È passato ormai più di un decennio da quando Berberè ha acceso la miccia di quella che oggi potremmo chiamare la “nuova era della pizza” a Bologna. Era il 2010 quando i fratelli Aloe hanno portato sotto le Due Torri un’idea di pizza diversa, lievitata, digeribile, moderna. Da allora la città ha assistito a un vero e proprio boom di aperture, con arrivi eccellenti direttamente da Napoli, pensiamo a Pasquale Penne di Bianco Farina, Michele con la sua pizza fritta, Sorbillo, Span, all’ultima apertura di Capuano. Da menzionare anche i casi di successo di Ranzani 13, Storie di Pinte, Mozzabella, Fiore Mio, +39 a Castenaso, e ancora Zero, Pizzium, Corten. Oggi Bologna è una città che può vantare un palcoscenico della pizza di primo piano: insegne blasonate, farine selezionate, topping gourmet, impasti a lunga lievitazione. Ma, e qui la provocazione, siamo sicuri che tra le migliori pizzerie della città non ci sia anche…una pizzeria d’asporto?
Nel quartiere eccentrico della Bolognina, lontano dai riflettori e dai locali dal design patinato, c’è Pizza Export. Solo un’insegna luminosa, niente storytelling da social, solo pizza, fatta bene. Il locale è semplice, genuino, quasi fuori dal tempo, di recente arricchito con una piccola saletta per chi vuole consumare la pizza in loco. Ma chi ci va, ci torna. Pizza Export non ha bisogno di effetti speciali: ha una margherita che sa di pomodoro buono, mozzarella filante, impasto ben cotto e un prezzo onesto. Qui si respira un’aria diversa, quella di chi fa un mestiere con passione, tutti i giorni, senza montarsi la testa.
Massimo e Monica, i titolari, mettono solo loro di buon umore, non risparmiano sorrisi, hanno una parola per tutti, mentre sfornano pizze di gran livello a tamburo battente dal forno a legna governato con mestiere. Anche Pizza Export propone pizze più creative e fantasiose, di recente abbiamo assaggiato una strepitosa “Margherita estiva” con la crema di basilico, una con carciofi arrostiti, bresaola, scaglie di pecorino e crema di limoni. Fra quelle più appetitose la contadina con cipolla, salsiccia e funghi, la “Squisita” soprattutto d’inverno è un must a base di gorgonzola, pancetta e radicchio, imperdibile la “A Munacella” con fior di latte, scarola, olive nere di Gaeta, acciughe di Cetara in uscita. Una delle pizze che celebrano al meglio la tradizione è la “Vesuvio” con i pelati San Marzano, datterini gialli, salame napoletano dolce e bufala. Il menù è ricco e si evolve in continuazione con tante pizze speciali che cambiano spesso!
Dopo un grande boom di aperture è normale che ci siano anche momenti di assestamento. Alcune aperture brillanti stanno attraversando fasi alterne, tra cambi di gestione, lievi cali di qualità, rincari poco spiegabili. Pizza Export, invece, continua a macinare consensi, fetta dopo fetta, in silenzio. Non la troverete nel ranking su 50 Top Pizza o sulle più importanti guide di settore, ma da Pizza Export troverete clienti affezionati, studenti, famiglie, operai e professionisti: una comunità variegata che ha trovato qui un punto fermo. Forse, allora, è tempo di rivedere cosa intendiamo per “migliore”. Perché la qualità non si misura solo in millimetri di alveolatura o nella provenienza della burrata. A volte, è fatta anche di semplicità, costanza, un sorriso non tirato e quel sapore autentico che ti fa dire: “Ne prendo un’altra”.
Pizzeria Export Via F. Bolognese 41/b, Bologna – Tel. 051.355350
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