di Gender Fluid, Nebula Loaf (un pane cosmico), detersivi dalla forme inusuali o confezioni di cereali con messaggi paradossali sulla scatola.

Unโ€™esperienza immersiva

Alcuni frigoriferi si aprono su passaggi segreti in cui la realtร  viene distorta, gli scaffali celano porte dimensionali, gli uffici aziendali si rivelano set teatrali. Dietro la patina del supermercato si cela un mondo completamente esplorabile, dove arte visiva e installazioni interattive si fondono in un universo alternativo governato da una misteriosa azienda chiamata Dramcorp.

Il visitatore puรฒ scegliere il proprio grado di coinvolgimento. Cโ€™รจ chi si limita a camminare tra le corsie, ridendo dellโ€™assurditร  dei prodotti e godendosi lโ€™estetica pop e surreale degli ambienti, e chi invece sceglie di giocare, acquistando una Boop Card, una tessera che consente di accedere a contenuti nascosti, attivare telefoni, computer, sportelli e monitor sparsi per lโ€™intero spazio. Attraverso questi strumenti si entra nella trama vera e propria dellโ€™universo Omega Mart, fatta di misteri aziendali, esperimenti scientifici, anomalie dimensionali e scomparse inquietanti.

Spazi liminali e backrooms

Uno degli aspetti piรน affascinanti e disturbanti di Omega Mart รจ il modo in cui sfrutta il concetto di spaesamento attraverso una precisa estetica ambientale. Questa scelta si inserisce nel fenomeno degli spazi liminali, oggi ampiamente discusso online e oggetto di numerosi studi visivi e psicologici.

Foto credit: Kate Russell

Uno spazio liminale รจ un ambiente di transizione: luoghi come corridoi vuoti, parcheggi abbandonati, sale dโ€™aspetto illuminate a giorno ma deserte, stazioni in disuso o centri commerciali semi-vuoti. Si tratta di ambienti che sembrano familiari, ma risultano anche inquietanti per la loro assenza di scopo evidente.

Nel contesto di Omega Mart, il supermercato diventa uno spazio liminale potenziato. Ogni stanza, ogni passaggio segreto, ogni corridoio รจ costruito per evocare quello strano sentimento di sospensione tra reale e irreale.

Lโ€™estetica liminale si intreccia anche con un altro fenomeno emerso in rete negli ultimi anni: quello delle Backrooms (in italiano retrobottega). Si tratta di una leggenda digitale nata da unโ€™immagine pubblicata su un forum, raffigurante un corridoio dโ€™ufficio disabitato, illuminato da neon, con moquette gialla e pareti tappezzate. Da quella singola immagine รจ nato un intero universo narrativo in cui persone si ritrovano intrappolate in un infinito labirinto di stanze monotone e desolate. Le Backrooms sono il regno dei non-luoghi. รˆ come se lโ€™intera esperienza della mostra a Las Vegas fosse costruita per replicare quellโ€™istante in cui si sogna di perdersi dentro un centro commerciale, quando le luci restano accese ma non cโ€™รจ piรน nessuno.

Foto copertina credit: Atlas Media

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