La proposta

Tagliare l'Iva sui vini per abbassare i prezzi a tavola. Il Manifesto di un ristoratore veneto

La proposta anti-dazi presentata al Governo sarebbe anche uno stimolo ai consumi interni e un sostegno al mondo Horeca. Con l'impegno a ridurre i ricarichi

  • 17 Luglio, 2025

Una provocazione, ma non troppo. Anzi, una proposta concreta. E per di piรน direttamente al Governo, tramite un breve Manifesto. L’obiettivo? Provare a stimolare i consumi interni e tentare di rilanciarli, in un momento in cui il contesto internazionale (vedi anche alla voce dazi), ma anche quello interno, non รจ favorevole al vino italiano. L’idea รจ di natura fiscale: ridurre l’Iva sul vino somministrato nei ristoranti. A lanciarla รจ Roberto Astuni, proprietario del ristorante Sant’Eusebio di Bassano, ma anche ex presidente degli albergatori di Bassano, che nei giorni scorsi ha dato vita a un’iniziativa dal titolo Tagliamo l’Iva, non la cultura.

La proposta del ristoratore Astuni

La proposta รจ semplice. Una riduzione o un azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto dei vini serviti ai ristoranti, oggi fissata al 10 per cento, potrebbe essere, secondo il noto imprenditore, un modo per rendere piรน accessibile il consumo di questa bevanda, che non se la passa bene. ยซUna proposta al Governo – come ha spiegato lo stesso Astuni – promossa per il rilancio del consumo responsabile di vino nei ristoranti italiani, attraverso la richiesta di una forte riduzione o azzeramento dell’Iva applicata al cliente finaleยป. Come ricorda lo stesso ristoratore, anche la Francia, quindici anni fa, per far ripartire i consumi ricorse a questa misura, abbassando l’Iva al 7%.

L’impegno ad abbassare i prezzi

L’iniziativa si basa su un Manifesto strutturato in pochi punti e ruota attorno allo slogan: Il vino รจ cultura, non un lusso. Secondo il promotore, la riduzione dell’Iva determinerebbe un calo dei prezzi del vino al tavolo, consentendo ai ristoratori di offrire il vino a prezzi piรน accessibili; in secondo luogo, sarebbe un incentivo ai consumi, soprattutto nei locali dove il vino รจ parte dell’esperienza gastronomica; in terzo luogo, abbassare l’Iva sarebbe una forma di tutela del comparto vinicolo italiano, compensando le perdite subite sui mercati esteri.

Ci si lamenta spesso, e non a torto, dei ricarichi eccessivi sui vini in carta nella ristorazione: ยซSe il Governo interverrร  sull’Iva applicata al vino servito nei locali, noi ridurremo i prezziยป, ha sottolineato Astuni, ricordando che in molti altri Paesi europei l’imposta รจ inferiore rispetto a quella italiana. Considerata la congiuntura, tra dazi internazionali, calo dei consumi e nuove abitudini della popolazione, ยซanche il vino rischia di diventare un lusso. E questo, per lโ€™Italia, รจ un paradossoยป. Di qui, la richiesta alle istituzioni di ยซazzerare o almeno ridurre fortemente l’Iva applicata al vino servito nei ristoranti, perchรฉ oggi, con lโ€™attuale aliquota del 22%, il vino viene trattato come un bene superfluoยป, si legge nel documento. L’impegno dei ristoratori, dall’altro lato, รจ quello di ยซridurre il prezzo del vino al tavolo in proporzione alla riduzione dellโ€™imposta, rinunciando anche a parte del nostro margineยป.

Il testo del Manifesto “Tagliamo l’Iva, non la cultura”

Ecco cosa dice il Manifesto: ยซSiamo ristoratori. Da Nord a Sud, ogni giorno valorizziamo la cucina italiana portandola in tavola con passione, rispetto e cura. E ogni giorno, insieme ai piatti, proponiamo il vino italiano, che รจ parte integrante della nostra identitร  culturale e produttiva. Ma oggi, in un contesto economico difficile, segnato da dazi internazionali, calo dei consumi e nuove abitudini, anche il vino rischia di diventare un lusso. E questo, per lโ€™Italia, รจ un paradosso. Per questo chiediamo al Governo di azzerare o almeno ridurre fortemente l’Iva applicata al vino servito nei ristoranti, perchรฉ oggi, con lโ€™attuale aliquota del 22%, il vino viene trattato come un bene superfluo. Noi ristoratori, da parte nostra, ci impegniamo a ridurre il prezzo del vino al tavolo in proporzione alla riduzione dellโ€™imposta, rinunciando anche a parte del nostro margineยป.

Gli obiettivi sono anch’essi nero su bianco: aiutare i produttori italiani a compensare le perdite sui mercati esteri; sostenere la ristorazione, uno dei settori piรน penalizzati degli ultimi anni, valorizzare la cultura del vino e della convivialitร .
ยซChiediamo serietร , visione e coraggio – si legge nella parte conclusiva – Perchรฉ il vino italiano non รจ un lusso: รจ un patrimonioยป.

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