Acqualoreto – nome che richiama un’età arcaica con boschi di alloro e fonti sorgive – è un borghetto antico, di grande fascino, una delle 7 frazioni del comune di Baschi, sparse tra campagne e colline, tra discese e risalite, con scorci di grande bellezza, pure sul vicino lago di Corbara. Nel Medioevo era uno dei castelli che costituivano la difesa di Todi, da Orvieto, i cui territori si estendevano sull’altra sponda del Tevere. Oggi è abitata da un’ottantina di persone: tanti uliveti, qualche attività agricola e agrituristica e, nella caratteristica piazza centrale, un circolo ricreativo e una trattoria.
Il paesino è una delle tappe del Cammino dei Borghi Silenti: un sentiero ad anello di circa 90 km in alcuni suggestivi comuni dei Monti Amerini. Per le strade di Acqualoreto si incrociano gentili camminatori e pure eroici ciclisti (dati i dislivelli sensibili), che trovano da rifocillarsi in una tavola di territorio che non lesina in generosità e che, ogni tanto, vede pure qualche ospite eccellente. Qualche sera fa, ad esempio, ad accomodarsi ai tavoli dell’Osteria La Cruccola, in piazza Bernardi, è stata Angela Merkel, avvistata da vari media locali la scorsa settimana in una breve vacanza umbra, tra Orvieto e Todi. Come sia finita ad Acqualoreto non è dato saperlo, ma sappiamo che all’ex cancelliera tedesca è stata servita una cena tipica, con i cavalli di battaglia del locale, salsicce all’uva e faraona bardata in testa.
Le foto e i cimeli storici alle pareti testimoniano una lunga storia, che ha attraversato varie gestioni dagli inizi del ‘900, ma che punta da sempre su una cucina solida e saporita di tradizione, dai salumi ai formaggi locali, paste fatte in casa, stufati e arrosti. La nuova gestione, insediatasi da qualche mese, ha mantenuto i classici e lo stile dell’insegna: nelle fiamminghe al centro del tavolo primi piatti come pappardelle al cinghiale e tagliarini al tartufo (a 12 e 15 euro).
Poi le salsicce all’uva (12 euro), ricetta tipica in parti dell’Umbria e della Toscana: salsicce al finocchietto, ben pepate come si usa in zona, cotte in padella con i chicchi d’uva, che donano una piacevole dolcezza. L’altra specialità di casa – che vale la tappa – è la faraona bardata (18 euro): un arrosto accompagnato da golose patate al burro nel quale la carne della faraona viene insaporita e ammorbidita dalla cottura “furba” nella bardatura di fette di pancetta. Tutto innaffiato da Sagrantino e Grechetto sfusi.
Niente da mostrare
Reset© Gambero Rosso SPA 2025 – Tutti i diritti riservati
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
Made with love by
Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd