Le Campionesse del Mondo Italiane hanno vinto ancora. Dopo l’oro olimpico a Parigi e il trionfo in Nations League, la Nazionale di Julio Velasco ha conquistato anche la finale dei Campionati del mondo di pallavolo femminile 2025 in Thailandia, con un cammino travolgente e una squadra sempre più compatta. Paola Egonu, 26 anni, opposto fortissimo e anima gentile di un gruppo che ormai fa la storia, si è raccontata in un’intervista a La Repubblica in cui afferma che per lei il platano mangiato con la famiglia è la sua felicità. Ed è proprio nella nuova casa nel bergamasco che l’atleta ha scelto di ritrovarsi.
Paola è nata in Veneto nel 1998, figlia di genitori nigeriani emigrati a Cittadella prima di trasferirsi a Manchester quando lei era quattordicenne. Ora abita a Brusaporto, un luogo preciso per ricostruire sé stessa, niente lusso da copertina, piscine o supercar. Solo una casa immersa nella quiete bergamasca, lontana dal clamore, dove può tornare semplicemente ad essere Paola.
Il platano fritto, semplice prelibatezza della cucina dell’Africa dell’ovest e sudamericana, per Paola è memoria, affetto, appartenenza. Lo cucina anche nella sua casa italiana, certo, ma confessa che il sapore vero arriva solo in quei rari momenti a Manchester, seduta con mamma, papà e fratelli. «Certo, è buono anche quando lo mangio qui, ma a casa, da sola, non è la stessa cosa. Una parte del sapore che mi fa godere il piatto sta nel mangiarlo con la mia famiglia, in quei momenti in cui si chiacchiera, si guarda un film, si sta insieme».
Questa sua dimensione familiare — fatta di spiritualità africana, di afrobeat in sottofondo, di libri lasciati aperti sulle storie di Angela Davis — non è un rifugio secondario, ma una linfa vitale. È lì che Paola si rigenera dopo le battaglie sportive e sociali che ha affrontato sin da giovanissima. La forza che porta in campo — dove è stata eletta miglior giocatrice del mondo 2024 da Volleyball World — ha radici forti. In quella bambina che pedalava sotto la pioggia veneta per andare agli allenamenti. In quella ragazza che non si è fermata davanti ai dubbi, né agli stereotipi.
Il platano è un frutto simile alla banana, ma più grande e meno dolce. A differenza della banana, va consumato cotto. La preparazione del platano fritto è semplice: i frutti, solitamente maturi per un sapore più dolce, vengono sbucciati e tagliati a fette o a rondelle, per poi essere fritti in olio bollente fino a quando non diventano dorati e croccanti all’esterno, mantenendo un interno morbido e viene servito spesso come contorno o spuntino.
Foto copertina, Instagram paolaegonu
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