Miniguida

Dove mangiare in rifugio a Courmayeur. La guida definitiva

Courmayeur e il suo vasto territorio attorno al “tetto d’Europa” sono una meta per alpinisti e turisti da oltre centocinquant’anni

  • 05 Settembre, 2025

Giusto cinquant’anni fa, il ragionier Fantozzi arrivava “ibernato” al Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur alla fine di un “tragico” viaggio invernale in decapottabile al seguito della signorina Silvani. Nel film del 1975 (regia di Luciano Salce, il primo della serie) dopo il cocktail nel giardino dello storico albergo aperto nel 1854, le (dis)avventure gastronomiche all’ombra del Monte Bianco del ragioniere più famoso d’Italia proseguono in un locale all’epoca molto in voga, La Maison de Filippo. Il personaggio di Paolo Villaggio finisce cucinato in un enorme paiolo di polenta che gli ospiti – il Gotha dell’enologia italiana nella finzione cinematografica – cominciano a piluccare divertiti.

Dove mangiare a Courmayeur

Fine stagione al Grand Hotel Royal e Golf

A Courmayeur, in questo scampolo di fine estate c’è ancora tempo per godere dell’ospitalità impeccabile del Grand Hotel, dove sono passati oltre a parecchi altre troupe cinematografiche anche regnanti – la regina Margherita di Savoia vi trascorreva lunghi periodi – poeti come Giosuè Carducci, intellettuali e jet set internazionale. L’ampio e accogliente Royal Lounge Bar affaccia con le sue vetrate sulla piscina riscaldata: il barman è a disposizione per creare drink personalizzati partendo dalla selezione di 150 distillati, tra cui spiccano una cinquantina di etichette di whisky.

La ristorazione – ora organizzata sui due spazi del Grand Royal e del Bistrot Royal e che nel passato recente ha vissuto i fasti stellati di Paolo Griffa (pochi giorni fa ha festeggiato i tre anni al Caffè Nazionale di Aosta) oltre alla breve parentesi di Emin Haziri – è ora affidata alla squadra coordinata dallo chef Giuseppe Falcone. È un ritorno a una solida cucina tradizionale che poggia sui tanti prodotti che la Valle, il vicino Piemonte e la Liguria, lo chef è genovese di origine, possono offrire nelle varie stagioni dell’anno.

Ecco allora la tartare di trota di Morgex marinata e agrumata, la classica polenta concia alla Valdostana, i plin di ricotta mista di capra e pecora, la cotoletta di vitello alla valdostana con prosciutto cotto di Saint-Oyen, fontina Dop e spinacini. Sono solo alcuni dei piatti da scegliere alla carta o che si apprezzano seguendo i menù del Bistrot Royal. La chiusura è assicurata dai dessert del pastry chef Davide Bonetti, fra cui segnaliamo la classica torta di mele valdostana accompagnata da un sorbetto al genepy.

La ristorazione nei rifugi

Settembre è anche la stagione ideale per approfittare delle ultime settimane di ristorazione in quota, prima che arrivi la neve autunnale a chiudere definitivamente l’estate. Meno gente, meno caldo e i rifugisti più disponibili a servire i clienti con attenzione. La cucina è fatta di piatti semplici ma lo scenario, sia che per le vostre passeggiate scegliate la Val Ferret sia la Val Veny, è fra i più spettacoli d’Europa. Il Monte Bianco lo avrete sempre di fronte in tutta la sua imponenza, coronato da tante cime mitiche della storia dell’alpinismo dall’Aiguille de Trélatête, al Dente del Gigante, dalle Grandes Jorasses al Mont Dolent che segnano il confine con la Francia e la Svizzera.

Le navette gratuite per salire in quota

Il Grand Hotel è una ottima base di partenza per chi vuole abbinare un alto livello dell’accoglienza, anche gastronomica, alla vacanza sportiva. Non va dimenticata la prima colazione, davvero sontuosa e scenografica, che risulta essere un buon viatico per le camminate. L’altro vantaggio è la posizione centralissima dell’hotel che permette di raggiungere in pochi minuti a piedi il piazzale Monte Bianco da dove, fino al 28 settembre, partono le navette gratuite che salgono in quota in Val Ferret e Val Veny. Soluzione rispettosa dell’ambiente che abbrevia i tempi di percorrenza a piedi, mediamente attorno alle due ore. Abbiamo selezionato rifugi che si trovano a circa 2000 metri di quota, raggiungibili con itinerari facili e dislivelli contenuti, adatti anche alle famiglie.

Dalla Val Ferret alla Val Veny: ecco i rifugi da non perdere

Rifugio Elena (2061 metri) – 0165 844688 – rifugioelena.it

Si trova al fondo della Val Ferret, a un’ora di marcia dal confine svizzero, di fronte al celebre ghiacciaio di Pré de Bar. Fra le specialità ci sono la pasta fatta in casa condita con la Fontina e le Tome, la zuppa di fagioli, le castagne bollite con il lardo, il capriolo con la salsa al ribes. Da abbinare con il vino locale, il Blanc de Morgex et de la Salle.

Rifugio Bonatti (2025 metri) – 3356848578 – rifugiobonatti.it

Dedicato al famoso alpinista Walter Bonatti, è una tappa del celebre Tour du Mont Blanc e lo si raggiunge comodamente dalla Val Ferret. La fatica è ripagata dallo scenario che si gode dal rifugio: una balconata di fronte alle Grandes Jorasses. La cucina offre i classici sapori di montagna: affettati e formaggi della Valle d’Aosta, polenta con spezzatino o salsiccia, torte rustiche da gustare all’aperto di fronte a uno scenario incantevole.

Rifugio Bertone (1990 metri) – 3470325785 – rifugiobertone.it

Raggiungile in circa un’ora e mezza di camminata da Planpinceux in Val Ferret (o, in alternativa dalla Val Sapin). È sicuramente il punto migliore per godere della vista della cima del Monte Bianco oltre alle Grandes Jorasses. La cucina ha fra le sue specialità la polenta concia cotta sul fuoco a legna, il minestrone alla valdostana, la zuppa valpellinentze. La fontina viene affinata nella cantina locale e nei taglieri può essere abbinata alla mocetta condita con olio di ginepro. Fra i dolci segnaliamo il bunet, la panna cotta e le torte e crostate fatte in casa.

Cabane du Combal (2000 metri) – 01651756421 – cabaneducombal.com

Si raggiunge facilmente su strada prima asfaltata poi sterrata (chiusa al traffico) dalla Località La Visaille dove arriva la navetta. Salendo ancora pochi metri, ma su un ripido sentiero di arriva sulla morena del ghiacciaio del Miage con i suoi spettacolari laghetti glaciali. L’accoglienza alla Cabane è cortese e professionale: fra le specialità ci sono la polenta alla Valdostana, un ricco tagliere di salumi e formaggi, le torte maison. Buono l’assortimento di vini e birre locali.

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd